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Albania, Istituto Italiano di Cultura: “Eterna bellezza. Mimmo Jodice e Antonio Canova” al Museo Storico Nazionale di Tirana (9-28 febbraio)

MOSTRE FOTOGRAFICHE

Domani l’inaugurazione dell’esposizione promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

 

TIRANA – “Eterna bellezza. Mimmo Jodice e Antonio Canova”: è la mostra fotografica promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che sarà inaugurata al Museo Storico Nazionale  di Tirana domani 8 febbraio alle ore 18. La mostra – che potrà essere visitata dal 9 al 28 febbraio – è organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con il Museo.

L’arte incontra l’arte in questa mostra fotografica che immortala e reinterpreta la scultura neoclassica. “Eterna bellezza. Mimmo Jodice e Antonio Canova” mette in dialogo due artisti italiani di epoche diverse: uno dei più grandi scultori del Neoclassicismo europeo e uno dei maggiori interpreti della fotografia contemporanea; un connubio che unisce ideale e reale, corpo e anima, materia e immagine.

Mimmo Jodice interpreta 17 sculture di Canova con 51 scatti, di cui quattro o cinque dedicati a ciascuna opera d’arte. Seleziona scorci e punti di vista mantenendo una scala uno a uno tra il dettaglio scultoreo messo a fuoco e la dimensione della stampa fotografica. Cerca una connessione profonda con Canova, con la sua visione, il suo processo creativo e nell’accostarsi alle sculture fa rivivere il corpo naturale, esalta la morbidezza della carne riportandola in vita.

«Si dice che Antonio Canova, quando presentava le opere finite ai suoi committenti, lo facesse al buio, e che con la sola luce di una candela tracciasse le forme delle sculture esaltandone la naturale bellezza» (Mimmo Jodice, 2018)

Allo stesso modo Jodice cerca di restituire questa visione ravvicinata allo spettatore, con una magistrale collocazione delle fonti luminose e un’attenta ricerca tonale.

Canova nelle sue opere cerca di raggiungere l’idea assoluta di “Bello”, concepito secondo i principi neoclassici della forma pura, priva di ogni tormento ed eccesso. Jodice, con una lettura innovativa, mostra allo spettatore una tensione nuova, che esprime insistendo sui dettagli ed enfatizzando i chiaroscuri. Non cerca la bellezza, quanto l’intensità:

«non ho una nozione credibile di bellezza. È l’ultimo dei miei problemi conoscere qualcosa perché è bello. L’obiettivo del mio lavoro è l’intensità. È da qui che scaturisce l’emozione. Non conosco altri percorsi autentici» (Mimmo Jodice, 2016)

Le fotografie, scaturite dal dialogo tra i due artisti, sono una prova tangibile dell’eterna capacità dell’arte di suscitare emozioni.

Mimmo Jodice, nato a Napoli nel 1934, è uno dei più grandi esponenti della fotografia italiana. Già appassionato di arte, nei primi anni sessanta scopre la fotografia e le sue potenzialità creative, iniziando un lavoro di sperimentazione e ricerca concettuale nel vivace clima culturale neoavanguardista. Durante la sua lunga carriera, si è dedicato al ritratto e al paesaggio, preferendo al semplice approccio documentario una visione artistica di ascendenza metafisica. Ha realizzato numerose mostre in Italia e all’estero, tra cui Jodice Canova, esposta per la prima volta nel 2015 alla Fondazione Francesco Messina di Milano.

Antonio Canova (1757-1822) nacque a Possagno, nell’allora Repubblica di Venezia. Proprio nella città lagunare completò la sua formazione di scultore e aprì il suo primo laboratorio. Di fondamentale importanza per il suo sviluppo artistico furono poi il soggiorno romano, durante il quale si avvicinò alle teorie neoclassiche, e, soprattutto, la visita agli scavi di Ercolano e Pompei, dove rimase profondamente colpito dalle antichità greche e romane. Grazie a opere come Amore e Psiche giacenti, Le Grazie o i ritratti della famiglia Bonaparte è riconosciuto come il più grande artista nel panorama neoclassico europeo, nonché uno dei migliori scultori di tutti i tempi. (Inform)

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