direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Presentato alla Camera dei Deputati il libro “Traiettorie. Guida psicologica all’Espatrio”

ITALIANI ALL’ESTERO

 

ROMA – E’ stato presentato alla Camera dei deputati il libro “Traiettorie. Guida psicologica all’Espatrio” sponsorizzato dalla Fondazione Migrantes, scritto dai curatori Anna Pisterzi (Psicoterapeuta), Giona Chiovetto e Gaia Figini (Tau Editore). Hanno partecipato all’incontro: il deputato Fabio Porta (Pd – Ripartizione America Meridionale), la Dottoressa Delfina Licata (Fondazione Migrantes), la Deputata Giulia Pastorella (Azione), la giornalista Elvira D’Ippolito, il Deputato Toni Ricciardi (PD – Ripartizione Europa), Paolo Masini (Presidente del MEI) e il moderatore Gianni Lattanzio (Direttore editoriale di “MeridianoItalia”). “ Si tratta di riflessioni – ha esordito Lattanzio – di chi si muove, di chi cambia ambiente, di chi si trova a vivere in un ambiente diverso più volte nella sua vita. Devo dire che la psicologia degli spostamenti, come quella dell’emigrazione è connaturata nell’essere umano. La novità è che questo è il primo libro che affronta questo tema in maniera sistematica e scientifica” A seguire ha preso la parola Fabio Porta “L’idea di questa presentazione – ha spiegato il deputato – è nata parecchi mesi fa…ho letto la bellissima presentazione di Delfina Licata che ovviamente non è stata per me una sorpresa né nelle sue intuizioni, nemmeno nelle sue riflessioni, perché sono cose che abbiamo condiviso da tempo e ringrazio anche Delfina per la sua presenza. La presentazione di oggi da anche sostanza,  con una seconda iniziativa nel giro di alcuni mesi, al lavoro dell’Intergruppo parlamentare Italiani per il Futuro Global , che ha proprio lo scopo di trasferire anche nelle istituzioni e nel parlamento una dimensione non solo storica ma anche molto presente. Tanto è che – ha proseguito Porta – come ci dice bene la Fondazione Migrantes con il suo ultimo rapporto italiani nel mondo, noi siamo tornati ad essere un paese che esporta più che importa in termini di risorse umane, cioè che ha più emigrati che immigrati. Il che vuol dire, come ci dice anche Delfina nella sua introduzione al libro che con le migrazioni siamo oggettivamente di fronte a un fattore strutturale e ineluttabile dell’umanità, e, aggiungiamo noi,  anche un fattore di ricchezza. Un fenomeno che non va solamente studiato, ma seguito es accompagnato anche con apposite proposte di legge. Porta ha anche rilevato come l’emigrazione di una persona, con il suo impatto psicologico, non riguarda solo i singoli ma anche le famiglie che rimangono.  “Ho sfogliato la guida – ha affermato il deputato Ricciardi – e sono sicuro che ci sarà una seconda edizione. Ho notato che questa pubblicazione rappresenta uno strumento utilissimo per fornire le coordinate orientative ed è fatta con un approccio psicologico che condivido molto. D’altronde la migrazione è la percezione di sé. Tutto il dibattito sulla migrazione di ieri di e di oggi è influenzato da come viene raccontato,  dalla percezione delle persone, e avere uno strumento come questo credo che sia fondamentale. Perché è come la cassetta degli attrezzi attraverso la quale tu riesci ad individuare le parole darle un significato, sottolineare attraverso la lettura dei vari capitoli, sezioni e voci. Nel libro –  ha aggiunto il deputato – non vi è un utilizzo delle parole a caso ma troviamo un’utilizzazione delle parole attraverso la loro interpretazione percettiva”, A seguire è intervenuto Paolo Masini:  “Mi fa piacere essere qui, – ha rilevato il Presidente del Mei – sono tornato da poche ore dal Brasile e più viaggi, più capisci quanto l’emigrazione italiana abbia segnato gli altri paesi, così si comprende che siamo una comunità in cammino. La parola migrazione – ha aggiunto Masini – cambia nome in base a quale parte della costa stai in quel momento. Il fenomeno può essere affrontato in maniera ideologica, ma può essere anche gestito affrontando la realtà, non mettendo la testa sotto la sabbia, facendo i conti con un pianeta in continua evoluzione”.  È poi intervenuta Loredana Cornero, già Segretaria Generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona, che si è soffermata sulla comunicazione italiana all’estero, facendo riferimento a paesi in cui sono diffuse trasmissioni locali in lingua italiana. Cornero ha anche segnalato la realizzazione di un lavoro con Delfina Licata sulla lettura di genere nel contesto della comunità italiana all’estero. A seguire ha preso la parola Delfina Licata “Il tema della mobilità umana – ha esordito la ricercatrice – è fondamentale nella riflessione comune. Prima si parlava della strutturalità del fenomeno migratorio per il nostro paese, per il nostro popolo. Significa che ciascuno di noi nel proprio essere, nella propria individualità, nel contesto famigliare ha fatto, fa o farà un’esperienza migratoria, quindi, fa parte della nostra vita. La strutturalità del fenomeno – ha proseguito Licata – tende a ristrutturare la nostra individualità e la nostra comunità nazionale, ma anche il nostro essere all’interno di un contesto sociale di riferimento, che può essere la città dalla quale veniamo, la regione dalla quale veniamo o i paesi ai quali siamo legati professionalmente o personalmente.”  Licata ha inoltre rilevato sia come l’Italia si consideri più terra di immigrazione che di emigrazione, sia il forte incremento della presenza femminile nel flusso emigratorio.  La ricercatrice ha poi spiegato che la centralità nel fenomeno emigratorio non riguarda tanto il punto di partenza o di arrivo, ma l’esperienza individuale che è vissuta dall’individuo, che cambia la persona. Un’esperienza migratoria che va valorizzata. Licata, dopo aver sottolineato l’importanza del supporto delle istituzioni e delle associazioni all’emigrato nel corso del suo viaggio,  ha infine parlato del ruolo dei “non assenti”, ovvero delle persone che rimangono nel paese di origine, i quali aiutano economicamente e psicologicamente l’emigrato all’inizio del suo viaggio o durante il suo percorso nel paese di accoglienza. E’ poi intervenuta la Deputata Pastorella che si è in primo luogo soffermata sulla propria esperienza all’estero e sulle problematiche da lei riscontrate. “Io penso – ha rilevato la deputata – che di queste tematiche non debbano parlarne solo i colleghi eletti all’estero, ma anche di chi si occupa delle politiche sul nostro territorio,  perché le politiche per il nostro paese non riguardano solo chi resta, ma anche chi potenzialmente vuole andare all’estero e quindi va preparato”. Per la Deputata inoltre va cambiata la mentalità all’interno del nostro paese rispetto agli italiani all’estero che vanno inquadrati in un contesto positivo.

Ha poi preso la parola Elvira D’Ippolito “Devo dire – ha esordito la giornalista – che questo libro l’ho trovato sorprendente, innanzi tutto per la cura con cui affronta l’argomento che noi vediamo per scontato, ma in teoria non lo è. Mi è piaciuta tantissimo la grafica. La guida apre le porte ad un tema complesso che necessita di essere approfondito, soprattutto perché il benessere psicologico di persone che sono lontane dai loro parenti è importante”.  La giornalista si è inoltre soffermata del forte desiderio di tornare nel Paese d’origine che spesso si manifesta tra i nostri connazionali all’estero. Infine è intervenuta una delle curatrici del libro Anna Pisterzi: “Transiti psicologia di espatrio – ha spiegato – è un progetto che nasce nel 2017 dal lavoro di un gruppo di psicologi e psicoterapeuti che hanno avuto in cura persone all’estero che  hanno chiesto di fare terapia in lingua madre”. Pisterzi ha sottolineato come il progetto si sia nutrito e abbia continuato a crescere attraverso momenti fondamentali: il lavoro in clinica, la letteratura e la ricerca. “Sono molto contenta – ha aggiunto – che si sia colta nel dibattito l’attenzione alle parole, perché effettivamente nel mio mestiere le parole sono fondamentali.” Pisterzi ha poi definito la guida “uno strumento di prevenzione”, con la quale prepararsi per poter affrontare il fenomeno della migrazione. Inoltre la psicoterapeuta definisce la sua opera non come una vera e propria guida all’espatrio, ma come un lavoro che porta alla consapevolezza e a preparare la persona che sceglie di emigrare all’esperienza a cui andrà incontro”. (Lorenzo Morgia – Inform)

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