direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Svizzera, la ventesima Festa Internazionale di Primavera sul tema “Saltare muri, osare fraternità”

MONDO SCALABRINIANO

ZURIGO – “Saltare muri, osare fraternità. Come?” era il tema della XX Festa internazionale di Primavera in Svizzera. Promossa dalle Missionarie Secolari Scalabriniane, ha riunito dal 20 al 22 aprile all’IBZ Scalabrini di Solothurn persone dalle più diverse provenienze, età, estrazioni sociali. Anche quest’anno, i circa 350 partecipanti di 40 nazionalità hanno dato vita ad un incontro che ha messo al centro la riflessione su uno dei temi più complessi e urgenti del nostro tempo: il “come” di relazioni nuove nell’estrema eterogeneità (culturale, sociale, esperienziale …) delle società odierne.

Durante il forum della giornata di sabato ci hanno aiutato Chiara Giaccardi e Mauro Magatti, sociologi e docenti all’Università Cattolica di Milano, noti per la loro ricerca ed apertura a temi cari a Papa Francesco, tra i quali le periferie, le società dello scarto, la globalizzazione. Parlando dei numerosi e nuovi muri, che sembrano smentire speranze suscitate con il crollo della storica “cortina di ferro”, hanno messo l’accento sulle divisioni più forti: quelle che ci attraversano interiormente. I limiti, i contorni sono costitutivi e garantiscono incontri veri tra persone, evitando amalgami o rapporti di forza; tuttavia, senza continue, nuove aperture si può morire di asfissia, rinchiusi tra pareti rassicuranti ma escludenti. Al forum hanno partecipato voci diverse: Samad Qajumi, ex ministro afgano rifugiato in Svizzera, Giulia, giovane di Milano, John, giovane eritreo in fuga dalla dittatura del suo paese. Rispondendo a quest’ultimo, che faceva presente la difficile speranza dei rifugiati (la Svizzera sta avviando procedure di rifiuto ed espulsione degli eritrei), Mauro Magatti ha affermato tra l’altro: “La vostra fatica, il vostro sacrificio è il vostro capitale!”. Capitale umano prezioso nello smarrimento del nostro tempo, al quale migranti e rifugiati possono apportare un contributo importante, una ricchezza autenticamente umana, non solo forza lavoro.

Nei gruppi di vita seguiti al forum, in cui si intrecciavano lingue, storie, esperienze diverse, sono stati ripresi questi temi, con una nuova consapevolezza: difficoltà e ferite della propria storia possono diventare occasione di nuova profondità, da cui osare passi di incontro “saltando muri”. La conferma di questa ardita affermazione è venuta dai presenti: migranti italiani della prima ora; persone che hanno vissuto sotto regimi dittatoriali nell’Europa dell’Est come in America Latina; rifugiati dall’Eritrea, dal Togo, dall’Irak, dalla Siria; tedeschi, svizzeri e italiani che non hanno vissuto l’emigrazione e si interrogano sul futuro comune … Un futuro reso già presente dai volti diversi dei numerosi e vivacissimi bambini, attratti semplicemente dal volto dell’altro.

La ricerca, le esperienze, le attese e le diversità presenti sono state celebrate nell’Eucaristia, presieduta dal parroco della cattedrale, Thomas Ruckstuhl, concelebrata da p. Gabriele Bortolamai cs, che ha seguito fin dagli inizi questi incontri internazionali e da don Saverio Viola, direttore della Missione Cattolica Italiana di Solothurn. Nell’immergerci sempre di nuovo nella Pasqua di Gesù, che ha attraversato e abbattuto ogni muro di separazione, è possibile attingere il coraggio di saltare i muri dentro e fuori di noi per una convivenza di pace in ogni ambiente e situazione. (M. Guidotti – Migrantes online /Inform)

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
Powered by Comunicazione Inform | Designed by ComunicazioneInform