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Regione Veneto, Zaia: “Mattmark ha segnato una cesura nella storia dell’emigrazione veneta e italiana. Per questo deve rimanere un simbolo: non dobbiamo dimenticare quegli uomini, ai quali vanno la nostra gratitudine e il nostro rispetto”

MEMORIA

Tra le vittime 17 lavoratori bellunesi

VENEZIA – “La storia dell’emigrazione non è fatta solo di numeri, statistiche e date: dietro ogni numero ci sono uomini e famiglie, lavoro e fatiche, speranze e dolori. Per questo, una data come quella di oggi deve rimanere scolpita nella memoria e far riandare con il pensiero a quanti bellunesi molti anni fa persero la vita nel tentativo di costruire, per sé e per i propri cari, un futuro migliore. A quegli operai dobbiamo moltissimo: il loro sacrificio non è stato vano, anzi: ha contribuito a raccontare la storia della nostra regione e la nostra identità attraverso singole storie individuali. Se oggi il Veneto è una terra operosa lo dobbiamo proprio a quanti, prima di noi, hanno tracciato un solco. Oggi abbiamo il dovere di ricordare, per ringraziare”.

Con queste parole, il presidente della Regione Veneto  Luca Zaia ricorda i 17 lavoratori di varie località del bellunese che, il 30 agosto del 1965, persero la vita sotto la valanga che investì il cantiere per la costruzione di una diga a Mattmark, in Svizzera, sul ghiacciaio dell’Allalin.

“Mattmark ha segnato una cesura nella storia dell’emigrazione veneta e italiana. Per questo deve rimanere un simbolo: non dobbiamo dimenticare quegli uomini, ai quali vanno la nostra gratitudine e il nostro rispetto”, conclude il presidente. (Inform)

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