direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Verso il Parco archeologico dell’Alto Adriatico

BENI ARCHEOLOGICI IN UE

Presentati i risultati di Parsjad, progetto finanziato dal Programma comunitario per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013

Coinvolti 53 comuni di Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Slovenia

 

VENEZIA – Diversi interventi strutturali e recuperi di siti archeologici, l’utilizzo delle tecnologie digitali per la ricostruzione virtuale del costruito antico, la catalogazione e digitalizzazione di quasi 6.000 beni archeologici, la definizione di un modello di pianificazione del territorio a partire dalle sue potenzialità archeologiche a supporto delle pubbliche amministrazioni, 53 comuni coinvolti a vario titolo dalle attività, la creazione di una rete di collaborazione transfrontaliera per la condivisione di buone prassi in materia di didattica e management museale tra otto enti distribuiti tra Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Slovenia coordinati dalla Regione del Veneto, capofila del progetto.

Sono questi alcuni dei risultati di Parsjad-Parco Archeologico dell’Alto Adriatico (http://parsjad.regione.veneto.it/ ), progetto strategico finanziato con fondi comunitari e in fase di chiusura, che  a Palazzo Balbi di Venezia, sede della Regione Veneto, sono stati qualche giorno fa al centro di una riunione dei soggetti che hanno partecipato alla sua realizzazione. Il progetto è finanziato dal Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013

Il partenariato è formato, oltre che dalla Regione del Veneto (Settore progetti strategici e politiche comunitarie), dall’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna, dai Comuni di Bagnara di Romagna (Ravenna), di Russi (Ravenna) e di Voghiera (Ferrara), dal Centro Regionale di Catalogazione e Restauro dei Beni Culturali della Regione Friuli Venezia Giulia, dal Museo Nazionale Sloveno (Narodni Muzej Slovenije), dall’Università del Litorale, Centro di Ricerche Scientifiche (Univerza na Primorskem, Znanstveno-raziskovalno središče), dall’Istituto per la tutela dei beni culturali della Slovenia (Zavod za varstvo kulturne dediščine Slovenije).

L’incontro è servito per tracciare un bilancio delle ricadute sui territori delle attività realizzate, a partire dalle basi per la futura costituzione di un Parco archeologico dell’Alto Adriatico (oggetto tra l’altro di una recente guida turistico-archeologica pubblicata nell’ambito di Parsjad), presentare gli ultimi eventi di chiusura per il Veneto e gli sviluppi futuri. (Inform)

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