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Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Sarajevo, ricordati gli aviatori italiani caduti in volo nel 1992

RETE DIPLOMATICA

 

SARAJEVO – Presieduta dall’Ambasciatore d’Italia a  Sarajevo Marco Di Ruzza – affiancato dall’Addetto per la Difesa competente per la Bosnia-Erzegovina, Stefano Giribono – si è svolta sul Monte Zec, nei pressi di Fojnica, nel Cantone della Bosnia Centrale a circa 50 km da Sarajevo, la tradizionale cerimonia di commemorazione in onore dei membri dell’equipaggio del volo G222 (in codice: LYRA34) che il 3 settembre 1992 rimasero vittima dell’abbattimento dell’aeromobile da parte di unità ancora ignote. Durante la guerra in Bosnia-Erzegovina, il velivolo – appartenente alla 46esima Aerobrigata di Pisa – era quel giorno in volo da Spalato a Sarajevo, sotto mandato delle Nazioni Unite (in attuazione della Risoluzione CDS n. 761 del 29 giugno 1992), con il compito di trasportare materiale sanitario ed aiuti umanitari alla popolazione locale sotto assedio. A circa otto minuti dall’atterraggio l’aereo fu colpito da due missili terra-aria, che ne provocarono l’esplosione in volo e lo schianto sulla sommità del Monte Zec. Persero la vita nel tragico evento il Maggiore Pilota Marco Betti, il Tenente Pilota Marco Rigliaco, il Maresciallo motorista Giuseppe Buttaglieri e il Maresciallo elettromeccanico di bordo, Giuliano Velardi. Tutti vennero poi insigniti della Medaglio d’Oro al Valor Militare dal Presidente Oscar Luigi Scalfaro. All’organizzazione della cerimonia ha contribuito il personale militare italiano in servizio a Camp Butmir presso la Missione EUFOR-Althea ed il Quartier Generale NATO. Tra i partecipanti, un’alta delegazione del Ministero della Difesa di BIH – guidata dal Generale Mirsad Ahmić, in diretta rappresentanza del Ministro Helez – i vertici di EUFOR e NATO, Addetti Militari accreditati in BIH, il Comune di Fojnica, la Comunità francescana, l’Associazione dei cittadini di origine italiana “Rino Zandonai” e l’Associazione “Ponte aereo”, entrambe basate a Tuzla. Presente anche il Nunzio Apostolico, Mons. Francis Assisi Chullikatt, che ha benedetto il Monumento eretto nel 1998 in ricordo degli aviatori e condotto la preghiera in loro suffragio. Ai piedi della medesima lapide commemorativa – sulla quale campeggia l’iscrizione “Caduti perché’ vivano gli altri” – l’Ambasciatore ha deposto una corona floreale ed analoghi omaggi sono stati resi dal Ministero della Difesa di BIH e dalle altre istituzioni partecipanti. Nel sottolineare come il sacrificio dei militari caduti nell’assolvimento di una missione umanitaria offra un luminoso esempio di generosità ed alta dedizione al servizio, l’ambasciatore Di Ruzza ha voluto riecheggiare parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Lo slancio e l’altruismo di quanti hanno donato la propria vita per il bene comune devono essere fonte di riflessione per tutti i cittadini che nel loro agire quotidiano sono chiamati ad un contributo egualmente prezioso per la civile convivenza e il progresso della comunità nazionale e internazionale”. In tale contesto, Di Ruzza ha altresì ricordato lo straordinario fiume di solidarietà che durante il conflitto nella ex Jugoslavia partì dall’Italia – coinvolgendo sia la sfera istituzionale sia la società civile – per soccorrere le popolazioni stremate da un’insensata guerra interetnica. Ha concluso la celebrazione la ‘Preghiera dell’Aviatore’, recitata da personale militare italiano di EUFOR. (Inform)

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