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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

A Casa Italia un focus sulla Norvegia e sulla presenza dei nostri connazionali in questo Paese

RAI ITALIA

(Fonte immagine Rai Italia)

ROMA – La trasmissione di Rai Italia “Casa Italia” ha realizzato un focus sulla Norvegia in occasione della visita del Presidente della Repubblica Mattarella. Sono poco più di 9mila gli italiani residenti in questo Paese dell’estremo nord europeo. Risalirebbero addirittura all’800 le prime tracce di emigrati italiani, seppure si tratti di numeri esigui anche in funzione delle norme restrittive dell’epoca. La scoperta del petrolio alla fine degli anni ‘60 ha reso la Norvegia uno dei Paesi più ricchi al mondo: ad oggi è tra i primissimi Paesi nelle classifiche mondiali per reddito pro capite e qualità della vita. E’inoltre uno dei Paesi più ecosostenibili del pianeta: il 98% dell’energia prodotta proviene da fonti rinnovabili. Dall’inizio del nuovo millennio l’emigrazione italiana ha registrato un’impennata: in particolare la crescita esponenziale si è avuta a partire dal 2008. Si ricorda che la Norvegia, pur non essendo un Paese UE, prevede però la libertà di circolazione quale Paese associato all’area Schengen. Ottimi sono i rapporti commerciali tra Italia e Norvegia: il volume d’affari per l’export italiano nello scorso anno si è aggirato intorno ai 2 miliardi di euro. Per parlare di questo durante la trasmissione sono intervenuti collegati da Oslo: l’imprenditore Antonio Mancini, la professoressa di storia moderna Monica Miscali (Università di Trondheim), il docente di ingegneria civile Diego Maria Barbieri e la psicologa Jennifer Aramini. “Dagli anni ’90, quando sono arrivato qui, la Norvegia è cambiata tantissimo: si è sprovincializzata diventando molto moderna. La ricchezza della Norvegia ha dato la possibilità di fare investimenti importanti”, ha spiegato Mancini, attivo nel campo del design, che ha ricordando come ci siano tracce di italianità in diversi settori. Ad esempio anche in campo artistico: l’edificio del museo di arte moderna porta la firma di Renzo Piano. “Noi italiani all’estero portiamo i nostri valori”, ha aggiunto Mancini precisando però come la stessa Norvegia abbia dei notevoli punti di forza, soprattutto nel campo della sostenibilità ambientale. Dal canto suo questo Paese nordico apprezza molto i prodotti italiani, particolarmente richiesti sono quelli dell’enogastronomia, e vede nell’Italia anche un luogo di grande attrazione turistica. “Negli anni ’90 conoscevano solo Spagna o Portogallo ma pian piano hanno iniziato a conoscere la qualità dell’Italia: non solo per il clima o per le località turistiche di massa ma anche per l’aspetto culturale e artistico”, ha sottolineato Mancini. La professoressa Miscali ha ricordato come sia dai dati Aire che da quelli in possesso delle autorità norvegesi risulti un aumento della presenza italiana. “Se si guardano i grafici si vede un’impennata, passando da numeri esigui negli anni ’70, ’80 e ’90 alla crescita della curva dopo il 2008. La maggior parte degli italiani è concentrata nella capitale Oslo e nella contea limitrofa: questa è un’altra differenza rispetto al passato quando quei pochi italiani che vivevano in Norvegia si trovavano quasi esclusivamente nella capitale”, ha spiegato Miscali ricordando che ad oggi è possibile comunque incontrare connazionali sparsi un po’ ovunque nel territorio norvegese. “La visita del Presidente Mattarella ci fa onore e ne siamo orgogliosi”, ha aggiunto Miscali alla quale ha fatto eco Mancini che ha a sua volta sottolineato l’impegno dell’Ambasciata, dell’Istituto Italiano di Cultura e del Comitato degli Italiani all’Estero. Il docente Barbieri ha ricordato il suo percorso di studio e di specializzazione che lo ha portato nel 2015 in Norvegia occupandosi per diverso tempo di ingegneria stradale. “Avevo voglia di conoscere questo Paese e di capirlo: ho avuto un’integrazione abbastanza facile”, ha spiegato la psicologa Aramini raccontando del suo approccio con la lingua norvegese. “E’ una lingua con una grammatica più semplice di altre lingue estere, ma con una fonetica un po’ impossibile”, ha commentato Aramini. (Inform)

 

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