direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

A Roma la Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina

EVENTI

 

ROMA – A Roma, presso il Palazzo dei Congressi, si è tenuta la Conferenza Bilaterale sulla Ricostruzione dell’Ucraina, Un incontro caratterizzato da varie sessioni e da un panel istituzionale. La sessione dedicata agli interventi dei principali istituti finanziari internazionali è stata aperta dal saluto del Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli: “Questa iniziativa straordinaria  sulla ricostruzione dell’Ucraina – ha esordito Cirielli – avviene in un momento in cui la situazione è ancora tragicamente attuale perché la guerra è in corso; il mondo libero, l’Europa, una larga parte delle Nazioni Unite e l’Alleanza Atlantica, sono in prima fila sulla base dei valori della Carta delle Nazioni Unite che prevedono la difesa legittima della libertà e  della sovranità dell’Ucraina. La guerra è ancora in corso, – ha continuato il Vice Ministro – ma noi siamo ottimisti, e dobbiamo esserlo, non soltanto per quello che sta succedendo sul campo, ma anche perché il nostro intervento ha anche un valore morale. Proprio da quest’ultima parola voglio iniziare a spiegare il senso di questa conferenza. Non è una questione tout court di affari e investimenti: l’Italia è un partner che sostiene l’Ucraina in maniera netta economicamente, non solo dal punto di vista militare,  attraverso la cooperazione internazionale con interventi finanziari molto massicci nell’ordine di centinaia di milioni di euro; e confermeremo questo impegno: pensate abbiamo deciso di inserire l’Ucraina tra i paesi prioritari della cooperazione; abbiamo aperto in loco un’agenzia della cooperazione perché il dramma dei profughi. L’Italia sta facendo la sua parte”. Per Cirielli inoltre il tema della ricostruzione dell’Ucraina, anche in vista dell’adesione di questo Paese all’Unione Europea, diviene anche “un modello di integrazione”. “In questo quadro – Ha proseguito il Vice Ministro – le istituzioni finanziarie, le banche di sviluppo ed in genere il sistema finanziario, non solo consentono da un lato un meccanismo di moltiplicatore delle finanze tramite il sistema creditizio, ma anche tutto il sistema di intervento strutturale per creare la stabilità che per una nazione come l’Ucraina rappresenta un fatto importantissimo. Noi stiamo immaginando – ha concluso Cirielli – come la nostra cassa depositi e prestiti, nella sua funzione particolare, possa intervenire a sostegno della nostra iniziativa”.

La parola è andata poi alla Vice presidente della Banca Europea degli Investimenti, Gelsomina Vigliotti: “La Banca Europea degli investimenti è stata molto attiva in Ucraina sin dal 2007: abbiamo offerto al governo ucraino più di 7 miliardi di euro in finanziamento; abbiamo intensificato le attività in Ucraina dopo l’occupazione da parte della Russia di parte del paese nel 2014. In termini concreti questo significa: risorse per finanziare più di duecento progetti, per contribuire al rinnovamento delle infrastrutture nelle varie città e in tutto il paese. Il nostro lavoro – ha aggiunto Vigliotti – è continuato durante la guerra, a seguito dell’invasione avvenuta lo scorso anno. Abbiamo adottato due step per sostenere l’economia del paese negli ultimi quattordici mesi concentrandoci su progetti di investimento chiaramente identificati con rendimenti sociali elevati e che potessero avere un impatto immediato. Questo è quello che possiamo far meglio: offrire solidarietà al popolo ucraino garantendo un impegno a favore di un’Ucraina indipendente”.

La Vice presidente regionale per l’Europa e l’Asia Centrale della Banca Mondiale Antonella Bassani, ha invece posto l’attenzione sulle conseguenze della guerra riaspetto al Pil e all’occupazione, nonché sul sostegno all’Ucraina da parte dell’istituto. “La tragedia umanitaria dopo l’invasione russa dell’Ucraina è entrata nel secondo anno – ha spiegato Bassani . La guerra ha causato conseguenze devastanti: il Pil (Prodotto Interno Lordo) è diminuito del 30% nel 2022 e oltre otto milioni di persone si sono rifugiate in tutta l’Europa. Nel 2022 i poveri in Ucraina sono aumentati di sette milioni”.

“La Banca Mondiale – ha ricordato Bassani – è stata tra le prime istituzioni a rispondere con un sostegno economico all’Ucraina, dopo l’inizio della guerra. Il primo momento di supporto è avvenuto undici giorni dopo l’inizio dell’invasione e da allora il sostegno si è concentrato su tra aree principali: finanziamento per le emergenze, supporto per il governo con riforme sostanziali, supporto per la valutazione dei danni in partnership con le Nazioni Unite e l’UE”.

Dal canto suo Susan Lund, Vicepresidente per l’economia e lo sviluppo del settore privato di IFC, ha parlato degli investimenti verso il mondo dei privati. “Le stime messe assieme dalla Commissione Europea, Banca Mondiale e Nazioni Unite, – ha spiegato Lund – mostrano che la ricostruzione e la ripresa dell’Ucraina costerà oltre i quattrocento miliardi di dollari, venticinque miliardi solo per il settore privato. Inoltre la guerra è ancora in corso. L’obiettivo è quello di investire nel settore delle costruzioni. siamo molto attivi nel settore dell’edilizia e nell’ambito dell’edilizia verde: quindi non solo riparare quello che è stato distrutto, ma anche pensare al futuro”. Da segnalare anche l’intervento di Allain Pilloux,  Vice Presidente Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS): “Il nostro ruolo è quello di ricostruire la stabilità con i nostri amici ucraini per quanto possibile. Devo dire che le autorità ucraine e la comunità internazionale hanno lavorato duramente per ricostruire una certa stabilità macroeconomica. Non bisogna fermarci a questa micro-stabilità. Per questo abbiamo investito più di due miliardi di euro nell’economia reale ucraina nell’ultimo anno. La buona notizia è che il settore bancario è rimasto resiliente”.

Carlo Monticelli, Governatore della Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB), ha sottolineato la necessità di promuovere “una sinergia, una sintonia tra tutti gli attori per vincere questa sfida di sostegno al popolo ucraino crudelmente colpito da questa invasione”.  dal  Nell’ultimo intervento della sessione , il Vice direttore Europa del Fondo Monetario Internazionale, Uma Ramakrishnan ha ribadito la volontà di andare avanti con la comunità internazionale, insieme al Governo ucraino,  per mettere in campo gli sforzi per la ricostruzione del paese.

La sessione degli interventi istituzionali è stata aperta dal vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Sono veramente lieto di poter aprire ufficialmente questa sessione istituzionale – ha esordito il Ministro – che il governo italiano ha fortemente voluto. La presenza di tante imprese mostra quanto l’Italia voglia stare accanto, anche dal punto di vista imprenditoriale, all’Ucraina e al suo popolo. E la presenza di tante imprese ucraine dimostra quanta amicizia ci sia fra i due paesi. La ricostruzione è parte fondamentale dell’azione di solidarietà e vicinanza che noi europei, noi italiani, vogliamo concretamente dimostrare. E’un passo importante perché l’Ucraina sarà presto parte dell’UE  e del suo  mercato unico. E’ quindi giusto che fin da adesso si cominci a lavorare insieme. La fase della ricostruzione deve partire da adesso e noi vogliamo essere in prima fila in questo processo”. “Vogliamo lavorare insieme – ha ribadito Tajani – per ricostruire, modernizzare il Paese e contribuire nel suo percorso di adesione nell’Unione europea. Il Ministero degli Esteri, presso il quale ho istituito un’apposita task force per la ricostruzione e resilienza dell’Ucraina, ha organizzato l’appuntamento di oggi e intende proseguire il dialogo con il tessuto imprenditoriale e le istituzioni finanziarie internazionali”. “Noi – ha aggiunto il Ministro – mettiamo a disposizione de popolo ucraino la qualità del sistema Italia attraverso tutte le filiere produttive di eccellenza e più all’avanguardia, mettiamo a disposizione dei nostri amici ucraini il saper fare di quattro milioni di piccole/medie imprese italiane, nell’ottica di consolidare un partenariato virtuoso di stabilità e crescita condivisa…Con i lavori di questa conferenza – ha concluso Tajani – noi poniamo la prima pietra di una collaborazione sempre più stretta rispetto alle esigenze immediate di ripresa e a quelle di lungo periodo di ricostruzione”.

A seguire le parole del vice Presidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini: “La conferenza penso abbia già raggiunto due obiettivi fondamentali: in primo luogo, ribadire la vicinanza di tutta l’Italia, del governo e dei principali settori produttivi al governo e al popolo ucraino. La conferenza ci obbliga inoltre a puntare lo sguardo verso il futuro, perché lavorare alla ricostruzione significa fare progetti, immaginare una nuova Ucraina che sia terra di lavoro, di innovazione tecnologica, di crescita economica, in una parola, terra di pace. Siamo consapevoli – ha proseguito Salvini – che la sfida sia grande e siamo altrettanto consapevoli che l’Italia possa e debba rappresentare un valore aggiunto per la ricostruzione dell’Ucraina. Per il mio settore ritengo che il nostro valore aggiunto sia riconducibile ad almeno tre fattori: la straordinaria capacità di fare, logistica e il quadro normativo e regolatorio”.

Dopo l’intervento di Salvini, nell’ottica di una conferenza bilaterale, ha preso la parola il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Ivanovyč Kuleba. “L’interesse dimostrato dalle imprese italiane nei confronti dell’Ucraina è la notizia migliore che potessimo ricevere dopo il nostro atterraggio a Roma. Ringrazio il governo, le istituzioni, le aziende italiane e le istituzioni internazionali per essere al fianco dell’Ucraina, per sostenerla e per aver adottato un impegno di lunga durata nei confronti del paese.  I contatti tra i nostri governi sono più dinamici che mai: ricordo la visita del Ministro dell’Economia in Ucraina, ricordo l’apertura di un ufficio di Confindustria in Ucraina, tutte cose che hanno creato opportunità”.

“L’Ucraina – ha poi affermato Kuleba – vincerà questa guerra. La vittoria per l’Ucraina significherà restituire il paese, la sua integrità territoriale. Mentre stiamo combattendo questa guerra, stiamo anche facendo un miracolo, perché stiamo conducendo rapporti commerciali, stiamo risolvendo questioni economiche senza precedenti e stiamo cercando di promuovere delle riforme. Stiamo rendendo il nostro paese ancora vitale e soprattutto fonte di attrazione per gli investimenti esteri. Si può iniziare a pensare ad un progetto per approfondire il vostro impegno imprenditoriale così quando la guerra si concluderà voi sarete già pronti”.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha dal canto suo ribadito il dovere di sostenere l’Ucraina.

“È nostro dovere morale – ha affermato il Ministro – sostenere in ogni modo possibile il governo e il popolo ucraino. Il nostro impegno collettivo nel guardare alla ricostruzione di questo Paese vede l’UE come attore fondamentale e approdo naturale per l’Ucraina. Le istituzioni europee devono accompagnare e sostenere anche con risorse proprie, lo sforzo che ciascun Paese mette in campo. In questo contesto la Banca Europea degli investimenti è chiamata a giocare un ruolo fondamentale. Dal 2014 l’UE ha chiesto alla banca di sostenere gli investimenti nel paese e la Banca lo ha fatto. Colgo l’occasione di questa Conferenza – ha aggiunto Giorgetti – per annunciare il nostro contributo al fondo di garanzia Bei ‘EU for Ukraine’ di recente costituzione, con una garanzia di 100 milioni di euro”.  “L’Italia – ha concluso il Ministro – ha fatto la sua parte. Le nostre imprese italiane vantano eccellenza e know how: il mio auspicio è che, grazie a questa Conferenza, le partnership con gli operatori ucraini sul campo e con le banche multilaterali ne escano rafforzate”.

È poi intervenuta Julija Anatoliïvna Svyrydenko, Primo Vice primo Ministro e Ministro per lo Sviluppo Economico  ucraino. “L’anno scorso – ha spiegato il Ministro – l’Ucraina è riuscita a sopravvivere ed è stato il nostro primo obiettivo. Ora il paese continua a combattere sul fronte militare e su quello economico. Quest’anno possiamo anche cominciare a pensare alla strategia di sviluppo e di ricostruzione. La nostra economia è diversificata ed è importante per noi avere una selezione di campi di attività o industrie che guideranno lo sviluppo economico dell’Ucraina e quindi se volete venire sarete i benvenuti. Noi incoraggiamo le aziende italiane a venire in Ucraina e noi lavoreremo di concerto per garantire la piena fattibilità delle vostre soluzioni”.  E’ stata poi la volta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che si è soffermato sul modello di sviluppo del prodotto ucraino. “Dobbiamo far capire – ha affermato Urso – quanto vale il prodotto ucraino”. “Ricordo – ha aggiunto il Ministro – la prima telefonata di congratulazione dopo che Giorgia Meloni mi indico come ministro del Governo, la ebbi proprio dall’Ucraina da parte di Andriy Yermak (capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina) che mi aveva incontrato a settembre. Yermak mi disse che era rimasto colpito dal nome del Ministero Made in Italy e mi aveva chiesto di aiutarli a realizzare il marchio Made in Ucraina. Il Made in Ucraina può diventare il marchio di solidarietà globale grazie al nostro aiuto”.

In un primo intervento il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni  ha affermato: “L’Italia continuerà a fare la sua parte a 360° per il sostegno dell’Ucraina, sul piano politico, sul piano militare, sul piano umanitario e  anche sul piano della ricostruzione che è tema di oggi e soprattutto del domani. Parlare della ricostruzione dell’Ucraina – ha proseguito Meloni- significa scommettere concretamente sulla vittoria e la fine del conflitto, perché sono sicura che il futuro dell’Ucraina sarà di pace, benessere e sempre più europeo. Noi continueremo a fare la nostra parte non solo a livello bilaterale, ma anche a livello multilaterale. Tra l’altro il prossimo anno, nel 2024, l’Italia sarà presidente di turno del G7. Un ruolo sempre più centrale che intendiamo utilizzare per difendere questa causa.

Continueremo a fornire tutto il sostegno necessario, – ha continuato il Premier – anche al piano di pace in 10 punti che è stato presentato dal presidente Zelensky. Noi crediamo nella possibilità di una soluzione diplomatica di questo conflitto, a patto che, come ho detto tante volte, non si pensi che la soluzione del conflitto possa essere una resa dell’Ucraina, di un Paese aggredito. Non sarebbe giusto e il forte vincerebbe sulla forza del diritto, è un mondo che non conviene a nessuno”.

“Noi crediamo – ha proseguito Meloni – che il futuro dell’Ucraina debba essere quello di una sempre maggiore capacità di inserimento nelle dinamiche e nelle istituzioni europee. Il modo più intelligente di ringraziare gli ucraini per quello che stanno facendo è di accelerare la loro possibilità di far parte delle istituzioni europee. Una possibilità che l’Italia ha sempre sostenuto. Bisogna inoltre riconoscere gli sforzi enormi che Kiev ha fatto, anche durante la guerra, per riformare il suo sistema e avvicinarlo ai target richiesti dalla Commissione europea…  Investire – ha concluso Meloni – sulla ricostruzione dell’Ucraina, coinvolgendo anche i privati, le nostre imprese, il nostro know how, non è un azzardo ma credo sia uno degli investimenti più oculati e lungimiranti che si possano fare in questo tempo”.

E’ intervenuto anche il Premier ucraino Denys Shmyhal: “Tutte queste iniziative – ha rilevato il Primo Ministro – dimostrano che siamo ad un nuovo livello della partnership e collaborazione tra i nostri due Paesi. Abbiamo parlato con i nostri partner italiani, soprattutto della ricostruzione dell’Ucraina che inizia già adesso. Siamo uniti nella difesa e saremo uniti nella ricostruzione. Nel 2023 l’Ucraina necessita di più di ventiquattro miliardi di dollari per soddisfare i fabbisogni di base.  Ho chiesto alla mia collega Giorgia Meloni di dare sostegno anche all’avvio dei negoziati sull’adesione futura alla Nato”. Dopo la riflessione di Barbara Beltrame Giacomello, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria, che ha illustrato quanto espresso nei sette tavoli tematici della mattina, è intervenuto da remoto

il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Siamo tutti insieme – ha affermato il Presidente – nel nostro desiderio di libertà, di sicurezza e del benessere per i nostri genitori, per i nostri figli, per le nostre città, per i nostri paesi… Noi sappiamo come finirà questa guerra che la Russia ha iniziato contro di noi. Noi sappiamo che l’Ucraina avrà la sua possibilità di far parte della famiglia europea. Per il momento noi terremo la difesa dei nostri valori comuni, quello che non perde la sua forza vince”. “Noi dobbiamo fare e faremo tutto il necessario – ha continuato Zelensky – perché l’Ucraina vinca e il nostro paese sia ricostruito. Dobbiamo cambiare l’industria, dobbiamo modernizzare le nostre forze armate, dobbiamo rispondere agli standard di sicurezza che funzionano in Europa… Vogliamo ricostruire – ha aggiunto il Presidente – ma con standard moderni, per far sì che la nostra popolazione possa vivere come milioni di altri, in sicurezza. E noi invitiamo le vostre aziende a venire ed operare in Ucraina , a costruire questo futuro per tutti”.

Ha poi ripreso la parola il premier Denys Shmyhal che ha sottolineato come l’Ucraina, che continua a resistere insieme ai suoi partener, proponga all’Europa un futuro di giustizia. Il Premier ha anche sia invitato le imprese italiane ad investire in Ucraina, sia auspicato un aiuto da parte dell’Italia nella difficile opera di sminamento dei territori ucraini.

A concludere la Conferenza il Premier Giorgia Meloni: “Quello che accade oggi in Ucraina – ha rilevato il Presidente del Consiglio – ci riguarda tutti, per il rispetto che tutti dobbiamo alla libertà e alla sovranità di un popolo. …L’Italia – ha continuato Meloni – si candida ad ospitare nel 2025 la Ucraine Recovery Conference, ossia una conferenza molto più grande di questa, per segnare la nostra volontà ad andare avanti su questo terreno: rispristinare quindi in Ucraina quanto è stato distrutto. … Non abbiate paura di scommettere – ha concluso Meloni – sulla vittoria dell’Ucraina e sull’integrazione Europea. Le crisi contengono sempre anche delle occasioni, sono il motore della scelta e dell’azione. Noi italiani, che sulle macerie abbiamo costruito il miracolo economico degli anni ’60, lo sappiamo meglio di chiunque altro. Ed è per questo che vorrei che noi italiani contribuissimo al miracolo economico di un altro paese”. (Alessio Mirtini- Inform)

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