direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Alla Camera dei Deputati il convegno “Lavorare insieme al futuro: le Camere di Commercio italiane all’estero vicine alle imprese nel mondo”

EVENTI

Organizzato da Assocamerestero

 

(Fonte immagine Camera dei Deputati)

ROMA – “Lavorare insieme al futuro: le Camere di Commercio italiane all’estero vicine alle imprese nel mondo” è il titolo dell’incontro organizzato da Assocamerestero a Roma presso la Sala della Regina a Palazzo Montecitorio  Ha aperto i lavori Anna Ascani (Vicepresidente della Camera dei deputati) che ha parlato del ruolo strategico delle Camere di Commercio italiane all’estero sul fronte dell’internazionalizzazione. Ascani ha sottolineato il contesto internazionale dove è da considerare come superata l’idea di una globalizzazione senza rischi. Ascani ha ribadito che stiamo vivendo in un tempo in cui non possiamo fare a meno di un’apertura pur restando centrale il problema di proteggersi dai rischi di un’interdipendenza economica che può essere usata come un’arma da attori ostili. “La diplomazia economica è diventata centrale tenendo insieme tanto l’aspetto economico come quello geopolitico: il ruolo delle Camere di Commercio è quindi ancor più strategico”, ha spiegato Ascani parlando anche dell’impatto dell’intelligenza artificiale considerando che le moderne tecnologie possono migliorare la competitività delle imprese. Se l’intelligenza artificiale può essere uno strumento di internazionalizzazione delle nostre imprese, secondo Ascani questo potenziale si scontra però oggi con la realtà che vede meno del 10% delle imprese usare tale tecnologia: è quindi importante incoraggiare le imprese ad adottare le misure maggiormente all’avanguardia per rafforzarne la competitività internazionale. Ha poi preso la parola Nicola Carè (deputato Pd – ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide – già Rappresentante dei Segretari Generali nel Consiglio di Assocamerestero) che ha ricordato la sua passata esperienza ventennale all’interno del mondo camerale estero al servizio delle imprese italiane e della loro internazionalizzazione. “Io per primo posso testimoniare che le Camere di Commercio sono le vere ambasciatrici di quel Made in Italy di cui siamo particolarmente fieri”, ha rilevato Carè evidenziando come le Camere di Commercio all’estero siano una rete essenziale e debbano essere sostenute per incentivare le esportazioni italiane anche nell’ottica di un potenziamento del sistema Paese. “Siamo una grande squadra, espressione della business community nei luoghi dove viviamo e operiamo al servizio del nostro Paese”, ha aggiunto Carè invitando ad approfondire la conoscenza in Italia di questo sistema camerale estero. “Sarò sempre al vostro fianco”, ha infine precisato Carè ribadendo l’importanza di un maggiore impegno affinché questo patrimonio rappresentato dal sistema camerale venga sempre più riconosciuto da parte del mondo politico. In un videomessaggio il Sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli ha a sua volta parlato del ruolo cruciale svolto dalle Camere di Commercio all’estero a supporto dei processi di internazionalizzazione e del rafforzamento degli scambi commerciali. Silli ha precisato che per la rete diplomatico-consolare le Camere di Commercio all’estero sono “un punto di riferimento, parte integrante del sistema Italia e un partner naturale”. Il Sottosegretario ha quindi definito le Camere di Commercio come un soggetto importante per la complementarietà delle sue azioni rispetto agli strumenti dei soggetti pubblici. “Sono attori protagonisti nell’offrire un sostegno capillare alla crescita delle nostre imprese presenti sui mercati esteri”, ha ribadito Silli sempre riferendosi al sistema camerale sottolineandone il ruolo di connettore tra le imprese italiane e le controparti di altri Paesi. Il Sottosegretario ha infine riflettuto sul fatto che sono in corso grandi sfide che stanno ridefinendo i mercati internazionali. “Il nostro Paese è chiamato ad affrontarle con consapevolezza e con il giusto ottimismo”, ha aggiunto Silli. Mario Pozza (Presidente di Assocamerestero) ha ricordato che sono attualmente presenti e operative 86 Camere di Commercio in 63 Paesi per un totale di circa 20mila associati. “Siamo associazioni di imprenditori, manager, professionisti che vivono e lavorano all’estero e che conoscono perfettamente il funzionamento dei mercati e delle comunità d’affari del Paese in cui operano: ecco perché rappresentiamo una rete fiduciaria”, ha spiegato Pozza sottolineando come si tratti di un mondo variegato che va dalle piccole aziende fino alle medie e grandi imprese. Pozza si è inoltre detto impressionato dall’esperienza di questo primo anno di presidenza di Assocamerestero, dove ha avuto modo di incontrare molti presidenti delle diverse realtà locali del mondo camerale apprezzandone il lavoro. Pozza ha dunque evidenziato come alla base di tale convegno vi sia la volontà di far conoscere a tutti, decisori politici compresi, e in maniera approfondita l’attività svolta dal sistema camerale all’estero. “Ogni anno investiamo 45 milioni di euro in attività promozionali rivolte alle imprese, in particolare le piccole e medie”, ha sottolineato Pozza ricordando che nel 2023 sono state assistite circa 50mila imprese, attraverso 3mila eventi di business e quasi 35mila incontri d’affari con operatori esteri. Pozza ha però rilevato come oltre al Made in Italy ci siano in ballo anche questioni attinenti alle nuove tecnologie e alle risorse energetiche: dunque la necessità di operare al passo coi tempi e coi cambiamenti in atto nel mondo. Dopo gli interventi istituzionali si è quindi svolta una tavola rotonda dal titolo “Le Camere di Commercio italiane all’estero per le imprese e la politica industriale” – moderata da Domenico Mauriello (Segretario generale di Assocamerestero) – che ha visto avvicendarsi veri presidenti delle diverse entità camerali estere. Fra i vari interventi segnaliamo quello di Ronni Benatoff (Presidente CCIE Tel Aviv) che ha ricordato come la parola innovazione, che ha volte viene usata a sproposito, rappresenti a anche una delle più grandi sfide che l’Italia si trova ad affrontare in questo periodo storico. “Se non saremo capaci di vincerla avremo delle conseguenze molto pesanti per l’’economia e la società”, ha spiegato Benatoff definendo l’Italia come un Paese al vertice per capacità accademica e di ricerca. “Purtroppo non bastano l’accademia e la ricerca”, ha però precisato Benatoff evidenziando come debba essere considerato anche il resto dell’ecosistema che è quello che consente ai risultati della ricerca di tramutarsi ad esempio in azienda: in questa catena di valore l’Italia è ancora indietro rispetto ad altri Paesi. Benatoff ha poi in breve riassunto cosa fanno le Camere di Commercio all’estero: accompagnano le aziende italiane in altri Paesi creando occasioni di incontro per cercare e reperire le tecnologie di cui le aziende hanno bisogno; accompagnano le cosiddette start-up nel mondo per aiutarle ad aprirsi e conoscere altre imprese. Dal canto suo Vito Esposito (WMF) ha spiegato che il WMF è una piattaforma e quindi uno strumento finalizzato alla creazione di una community internazionale di imprenditori ma anche di esperti di innovazione digitale e tecnologica. Esposito ha ricordato che esiste già un ampio spettro di collaborazioni con il sistema camerale italiano all’estero. Giorgio Alliata (Presidente CCIE Buenos Aires) ha parlato di sfide enormi che portano però anche grandi opportunità in una fase di transizione e di riassetto delle catene produttive e di approvvigionamento: Alliata ha sottolineato soprattutto la questione relativa al settore energetico che è centrale per la crescita.  Mariangela Siciliano (SACE) ha ricordato che SACE – insieme ad Assocamerestero e Unioncamere – ha sottoscritto un accordo nel 2023 che si è tradotto in attività operative sia in Italia che all’estero. Siciliano ha inoltre aggiunto che, dal decreto semplificazioni del 2020, SACE è stato incaricato dal Governo di essere l’ente attuatore del Green New Deal italiano attraverso l’erogazione di garanzie green: è stata menzionata a tal proposito anche la Green Push Strategy il cui obiettivo è attrarre investitori verso il Made in Italy. Simone Santi (Presidente CCIE Maputo) ha ricordato come la peculiarità della sua Camera di Commercio sia l’essere in rete con Africa, Asia e Australia. Santi ha ricordato come, con la rete d’area, sia stato creato dall’aprile 2023 un percorso di eventi e di consultazioni utili a contribuire alle relazioni tra Italia e Africa anche in considerazione del Piano Mattei. “Africa non è solo cooperazione – ha precisato Santi senza nulla togliere naturalmente alla cooperazione e all’aiuto allo sviluppo – ma noi vogliamo che si parli anche di imprenditoria”. Fabio Morvilli (Presidente CCIE Bruxelles e CCIE Lussemburgo) ha dato alcuni numeri e parametri citando ad esempio quanto riportato dal Financial Times relativamente al 2024 per quanto riguarda le regioni europee più importanti per il futuro: al primo posto c’è la regione parigina, seguita dalla britannica West Midlands e dalla tedesca Westfalia; quindi ci sono la Catalogna, l’Emilia-Romagna, il Piemonte e la Lombardia. Morvilli ha spiegato il significato di questa classifica: ossia che ci sono enormi capitali da investire e che l’Italia riesce a drenarne una parte, ma si può fare molto di più. Filippo Giabbani (Regione Toscana) ha parlato dell’attrattività come di un tema fondamentale ma renderla fattiva è un mestiere diverso rispetto alla semplice promozione economica. Giabbani ha evidenziato la necessità di una intelligence che sia in grado di indirizzare le regioni italiane sull’incrocio settori-mercati. Alberto Milani (Presidente CCIE New York) ha spiegato che il sistema camerale compia delle attività continuative da tanti anni, portando ad esempio il concetto psicologico di ‘ripetizione del gesto’ che comporta una capacità rapida di dare una risposta e che viene però adattato in questo caso con flessibilità alle esigenze dell’imprenditore. Graziano Messana (Presidente CCIE San Paolo) ha parlato di turismo che in Italia ha coinvolto di circa 400 milioni di persone – di cui la metà stranieri -secondo i più recenti dati Istat, per una spesa di circa 50 miliardi: l’Italia è per flussi turistici la seconda meta in Europa e la prima è la Spagna. Alessandro Marino (rappresentante dei Segretari generali delle CCIE) ha parlato del vastissimo patrimonio di contatti e della vastità del network che ruota attorno al sistema camerale estero. (Inform)

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
Powered by Comunicazione Inform | Designed by ComunicazioneInform