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ROMA – Si è tenuto a Palazzo Brancaccio a Roma il meeting degli Stati generali su quanto emerso nella Conferenza sul futuro dell’Europa: l’evento è stato organizzato dal Dipartimento per le politiche europee insieme al Ministero degli Esteri. Il Sottosegretario agli Affari Europei Vincenzo Amendola ha anzitutto rivolto un pensiero a David Sassoli ricordando il lungo percorso compiuto per ragionare sull’Europa del domani. La Conferenza ha portato alla luce 49 raccomandazioni come patrimonio cui l’Italia ha partecipato, “contribuendo a rendere l’Europa aperta ai contributi di tutti per costruire una democrazia partecipata”, ha sostenuto Amendola ricordando le due giornate aperte ai cittadini (11-12 marzo scorsi) ossia il panel nazionale italiano con incontri su tutto il territorio chiedendo suggerimenti ai protagonisti del mondo universitario, civile e politico; anche gli ambasciatori sono sempre stati protagonisti di questo dialogo comune. “Abbiamo deciso con il Ministro Di Maio di dar vita a un Comitato scientifico per il futuro dell’Europa: saranno 35 rappresentanti dal mondo accademico, istituzionale e della società civile. Con Di Maio vogliamo rafforzare lo strumento di consultazione affidando al Comitato scientifico il lavoro di monitoraggio per far seguito alla Conferenza e alle 49 raccomandazioni”, ha aggiunto Amendola evidenziando che si viene da un percorso lungo un anno ma davanti ci sono tante sfide orientate alla transizione sostenibile. Il Ministro per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone, ha sottolineato come la Conferenza sia nata da un’intuizione francese “riuscendo ad abbattere così il muro tra istituzioni e cittadini coinvolgendo soprattutto i ragazzi, interessati quando le politiche li riguardano”, ha rilevato Dadone. “Non mi stancherò mai di dire che i cambiamenti passano dagli ideali e dal coraggio che i giovani hanno, lontano da retorica e luoghi comuni aprendo nuovi orizzonti in termini di interventi”, ha aggiunto il Ministro ricordando che l’Italia è stata tra i Paesi capofila in Europa per gli spazi dedicati ai giovani e le iniziative sono state molteplici con oltre 250 proposte: l’Italia è stata terza per numero di progettualità destinate ai giovani dopo Francia e Germania. Il Presidente della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha rilanciato l’idea di “Trattati ormai obsoleti che vanno modificati perché l’Europa sia in grado di prendere decisioni in tempi certi”, ha commentato Tajani invitando alla riforma istituzionale che vedrebbe l’elezione diretta da parte dei cittadini del Presidente della Commissione europea. “Serve inoltre un passo verso gli Stati Uniti d’Europa: è rilevante avere una politica di difesa comune, che significherebbe ridurre anche i costi come Stati membri e questo ci farebbe contare di più all’interno della Nato”, ha spiegato Tajani che vede in futuro nel mondo una polarizzazione tra democrazie e autocrazie. Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha ricordato il percorso condiviso con il Sottosegretario Amendola. “La Conferenza è stata un esempio di democrazia partecipativa e questo esercizio si è intersecato dapprima con la crisi pandemica e poi con il conflitto in Ucraina. La Conferenza si è trasformata e arricchita conferendo un nuovo significato al processo di integrazione europea. Durante la pandemia c’è stata una risposta compatta e solidale: stessa coesione e fermezza si sono viste contro l’aggressione russa in Ucraina”, ha spiegato Di Maio evidenziando come nelle ultime tornate elettorali europee sia avanzato l’europeismo a scapito del sovranismo. “L’UE può realmente tutelare i cittadini dalle speculazioni – ha aggiunto Di Maio riferendosi all’aumento dei prezzi – ma occorre lavorare ogni giorno per fare passi in avanti e l’UE non può limitarsi a rispondere alle crisi ma deve anticiparle. Abbiamo l’opportunità di rinnovare l’Unione: la Conferenza ha offerto uno spazio inedito per questo rinnovamento ma serve cooperazione tra Stati membri”, ha spiegato Di Maio ricordando l’apertura ai Balcani da parte della Farnesina che ha esteso questo gioco di squadra in seno alla Conferenza proprio ai giovani dei Balcani. Di Maio ha inoltre auspicato mirate riforme procedurali e istituzionali per migliorare i processi decisionali: “l’UE sia faro di diritti e civiltà e non sia esclusa a priori la riforma dei Trattati abbattendo la regola dell’unanimità nelle scelte fondamentali, affinché l’Unione non sia posta sotto scacco da un solo Stato membro”, ha concluso Di Maio. L’Ambasciatore francese in Italia, Christian Masset, ha spiegato come la vicinanza sia un fattore di forza in un mondo globalizzato. “L’Unione sia all’altezza delle aspirazioni dei cittadini: la Conferenza è stato un esercizio unico dal basso verso l’alto e le sue conclusioni saranno una fonte molto ricca di proposte. I giovani hanno giocato un ruolo essenziale e le loro raccomandazioni sono una tabella di marcia”, ha spiegato l’Ambasciatore esprimendo gratitudine per il lavoro svolto da Italia e Francia per un’Europa più forte e ambiziosa. “Autorità e cittadini italiani hanno dato un contributo decisivo”, ha concluso Masset. Il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha a sua volta ricordato come ci siano in corso valutazioni importanti sulla riforma istituzionale dell’UE ma anche sul fronte ambientale. “Sia messa l’Europa nelle condizioni di essere un attore globale superando la questione dell’unanimità”, ha auspicato Gualtieri riferendosi sempre alla questione della riforma dei Trattati e del peso dei singoli Stati nel processo di votazione che dovrebbe diventare a maggioranza. “Anche le sanzioni dovrebbero essere votate a maggioranza e non all’unanimità dal Consiglio europeo”, ha sottolineato Gualtieri riallacciandosi all’idea comune, sollevata nel corso dei lavori, circa la possibilità di procedere tramite una conferenza intergovernativa o una convenzione per il superamento di questo gap sulla questione dell’unanimità.
Dopo le varie sessioni di lavoro le conclusioni dei lavori sono state affidate al Vice Presidente del Senato Paola Taverna e al Sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova. Taverna ha sottolineato il ruolo dei giovani che vogliono essere protagonisti di questa Europa. “Sono rimasta emozionata da questa Conferenza perché politicamente nasco con un approccio critico verso l’Europa per ingerenze legate all’aspetto economico-finanziario più che sociale. La Conferenza sul futuro dell’Europa è invece stata una splendida novità e un’innovazione grazie alla democrazia diretta che ha permesso ai giovani di partecipare e un confronto diretto: un confronto privo di muri tra istituzioni e cittadini. Ho dovuto ammettere a me stessa che i nostri giovani sono europei”, ha spiegato Taverna ricordando che due crisi violente – pandemia e guerra in Ucraina – hanno permesso all’Europa di ammettere i propri errori del passato. Nel suo intervento Della Vedova ha ricordato quando in gioventù auspicava la creazione degli Stati Uniti d’Europa: “erano gli anni ’90 e ancora oggi non ci si è arrivati”, ha aggiunto il Sottosegretario. “Credo che questa Conferenza sia partita dalla consapevolezza post-pandemica che le istituzioni europee servono: non era però così scontato. Da lì si è passati al far emergere una richiesta settore per settore: dall’economia alla gestione di future pandemie. Emergeva sempre la richiesta di più Europa, per avere istituzioni sempre più importanti su questi grandi temi”, ha spiegato Della Vedova evidenziando come sia emersa un po’ meno l’idea di un’Europa fatta di burocrati. “La richiesta era di avere una gestione europea delle emergenze sanitarie avendo quindi budget diversi: l’UE ha fatto cose straordinarie per esempio sui vaccini… C’è sempre più consapevolezza che i singoli Paesi non saranno più protagonisti da soli: l’Europa però è un interlocutore solo se è unita, dalla sanità alla sicurezza”, ha aggiunto Della Vedova puntando a sua volta l’attenzione sul tema del superamento dell’unanimità per le decisioni in seno all’UE. “Sul tema della politica estera la ricerca dell’unanimità rende l’Europa vulnerabile, bloccando le decisioni comuni sulla sicurezza o sugli approvvigionamenti energetici o ancora sulle sanzioni”, ha sottolineato Della Vedova. (Inform)