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Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Al via il X Seminario dell’Emigrazione Italiana in Minas Gerais

ITALIANI ALL’ESTERO

 

MINAS GERAIS – Parte il X Seminario dell’Emigrazione Italiana nello Stato di Minas Gerais in Brasile, in videoconferenza dal 6 al 10 ottobre. L’evento è promosso da Ponte entre Culturas e dal Cgie in partenariato con le Università Federali di Minas Gerais e di Juiz de Fora, con il patrocinio del Consolato d’ Italia di Belo Horizonte. Aderiscono anche l’ Istituto Statale dei Beni Culturali e Artistici ed il Comites di Minas Gerais. Ha aperto questa edizione Silvia Alciati (Cgie-Brasile) ricordando i temi privilegiati: lo sviluppo economico e sociale regionale, la formazione culturale e identitaria, la nascita e la diffusione dello sport. “E’ un appuntamento sempre molto atteso dalla nostra comunità”, ha spiegato Alciati menzionando poi il centenario di Gianni Rodari. “Questa edizione, benché online per via della pandemia, apre le porte all’internazionalizzazione che si concretizzerà l’anno prossimo coinvolgendo nuovi soggetti. Trenta sono i progetti, tra accademici e non, che tratteranno di vari temi: dalla storia alla cultura enogastronomica fino allo sport e ai diritti dei migranti”, ha aggiunto Alciati richiamando l’attenzione sui 6 milioni di italiani residenti all’estero con una cospicua presenza proprio in Brasile. “Diffusione della lingua e della cultura, del Made in Italy e del Sistema Paese”, questi sono i tre link principali citati da Alciati quale fonte di dibattito che divengono spesso tema di analisi anche da parte di organismi come Comites e Cgie. Francesco Azzarello (Ambasciatore d’Italia in Brasile) ha ricordato come il fulcro di questo evento sia guardare al passato per costruire il presente e il futuro. “Codificare e trasmettere ai posteri le vicende dell’emigrazione italiana è una cosa nobile. A Minas Gerais questa è stata una storia di successo e gli italiani diedero un contributo importante: centinaia di nuove aziende e tanti nuovi italiani sono venuti a partire dagli anni ’70. I rapporti tra Minas Gerais e Italia sono importanti e questo rientra nella tradizione dei rapporti tra Italia e Brasile: rapporti fatti di simpatia reciproca oltre che dalla collaborazione in tanti settori”, ha spiegato l’Ambasciatore. “Un 20% in più di imprese italiane in Brasile rispetto all’ultimo censimento del 2013 e inferiore solo a Usa, Spagna e Germania”, ha illustrato Marina Sereni, Viceministro degli Esteri, parlando di investimenti di assoluto rilievo da parte dell’Italia “per consolidare questa posizione acquisita in settori strategici come energia, telecomunicazioni, infrastrutture, automotive, acciaio”, ha aggiunto ricordando il ruolo di Enel e di FCA. “Eppure il potenziale è molto più ampio e il Minas Gerais è per presenza italiana fortemente legato all’Italia: il 30% di cittadini di Belo Horizonte, città gemellata con Torino, sono oriundi italiani. Ci sono poi le nuove generazioni e, a testimonianza della vivacità dei vincoli culturali, qui c’è la più grande scuola italiana fuori dai confini nazionali”, ha precisato Sereni ricordando come nel primo semestre 2020 il Minas Gerais si sia confermato come primo Stato brasiliano per esportazione verso l’Italia con un 20% del totale dei prodotti brasiliani e ciò è possibile grazie anche alla Camera di Commercio italo-brasiliana. Giovanni Maria De Vita, della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero del Maeci, ha ringraziato il Comites di Belo Horizonte per distinguersi con queste iniziative di grande interesse per la nostra comunità. “I Comites sono uno strumento fondamentale per raccordare con le rappresentanze diplomatico-consolari le istanze delle nostre comunità e farle pervenire alla Farnesina”, ha spiegato De Vita invitando ad analizzare l’aspetto legato alla creazione di iniziative atte a sostenere i nuovi gruppi di connazionali che emigrano. “E’ importante per noi promuovere la creazione di reti di connazionali per favorire lo scambio di esperienze e l’integrazione. Il turismo delle radici è un’altra grande opportunità per il nostro Paese con circa 80 milioni di oriundi nel mondo, i quali possono riscoprire le tradizioni trasmesse dai loro antenati e quindi creare un rapporto fidelizzato con l’Italia. Non c’è solo la riscoperta dei luoghi delle radici familiari – ha sottolineato De Vita – ma anche quella dell’identità, delle tradizioni, dell’enogastronomia e dell’artigianato”. (Simone Sperduto/Inform)

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