Al Festival La Versiliana l’intervento del Ministro degli Esteri Tajani, si è parlato dei rapporti con gli Usa, del Venezuela, dell’Europa e della crisi in Medioriente
EVENTI
LUCCA – Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto al Festival La Versiliana per un dibattito a tutto campo sui temi d’attualità. All’incontro, moderato dal giornalista Antonio Preziosi, ha presenziato anche il Vicesegretario di Forza Italia, Deborah Bergamini. Tajani ha esordito esprimendo soddisfazione per il recente scambio di prigionieri tra Usa e Russia, considerato come un momento di distensione nel clima difficile a livello globale. “Una piccola tessera che fa bene”, ha commentato Tajani sotto l’aspetto diplomatico mentre sulla questione mediorientale ha precisato che qui la diplomazia deve concorrere a ridurre i rischi di una guerra su scala più ampia. “Bisogna che tutti i Paesi che hanno un dialogo con israeliani, palestinesi, libanesi e iraniani inviino messaggi di saggezza per raggiungere alcuni obiettivi, come il cessate il fuoco a Gaza”, ha spiegato Tajani auspicando che non peggiori la situazione al confine tra Israele e Libano. Bergamini ha a sua volta ricordato come il contesto internazionale sia decisamente complesso, anche per la recentissima crisi in Venezuela sulla quale Forza Italia ha depositato una risoluzione sulla crisi scaturita da una contestata tornata elettorale che ha visto la vittoria di Maduro. Tajani ha precisato che in Venezuela vive la terza più importante comunità italiana nel mondo con oltre 160mila iscritti all’Aire ai quali bisogna aggiungere i venezuelani di origine italiana. Tajani ha sottolineato che in ogni scenario di crisi le Ambasciate, i Consolati e l’Unità di Crisi sono a disposizione dei connazionali per la loro incolumità. Sulle elezioni americane, il Ministro ha dichiarato che si tratta dell’evento politico dell’anno data la sua importanza a livello globale. Tajani ha inoltre ricordato che i rapporti tra Italia e Stati Uniti sono consolidati anche in virtù dei tantissimi italo-americani che in questi 150 anni hanno scritto importanti pagine di storia. “Il rapporto transatlantico sia un rapporto tra pari”, è stato l’auspicio di Tajani che ha invocato un ruolo più forte da parte dell’Europa come interlocutrice con le coste situate al di là dell’Oceano. Sulle nomine della Commissione europea, Tajani ha ricordato che l’Italia è la seconda manifattura e la terza economia europea oltre ad essere tra i Paesi fondatori dell’attuale UE: questa premessa per chiedere che l’Italia possa avere un autorevole Commissario europeo. Sulle divergenze interne ai partiti di Governo rispetto alle elezioni europee, in particolare rispetto alla fiducia verso Ursula von der Leyen, Tajani ha respinto l’ipotesi che questo possa in qualche modo penalizzare l’Italia sullo scacchiere dell’UE. L’Europa che è appena uscita dalle urne deve essere “un’Europa protagonista”, ha precisato il Ministro richiamando l’attenzione sul fatto che 60 milioni di italiani devono essere integrati in questo sistema. Tajani ha anche sottolineato come grazie al mercato interno europeo ammontino a circa 220 miliardi ogni anno gli affari delle imprese italiane in tale contesto. Naturalmente, per Tajani, non può essere tutto centrato solo sul mercato, ma bisogna svolgere anche un ruolo politico importante a livello europeo. Sugli obiettivi da raggiungere, Tajani ha parlato di politiche verdi che però non siano ideologiche ma anche di politiche di difesa comune e della necessità di un mercato unico dell’energia. Sulla questione delle carceri, il Ministro ha parlato di un problema grave da affrontare a fronte di circa diecimila detenuti in più rispetto alla capienza carceraria in Italia. “La certezza della pena non deve essere confusa con il mancato rispetto della persona. Anche la peggiore persona ha diritto ad essere rispettata in quanto persona detenuta”, ha concluso Tajani. (Inform)
