ITALIANI ALL’ESTERO
(fonte immagine Rai Italia)
ROMA – A “L’Italia con voi”, la trasmissione di Rai Italia dedicata ai connazionali all’estero, il direttore generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Maeci Luigi Maria Vignali ricorda le modalità del voto all’estero per i 5 referendum sulla giustizia che si terrà a giugno.
Il voto in Italia, che include anche le elezioni amministrative, è previsto il 12 giugno. Gli italiani all’estero potranno esprimere il loro voto per corrispondenza per i referendum qualche giorno prima, “perché le buste con il loro voto devono tornare alle ambasciate e ai consolati entro le ore 16 locali del 9 giugno – spiega Vignali, che ricorda anche che l’arrivo del plico elettorale avviene entro il 29 maggio.
“Ricordo che il referendum è detto abrogativo perché riguarda l’abolizione di alcune norme. Invito tutti gli elettori a leggere bene il foglio informativo che troveranno nella busta che viene loro recapitata e ricordo che, perché il referendum sia valido, almeno il 50% degli elettori deve andare a votare, perciò votare è particolarmente importante questa volta per rendere valido il referendum – segnala il Direttore Generale.
Vignali ricorda anche che gli aventi diritto al voto sono “4,8 milioni di italiani all’estero, ossia coloro che sono iscritti all’Anagrafe dei residenti all’estero (Aire) e che ricevono la busta al loro indirizzo registrato all’anagrafe consolare”.
“Possono votare per corrispondenza anche i cittadini che si trovano temporaneamente all’estero da almeno tre mesi per motivi di lavoro, studio o cure mediche, e i loro familiari conviventi all’estero, se hanno presentato apposita domanda entro l’11 maggio al comune italiano di residenza. L’11 maggio – ricorda Vignali – era anche la scadenza per chiedere eventualmente di ricevere la busta per votare ad un indirizzo diverso per chi è iscritto all’Aire”.
Il plico con il materiale elettorale contiene “un certificato elettorale con un tagliando che va staccato; le 5 schede su cui votare, una per ciascun quesito referendario; un foglio informativo generale per capire come si vota che riepiloga le procedure e spiega bene i quesiti; una busta bianca piccola anonima in cui vanno messe le schede votate. Questa busta bianca va messa in una busta più grande, preaffrancata, da restituire rapidamente all’ambasciata o al consolato – spiega Vignali, che ricorda che è possibile, in caso il plico non sia arrivato entro il 29 maggio, chiederne il duplicato al proprio ufficio consolare di riferimento.
Richiamato anche l’impegno della Farnesina sul fronte del voto elettronico, “che è un’opzione per il futuro e presenta delle complicazioni tecniche che stiamo affrontando – segnala il Direttore generale, ricordando come una prima sperimentazione che ha coinvolto 9 sedi consolari sia stata condotta in occasione delle ultime elezioni dei Comites.“Il voto elettronico è a rischio di hackeraggio, per cui vogliamo essere veramente sicuri, prima di introdurre questa modalità di voto, che questo rischio non venga corso – segnala Vignali-
Tornando al voto per i referendum, il Direttore generale ricorda che in occasione del voto per l’ultimo referendum sono arrivati in Italia “plichi votati da connazionali presenti in 196 paesi”. “Invito tutti ad impegnarsi, andare a votare, prestare attenzione, e a restituire i loro plichi in tempo. – conclude Vignali. (Inform)