direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

A Roma il seminario “I nuovi modelli organizzativi per il diritto alla protezione internazionale: il piano straordinario del Csm”

IMMIGRAZIONE

Ha partecipato il ministro dell’Interno, Marco Minniti

 

ROMA – Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha partecipato a Palazzo dei Marescialli ad un seminario sul tema “I nuovi modelli organizzativi per il diritto alla protezione internazionale: il piano straordinario del Csm”.

In questa occasione, il Ministro è tornato sul vertice europeo di Tallinn, sottolineando come l’Europa in tale sede abbia “riconosciuto il problema dei rimpatri, sempre sostenuto dall’Italia” e come sia emerso a questo proposito che se qualche Paese non accetterà i rimpatri, l’Europa procederà con il blocco degli accessi legali, non rilasciando i visti. “Non mi pare una cosa piccola piccola – ha commentato Minniti. Inoltre, ha rilevato l’approvazione del codice di condotta delle Ong, elaborato in seguito all’indagine su tali organizzazioni da parte della Commissione Difesa del Senato della Repubblica.

Il Ministro – si legge nella nota diffusa in proposito dal Viminale – ha ricordato come i flussi migratori siano “un fenomeno epocale” che “ci ha accompagnato già per molti anni e, è mia convinzione, ci accompagnerà ancora per altri anni”. L’approccio deve essere quello di “non sottovalutare nulla” e di riuscire a dare “più risposte contemporaneamente” perché non “c’è una mossa che può risolvere da sola la questione”.

Il Ministro dell’Interno ha poi ricordato la sottoscrizione del patto con l’Islam italiano, rilevando come sia stato importante non intervenire con una legge su questioni di religione, ma con un accordo che si compone di “una sequenza di articoli della Costituzione italiana; quindi, chi lo ha firmato ha detto siamo musulmani italiani”. Il patto prevede, tra l’altro, che ogni moschea, come tutti i luoghi di culto, sia un luogo aperto al pubblico, con Imam riconosciuti e sermoni in lingua italiana; stabilisce anche che siano resi pubblici i finanziamenti, interni e internazionali, nel caso di nuovi luoghi di culto.

Sull’associazione diretta tra sbarchi e terrorismo, il ministro Minniti è convinto che sui tratti di “un’equazione sbagliata”. Pensa, invece, che la vera equazione sia tra terrorismo e mancata integrazione. “Da Charlie Hebdo in poi – ha spiegato – si capisce che è questo il cuore della questione. Alcuni dei terroristi erano figli dell’Europa, di seconda generazione, figli della mancata integrazione. Non tenere insieme accoglienza e capacità di integrazione – ha concluso – vuol dire non essere particolarmente attenti al presente e al futuro del nostro Paese”.

Martedì, alla riunione di Frontex nella sede di Varsavia, l’Italia continuerà a difendere la sua posizione, perché – ha osservato Minniti – non si può pensare a una missione che sia internazionale per il salvataggio e poi che abbia un solo Paese per l’accoglienza. Su questi temi in Europa ci sono posizioni differenti. “Ne discuteremo con fermezza – ha assicurato il ministro.

Anche il capo di Gabinetto prefetto Mario Morcone è sottolineato di seguito come “la trattativa non è chiusa” e come a Varsavia la richiesta sarà di un intervento su Triton.

Per quanto riguarda le polemiche sul confine austriaco, il direttore centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, prefetto Giovanni Pinto ha affermato, a margine dell’inaugurazione dei nuovi locali della polizia di frontiera di Ponte San Luigi, a Ventimiglia, che “i rapporti con i colleghi francesi e austriaci sono ottimi” e che l’aumento dei flussi migratori “è una ipotesi tutta da verificare”. È vero che “c’è un trend e siamo tutti legittimamente preoccupati”. Il ministro Minniti ha inoltre ricordato di “aver messo in campo tutte le iniziative possibili e immaginabili” e che la questione migranti sarà trattata con fermezza.

“Ventimiglia – ha aggiunto il prefetto – è uno dei tanti luoghi da seguire con particolare attenzione. Ormai l’emergenza immigratoria non riguarda soltanto i confini, ma il territorio”. Al momento, tuttavia, il prefetto Pinto ritiene che non ci sia bisogno di potenziare le forze dell’ordine. (Inform)

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
Powered by Comunicazione Inform | Designed by ComunicazioneInform