ITALIANI ALL’ESTERO
“Il design e l’invenzione del Made in Italy” : il volume della professoressa Elena Dellapiana, docente di Storia dell’Architettura e del Design al Politecnico di Torino, si interroga su come si sia giunti a una formula che ha comunicato e amplificato il prodotto italiano fin dalle esposizioni universali del XIX secolo. “La formula di ‘bello, buono e ben fatto’, che è una formula molto contemporanea della retorica della promozione del Made in Italy, si ritrova in maniera assolutamente compiuta già nella seconda metà dell’800” spiega l’autrice del libro (edito da Einaudi) nell’intervista rilasciata a Umberto Mucci di We the Italians dal titolo “Il brand “Made in Italy”… per un certo verso, born in the USA”.
Tracciando un percorso storico, Dellapiana spiega che nel XX secolo “nel contesto internazionale è soprattutto l’America che vede rapporti privilegiati con l’Italia, anche poco condizionati dalle vicende politiche. Durante gli anni del Fascismo c’è una forte comunità di italiani, naturalizzati o in via di naturalizzazione oppure esuli, che promuovono ovviamente un’idea politicamente molto diversa di Italia, anche attraverso i suoi prodotti culturali: penso a Carlo Ludovico Ragghianti e al gruppo che poi andrà a fondare l’House of Italian Handicrafts a New York, un ente attivo fin dal 1943, che porta negli Stati Uniti una nuova immagine dell’Italia e della sua cultura artistica e che ne esplora tutti i settori. Nelle mostre all’House of Italian Handicrafts e negli spinoff nei department stores ci sono riferimenti all’artigianato del Mediterraneo e quindi a questa categoria potentissima e molto seducente che serve a rilanciare le linee di navigazione transatlantica, e a questa percezione che è la bella vita – quella che diventerà poi rapidamente la dolce vita- che per altro è un concetto che si sono inventati gli antichi romani”. L’intervista integrale ,a firma di Umberto Mucci, è disponibile in italiano e di inglese su wetheitalians.com. (Inform)