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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Trasmettendo l’Italia: il contributo delle radio italiane all’estero per la diffusione della cultura e lingua italiana

ITALIANI ALL’ESTERO

(Fonte immagine Camera dei Deputati)

ROMA – Si è tenuto alla Camera dei Deputati un incontro sul tema “Trasmettendo l’Italia”, sul contributo delle radio italiane all’estero per la diffusione della nostra lingua e cultura: l’incontro è voluto dalla già deputata eletta all’estero Fucsia Fitzgerald Nissoli. L’incontro è stato aperto e moderato da Giovanni Maria De Vita (responsabile Maeci per il progetto sul Turismo delle Radici nell’ambito del PNRR) che ha in primo luogo sottolineato come la radio continui ad essere uno strumento percepito dalle persone come importante in ambito comunicativo nonostante la disponibilità oggigiorno di mezzi tecnologici più avanzati. “Le prime trasmissioni in lingua italiana dell’URI sono del 1924 – ha ricordato De Vita menzionando l’Unione Radiofonica Italiana – e il prossimo anno saranno quindi cento anni esatti: il prossimo anno sarà anche l’anno delle radici italiane nel mondo e siamo lieti di questa coincidenza. La stessa EIAR all’epoca sviluppa le prime trasmissioni dedicate agli italiani all’estero utilizzando il sistema delle onde corte – ha aggiunto De Vita parlando già della metà degli anni ’30 del secolo scorso – ma anche gli altri Paesi si rendono conto dell’importanza di comunicare in italiano soprattutto per fini politici. Radio Mosca si dota già nel 1923 di trasmissioni in lingua italiana, lo fa Radio Londra nel 1939”, ha spiegato De Vita sottolineando come dopo la guerra, con la grande ondata migratoria italiana, il fenomeno radiofonico si amplifichi ulteriormente. De Vita ha inoltre evidenziato come nell’ultimo quinquennio siano stati finanziati ben 32 progetti destinati ai Comites affinché potessero aprire canali informativi di natura radiofonica che sono stati particolarmente utili durante il periodo pandemico. “Abbiamo realizzato una recente ricerca dalla quale è emerso che ci sono 263 programmi in lingua italiana nel mondo: 162 di questi vengono trasmessi tramite web”, ha precisato De Vita evidenziando l’importanza di un equilibrio tra una mentalità imprenditoriale e una garanzia di pluralismo nell’informazione. De Vita ha parlato infine dell’importanza di far scoprire, attraverso l’italiano, ciò che l’Italia può offrire anche per quanto riguarda il Turismo delle Radici. “Il progetto del Turismo delle Radici punta a stabilire una connessione tra italiani all’estero e italiani in Italia cercando di avviare una nuova stagione di relazioni reciproche a vantaggio di entrambi”, ha precisato De Vita.

La deputata Deborah Bergamini (FI) ha ricordato gli apprezzamenti del Sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini, su questo tema. Bergamini ha rilevato come in questo preciso momento storico sia davvero importante mantenere salda la propria identità e le proprie radici. “Niente può farlo meglio delle trasmissioni in lingua italiana ovunque nel mondo”, ha aggiunto la deputata di Forza Italia definendosi un amante della radio quale “strumento straordinario che consente l’immediatezza di essere diretti”. Bergamini ha parlato di un confronto con il Sottosegretario Barachini rispetto al tema dei finanziamenti dedicati. “Il governo sta facendo un lavoro profondo di efficientamento di quelli che sono i fondi per l’editoria e per il pluralismo: un lavoro di razionalizzazione, di trasparenza e individuazione di parametri professionali”, ha spiegato Bergamini precisando che l’obiettivo è dare anche un’occupazione stabile a chi opera in tale settore. “Credo che la prossima tappa sia avere un’interlocuzione diretta con il Sottosegretario all’Editoria che si è detto disponibile”, ha sottolineato Bergamini. L’eurodeputato Salvatore De Meo (FI) ha parlato dell’ex deputata forzista Nissoli come di una risorsa per il valore riconosciuto dal partito agli italiani nel mondo. Massimo Veccia, esperto di comunicazione, ha ricordato la creazione di un premio che si chiama Business Care International Award che sarà consegnato ad alcuni giornalisti il prossimo 26 ottobre a New York presso il Consolato Generale d’Italia. “Le radio sono fondamentali per la diffusione verso i nostri connazionali”, ha sottolineato Veccia. La giornalista Pauline Fitzgerald ha portato la sua testimonianza di attività informativa svolta al confine tra Texas e Messico ma anche sul ruolo svolto dalla radiofonia. “Vogliamo raccontare ai nostri ascoltatori l’Italia con entusiasmo per instillare il desiderio verso il Belpaese”, ha commentato la giornalista ricordando la trasmissione “Crave” in onda sulle frequenze di KFSF. Il conduttore radiofonico Tony Pasquale da Radio ICN a New York ha ricordato che l’emittente va per i 40 anni e che collabora con le rappresentanze istituzionali italiane ma anche con il mondo associativo per raccontare e promuovere l’Italia all’estero. “Bello vedere che c’è tanta Italia fuori dall’Italia ma dobbiamo impegnarci di più per i giovani”, ha sottolineato lo speaker radiofonico. Philip Baglini di London One Radio ha ricordato i numeri consistenti della presenza italiana nel Regno Unito. “Era importantissimo avere una radio che parlasse in lingua italiana anche verso gli inglesi per portare la nostra cultura in Inghilterra”, ha spiegato Baglini parlando di un’attività che sta per raggiungere il decimo anno. Alessio Gronchi di Grada Radio Panama (nonché consigliere del locale Comites) ha parlato di un format molto centrato sulla diffusione della musica italiana. “Abbiamo un forte legame con la comunità italiana a Panama”, ha commentato Gronchi evidenziando come il 30% circa di questa presenza sia costituita dalle cosiddette terze generazioni mentre un altro 30% proviene dalla diaspora venezuelana; il restante 30% dei circa 30mila connazionali residenti a Panama è infine rappresentato dalla mobilità più recente. La speaker radiofonica Iolanda Russo da Toronto, conduttrice della trasmissione “L’eco del Lazio”, ha rilevato come gli italiani all’estero abbiano bisogno di sentire sempre costante questo cordone ombelicale con l’Italia. (Inform)

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