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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

A Torino la Conferenza degli Addetti scientifici e spaziali e degli Esperti agricoli 2024, Tajani: Le nostre Ambasciate sono luoghi di promozione dell’Italia nel mondo

FARNESINA

 

TORINO – Si è svolta presso il Castello del Valentino a Torino, la Conferenza degli Addetti scientifici e spaziali e degli Esperti agricoli 2024 dedicata al tema “L’Italia tecnologica motore dell’internazionalizzazione”. L’attenzione è stata focalizzata su alcuni dei settori strategici per la competitività del Paese: intelligenza artificiale, aerospazio, trasferimento tecnologico, innovazione e startup, tecnologie applicate all’agricoltura. Ha aperto i lavori della sezione istituzionale il Rettore del Politecnico di Torino, Stefano Paolo Corgnati, che ha evidenziato l’importanza di essere non solo università ma università tecnologica e di muoversi quindi con le imprese. “La nostra missione istituzionale è la formazione e il trasferimento tecnologico: un’università al servizio del sistema Paese”, ha aggiunto Corgnati sottolineando che “il Politecnico di Torino c’è”. Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha parlato dell’importanza di una centralità politica per il Piemonte ricordando ad esempio il bilaterale Italia-Francia tenutosi proprio in questa Regione. Cirio ha inoltre ricordato come il summit sull’energia del G7 si terrà prossimamente proprio in Piemonte: Regione al lavoro anche sul fronte dell’intelligenza artificiale. Il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha ricordato come l’Italia sia conosciuta nel mondo anche per la capacità e genialità degli italiani, oltre che per l’arte e la cultura. Lo Russo ha precisato che Torino può rappresentare una punta d’eccellenza nell’innovazione tecnologica. Ha poi preso la parola il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Torino è stata la prima Capitale d’Italia e la politica estera d’Italia ha iniziato a prendere corpo da qui”, ha esordito Tajani menzionando personaggi del calibro di Camillo Benso Conte di Cavour, grande protagonista della politica italiana. “Qui si cominciò a guardare al di là dei confini con sapienti azioni di politica estera”, ha aggiunto Tajani sottolineando come l’Italia sia stata la patria di tanti uomini e donne d’ingegno. Il Ministro degli Esteri ha poi evidenziato come il saper fare italiano in tanti ambiti differenti rappresenti anche un grande strumento di politica estera. “Le nostre Ambasciate non sono solo luoghi dove risiedono diplomatici ma luoghi di promozione dell’Italia, ossia trampolini di lancio per rafforzare la presenza dell’Italia nel mondo”, ha spiegato il Ministro ricordando come l’Italia stia potenziando la squadra nel mondo dei suoi addetti scientifici ed esperti in campo spaziale e agricolo: ruoli quanto mai centrali in un’epoca di cambiamenti come quello climatico. Al momento la nostra rete nel mondo è composta da 48 addetti scientifici, 4 addetti spaziali e 7 addetti agricoli.  In proposito Tajani ha sottolineato come si stiano costruendo cinque nuovi posti di addetti scientifici ad Ankara, Bangalore Tokio Helsinki a Santiago. “Siamo convinti – ha proseguito il Ministro che il nostro saper fare in tanti settori differenti qualifichi l’Italia”. Anche lo spazio rappresenta una grande opportunità economica e nella lotta contro il cambiamento climatico”, ha aggiunto Tajani. “Stiamo facendo molto anche per il nucleare di ultima generazione che rappresenta un’energia pulita”, ha spiegato il Ministro degli Esteri parlando di una lotta graduale al cambiamento climatico che consenta anche all’economia di poter andare avanti. Il Ministro ha anche segnalato alcune battaglie scientifiche da portare avanti da parte dell’Italia, come ad esempio quella per l’istallazione di un grande telescopio nel centro della Sardegna. “La politica estera non la fa soltanto la Farnesina, la facciamo tutti insieme”, ha infine rilevato Tajani sottolineando il contributo fondamentale della scienza nella storia dell’umanità.  Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha spiegato come la conoscenza italiana affondi le proprie radici in un sapere di stampo rinascimentale. Bernini ha ricordato come a mancare non siano stati tanto i fondi alla ricerca in Italia quanto piuttosto la continuità di questi finanziamenti. Bernini ha sottolineato come, grazie ai fondi ricevuti dall’Europa, ci siano 11 miliardi da spendere bene in ricerca e infrastrutture ad essa dedicate. Per Bernini non conta tanto quanto si stia spendendo ma piuttosto la maniera in cui lo si sta facendo. Il Ministro ha anche ricordato l’obiettivo di consentire ai ricercatori italiani di rientrare in Italia. E’ stata poi la volta  Sottosegretario per il Made in Italy, Fausta Bergamotto, che ha ricordato come il Ministero stia lavorando per l’attrazione degli investimenti esteri. “L’industria moderna deve necessariamente cavalcare le nuove tecnologie in termini di produttività”, ha spiegato Bergamotto menzionando le tecnologie quantistiche e l’intelligenza artificiale. Bergamotto ha evidenziato come sia necessario avere degli incentivi settoriali affinché possano essere maggiormente fruibili dalle imprese. Per il Sottosegretario la sfida è quella di consentire al sistema Italia di avere un ruolo fondamentale in questo solco indirizzato alla conoscenza. Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha dal canto suo ricordato come già dai tempi del già citato Cavour l’agricoltura non era vista solo come nutrimento ma come un possibile asset per produrre qualità. Lollobrigida ha parlato dell’agricoltore quale ambientalista per eccellenza, nel suo ruolo di manutentore del proprio territorio all’insegna della sostenibilità in termini di equilibrio. Lollobrigida ha lamentato come oggi si sia arrivati invece a una sorta di dicotomia che vede contrapposti ambiente e agricoltura. E’ stata poi la volta del Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, che ha spiegato come la sfida ambientale parta dal percorso energetico che si apre alle nuove opportunità. Pichetto ha menzionato l’importanza di risorse energetiche derivanti dal fotovoltaico, dall’eolico o dall’idrogeno; lo stesso Piano Mattei con l’Africa può rappresentare una via per reperire nuove fonti energetiche. Pichetto ha poi parlato della sfida del nucleare moderno che può dare continuità energetica e tutelare anche il patrimonio italiano della biodiversità: un piccolo reattore occupa uno spazio piccolo rispetto ad esempio al fotovoltaico. Al termine del dibattito sono stati premiati vari ricercatori e imprenditori in campo scientifico e tecnologico. (Inform)

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