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Subito un Piano nazionale contro la povertà

ASSOCIAZIONI
Subito un Piano nazionale contro la povertà
Un fenomeno che riguarda ormai l’8% della popolazione italiana
ROMA – Dando vita all’Alleanza contro la povertà in Italia un insieme molto rappresentativo di soggetti sociali, sindacali, del terzo settore, istituzionali intende promuovere adeguate politiche contro la povertà assoluta, per far fronte al dilagare di questo grave fenomeno, che riguarda ormai l’8% della popolazione.
In un documento comune presentato ieri in conferenza stampa, i soggetti che aderiscono all’Alleanza contro la povertà chiedono al Governo di avviare un Piano nazionale contro la povertà, di durata pluriennale.
Questo Piano, secondo l’Alleanza contro la povertà, “dovrebbe contenere le indicazioni concrete affinché venga gradualmente introdotta una misura nazionale, rivolta a tutte le persone in povertà assoluta nel nostro paese, che si basi su una logica non meramente assistenziale ma che sostenga un atteggiamento attivo dei soggetti beneficiari dell’intervento”.
“Questa alleanza rimane aperta all’adesione di altri soggetti che hanno a cuore il tema della povertà assoluta”, ha sottolineato Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, mentre dai sindacati Cgil, Cisl e Uil rappresentati rispettivamente da Vera Lamonica, Pietro Cerrito e Francesco Maria Gennaro si è voluto mettere bene in chiaro che le risorse da destinare alla lotta alla povertà assoluta vanno trovate responsabilizzando chi ha di più e non togliendole dal welfare per i ceti medio bassi in difficoltà. Pietro Barbieri, portavoce del Forum del Terzo settore ha evidenziato il fatto che l’Alleanza propone una strategia di servizi e di accompagnamento alle persone, e non si limita ad erogazioni di carattere monetario.
D’altra parte l’avvio sin dal 2014 del Piano nazionale contro la povertà richiede investimenti, sviluppo di competenze e programmazione: gli enti locali, il terzo settore e le organizzazioni sociali impegnati nel territorio potranno realizzarla solo se riceveranno un’adeguata stima economica, hanno ricordato Rita Visini, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e Loreto Del Cimmuto della Lega delle Autonomie. (Inform)
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