FARNESINA
Tra gli interventi quello di Pierluigi Simonetti, Vicario Capo Ufficio alla Direzione generale per gli Italiani all’Estero, Ufficio IV, che si occupa della tutela degli italiani all’estero, minori contesi e cooperazione giudiziaria internazionale
ROMA – Sul canale podcast del Ministero degli Affari esteri “Voci dalla Farnesina”, una recente puntata affronta il tema dei minori contesi, una questione complessa per cui l’Italia ha predisposto negli anni vari strumenti, tra i quali una task force ad hoc, recentemente tornata a riunirsi in presenza alla Farnesina dopo lo stop imposto dalla pandemia.
Intervistato da Patrizio Nissirio, dell’agenzia Ansa, Pierluigi Simonetti, Vicario Capo Ufficio alla Direzione generale per gli Italiani all’Estero, Ufficio IV, spiega l’azione della Farnesina in questo ambito e segnala come si tratti di un fenomeno in crescita. “Ogni anno trattiamo mediamente 500 casi, di cui circa 300 sono legati al diritto di visita che è reso complicato da uno dei 2 genitori, e 200 sono legati alla sottrazione internazionale di minori. Come Ministero – spiega Simonetti – forniamo immediatamente, da quando ci viene segnalata la vicenda, delle informazioni sia al connazionale che al suo legale e dei suggerimenti sul percorso che è possibile intraprendere per la risoluzione della vicenda. Segnaliamo poi il caso alla nostra sede competente e con essa coordiniamo la varie azioni e iniziative che è possibile intraprendere. Seguiamo il caso in raccordo con le altre amministrazioni coinvolte, che sono il Ministero della Giustizia e il Ministero dell’Interno, nei casi in cui il minore è irreperibile, e valutiamo la possibilità di trovare o meno una conciliazione tra le parti. Queste azioni le facciamo replicare anche dalle nostre sedi all’estero”.
Simonetti spiega che la prima raccomandazione è sempre quella di “promuovere una mediazione tra i due genitori che si contendono il minore”. “La sede all’estero può anche fornire una lista di riferimento di legali esperti in diritto di famiglia. Facciamo poi seguire dalla nostra sede le attività delle autorità di polizia locali, nelle ricerche in caso di minori irreperibili, e le sensibilizziamo perché si attivino nella ricerca. La sede all’estero – ricorda Simonetti – può inoltre organizzare delle visite consolari al minore, acquisendo il consenso del genitore che si è reso protagonista della presunta sottrazione. Possiamo anche presenziare a procedimenti giudiziari, in mera qualità di uditori, e infine possiamo anche coordinare l’auspicata operazione di rientro del minore in Italia”. Egli richiama inoltre la “Guida ai minori contesi”, una guida pratica curata dalla Farnesina – l’ultima edizione è del novembre del 2020 – che fornisce un orientamento per i genitori e per tutti gli operatori del settore che non sono esperti di questo tema del diritto. “Poi abbiamo la task force per i minori contesi che è stata istituita con protocollo nel 2009, con il Ministero della Giustizia e il Ministero dell’Interno, presieduta dalla Direzione generale per gli italiani all’estero del Maeci al cui interno vi è una sezione specifica per i minori contesi. Ci riuniamo mediamente ogni 3 mesi e l’obiettivo è quello di affrontare i casi più delicati, di minori che sono per la maggior parte dei casi irreperibili – spiega Simonetti.
Di seguito interviene anche Giuseppe Vinciguerra, Direttore delle Autorità Centrali presso il Ministero della Giustizia, che spiega come l’Autorità centrale agisca “a titolo gratuito in cooperazione con le autorità centrali degli altri Stati ove sono stati condotti i minori sottratti illecitamente”. “L’Autorità – spiega Vinciguerra – opera essenzialmente come punto di informazione, di contatto e di raccordo; non dispone di poteri decisori ma solo di funzioni di collaborazione e assistenza nelle fasi di preparazione, promozione e trattazione dei procedimenti civili instaurati all’estero per reclamare in sede giudiziaria il ritorno coattivo dei minori nei luoghi di precedente dimora abituale”.
Infine, Pier Luigi Gentile, già console generale a Casablanca e attualmente componente della Delegazione per la Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, richiama un caso di sottrazione di minore felicemente risolto nel corso del suo mandato in Marocco. Gentile ricorda che il faro guida di queste azioni è sempre il “prevalente interesse del minore”, di cui occorre valutare attentamente il profilo psicologico, e la necessità di tutelare, nel caso di matrimoni misti, i legami affettivi ma anche la doppia appartenenza culturale dei bambini. (Inform)