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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Al cimitero d’onore di Amburgo la celebrazione della Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate italiane

COMMEMORAZIONI

L’intervento del presidente del Comites di Hannover, Giuseppe Scigliano

 

AMBURGO – Si è celebrata ieri, domenica 5 ottobre, al cimitero d’onore di Amburgo – Öjendorf la Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate italiane.

Tra gli interventi quello del presidente del Comites di Hannover, Giuseppe Scigliano, che si è soffermato sugli oltre 5000 connazionali sepolti in loco, deceduti nel corso della seconda guerra mondiale nello Schleswig-Holstein, nella Bassa Sassonia, ad Amburgo, a Brema e nella Westfalia, e ricordato come essi sono “solo una piccola parte delle tante vittime di quei tempi e questo è uno dei tanti luoghi della memoria lasciati in eredità alle nuove generazioni che non sembrano assolutamente averne capito il senso”. Per Scigliano infatti “bisogna constatare e prendere atto che molto spesso l’uomo non impara dalla storia ma continua ad ignorarla” e cita in proposito episodi di razzismo e antisemitismo riportati “quotidianamente” dai media, “fatti che si ripetono e continuano a calpestare questi luoghi della memoria, uomini e donne, bambini e vecchi vittime della mostruosità della guerra ma anche dell’odio e dell’indifferenza altrui”. “La destabilizzazione e le successive guerre ancora in atto in Siria e paesi limitrofi ci rimandano a genocidi, decapitazioni, torture e morti come allora. Fughe di popoli verso la speranza di trovare una terra promessa che già ha, in questo preciso momento storico, una grande crisi di identità ed una serie di problemi annessi. Ovunque avanza il puro campanilismo e gli egoistici interessi individuali – rileva il presidente del Comites, segnalando come ci si stia progressivamente allontanando “dalla storia e dalle nostre tradizioni, dall’accoglienza e dall’integrazione di chi scappa e chiede aiuto”. Un richiamo viene rivolto anche all’Europa, e Scigliano si chiede se quest’ultima diventerà mai “l’Europa dei popoli”, capace di prendere le distanze da “nazionalismi e beceri interessi”. E all’importanza della trasmissione ai giovani di quello che sono stati il secondo conflitto mondiale e le atrocità dei campi di sterminio, dei “dolori e delle lacrime di questa gente qui sepolta e che noi oggi cerchiamo di onorare con questo rito che ogni anno si ripete proprio per non far dimenticare” e di quelli di parenti e amici delle vittime.

“Io, come dissi lo scorso anno – rileva il presidente del Comites – sono fiducioso ed auspico che il ricordo di tutte queste persone passate per le armi ed a cui va tutto il nostro rispetto, possa essere utile per indirizzare i poteri che governano il nostro pianeta, verso una politica di coesistenza di tutti i popoli nel vivere le loro diversità in nome della pace e della fratellanza. E mi auguro che in futuro, i governanti si adoperano affinché nelle scuole venga insegnata la storia in modo diverso da oggi, perché la storia non va imparata a memoria per prendere un voto sulla pagella ma deve essere insegnata affinché diventi la memoria di un popolo e non solo di chi l’ha scritta”.

“Per ultimo – conclude Scigliano – voglio lanciare un appello al nostro Governo affinché metta a disposizione le dovute risorse per il mantenimento di questi luoghi della memoria”. (Inform)

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