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Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Presentato alla Camera dei Deputati il progetto “Nuovi radicamenti. Tra Identità individuale e patrimonio comune”

ITALIANI ALL’ESTERO

(Fonte immagine Camera dei Deputati)

ROMA – E’ stato presentato alla Camera dei Deputati il progetto “Nuovi radicamenti. Tra Identità individuale e patrimonio comune”. Il progetto vede coinvolti 18 Comuni calabresi vincitori del Bando per la realizzazione di attività culturali in favore degli italo-discendenti nel mondo da attuare in occasione del “2024 – Anno delle Radici Italiane” del MAECI. Ha aperto il dibattito il Deputato Fabio Porta (PD – Ripartizione America Meridionale): “Il turismo delle radici – ha esordito Porta – è una grande opportunità per il Paese, che forse dovrebbe essere valorizzata meglio. Oggi il fatto di poter interloquire con gli amministratori locali ci aiuterà ad avere qualche elemento in più. Non devo ricordare ai sindaci di questa iniziativa quanto siano grandi le nostre collettività all’estero, perché veniamo tutti da regioni di grandissima emigrazione italiana. Fortunatamente le nostre collettività all’estero non sono solo diventate più numerose, abbiamo un problema di spopolamento e recessione demografica che questo progetto in qualche maniera dovrebbe cercare di invertire,  ma evidenziano anche un fattore qualitativo ed oggi rappresentano il meglio della nostra Italia in giro per il mondo”.  A seguire  ha preso la parola la Deputata Vittoria Baldino (M5S) “La vostra presenza qui – ha affermato la Baldino  rivolgendosi ai sindaci presenti –  testimonia, oltre al senso di appartenenza alle ragioni di questo progetto,  l’interesse trasversale per questa iniziativa al di là dell’appartenenza politica. Soprattutto chi proviene dalla regione Calabria sente forte lo stimolo ad unire le menti, per cercare di dare una nuova nascita ai nostri territori. Le comunità all’estero – ha continuato la deputata – stanno diventando sempre più numerose. Il Comune di Paludi, dal quale io provengo, è il comune che detiene il record di espatri, credo che sia il paese d’Italia con più persone che sono andate via rispetto ai residenti attuali. Nel Paese vivono 600/700 persone ma se si considerano gli iscritti all’Aire si potrebbe raggiungere la quota di 3000 abitanti. Paludi è dunque un piccolo paese, che dovrebbe godere dei benefici che lo stato attribuisce ai piccoli borghi. Da queste piccole comunità – ha proseguito Baldino – nasce questo progetto, che raccoglie questo spirito di rinascita, partendo dal concetto di spartenza, arrivando a quelli di restanza e ritornanza, dove ritornanza non vuol dire semplicemente ritornare fisicamente ed in maniera perpetua nei luoghi che abbiamo lasciato, ma restare con il cuore e con la mente, e fare in modo di recuperare  il nostro bagaglio culturale e non solo di esperienze, di chi come tanti di noi per varie ragioni si sono allontanati dalle proprie radici. L’esigenza – ha concluso la deputata – è che queste radici rimangano ben salde, e si possa unire questa intelligenza, per fare in modo che le comunità non muoiano, ma anzi grazie anche a questo contributo possano rinascere”.

E’ poi intervenuto il Deputato Nicola Carè (Pd – Ripartizione Africa, Asia, Oceania, Antartide) “Io sono uno di quegli emigrati – ha ricordato Carè – che sono andati all’estero tanti anni fa, i miei genitori si sono spostati da Guardavalle, un piccolo paesino, per andare in Germania, poi siamo ritornati a Roma, da solo sono poi andato in Australia. Io credo – ha continuato il deputato – che sia importante che i comuni partecipino a questa grandissima opportunità. Noi in maniera trasversale rappresentiamo tutti gli emigrati, che specialmente dal sud sono partiti nella speranza di creare un futuro ai loro figli, e sono partiti anche nella speranza che un giorno potessero ritornare con i loro figli, dopo aver fatto fortuna all’estero. Purtroppo queste seconde e terze generazione non hanno avuto l’opportunità di tornare. Io allora credo che attraverso questa iniziativa, si possa in qualche maniera attivare questo turismo di ritorno delle seconde e terze generazioni. Viviamo in un’epoca – ha proseguito Carè – in cui le connessioni globali sono più forti che mai, ma allo stesso tempo sentiamo l’urgenza di preservare le nostre peculiarità locali,  intendo le nostre tradizioni popolari, che sono state acquisite dalle nuove generazioni attraverso i nonni” . “Il progetto sui ‘nuovi radicamenti’ – ha poi spiegato Carè  – coinvolge  18 comuni e si prefigge la valorizzazione del territorio e delle nostre tradizioni. L’obiettivo dell’iniziativa è dunque duplice, da una parte si vuole favorire il ritorno nei luoghi di origine, dall’altra intendiamo creare motivi per far rimanere in questi luoghi queste persone, valorizzando il patrimonio culturale e naturali che questi territori offrono ogni giorno”. Ha poi preso la parola il sociologo Giuseppe Petrucci “Sono stato uno dei primi che ha fatto la tesi di laurea negli anni 80 su emigrazione e rientri, e già da allora ho sempre pensato che fosse importante studiare le comunità all’estero, per poi farle rientrare per portare quel valore aggiunto o i mestieri che loro avevano appreso durante il percorso emigratorio, e farli rientrare per dare al nostro paese uno sviluppo, ma tutto questo non è successo”.   Petrucci ha inoltre sottolineato la necessità sia di creare “una rete”,  per dar vita ad un valore aggiunto con gli emigrati, sia di far riscoprire la Calabria agli emigrati di seconda e terza generazione, dando l’opportunità a questi ragazzi di passare alcuni periodi in questa terra,  attraverso opportuni scambi culturali, nonché nel campo del lavoro e della ricerca.

E’ stata poi la volta di Giuseppe Sommario (ricercatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Milano e direttore del Festival delle Spartenze).  “L’idea che ci ha guidato in questo progetto, – ha esordito Sommario – realizzato con la collaborazione di vari sindaci dei comuni calabresi e che è nato prima del bando,  è quella di creare una rete, cioè è quella di mettersi insieme, di vincere la frammentazione che ha la Calabria. Vogliamo proporre un nuovo volto della Calabria, a partire dal fatto che la Calabria non è una regione che ha solo un milione e 800 abitanti, ma che ha all’estero una platea di milioni di persone  Pensate che in 150 anni dalla Calabria sono partiti milioni di calabresi, e che solo in Argentina esistono un milione e mezzo di calabresi e calabro discendenti. Ho calcolato una stima approssimativa di una presenza nel mondo di circa 10/12 milioni di calabresi e calabro discendenti. Questi calabresi – ha proseguito Sommario – vivono con il senso di ritornanza, ritornanza non è semplicemente ritornare a casa, non è un semplice viaggio delle radici, cioè chi torna a casa non è turista, questi viaggi sono viaggi dentro se stessi, sono viaggi dell’anima… Quindi ritornanza non è semplicemente ritornare a casa, è un sentimento di nostalgia e di speranza di coloro che lasciano casa, infatti il sentimento della ritornanza nasce alla vigilia delle partenze”. Sommario ha poi evidenziato come il ritorno alla terra d’origine non riguardi solamente chi parte, ma anche chi rimane, poiché chi rimane deve essere in grado di accogliere chi torna. “Quindi alla fine – ha concluso Sommario – ritornanza è la nostalgia che si fa speranza, speranza che noi possiamo radicare nella dimensione di fare comunità, mettendo insieme chi è partito e chi è rimasto”. Ha poi preso la parola Rossana Tassone (Sindaca di Brognaturo) “Questo progetto – ha spiegato Tassone – è un’aggregazione di 18 comuni. La cosa positiva di questo progetto è la capacità di fare rete, di sposare un’idea lungimirante, che non si ferma solamente ad un percorso o a un festival, ma che si prefigge di creare un ponte tra chi è partito e chi è rimasto”. Per  Tassone questo progetto si prefigge inoltre di promuovere il riscatto del territorio. “I Comuni interessati – ha precisato la Sindaca – sono Aieta, Morano Calabro e Paludi per la provincia di Cosenza, per Catanzaro sono Badolato, Isca e  Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, poi  Brognaturo, Cardinale, Mongiana, Monterosso Calabro, Fabrizia, Nardodipace, Polia, San Nicola da Crissa, Spadola, Simbario, Vallelonga e Zaccanopoli per la provincia di Vibo Valentia. Il festival sarà lanciato il 6 luglio a Badolato”. E’ stata poi la volta di Francesco Angilletta (Sindaco di Mongiana), il quale ha raccontato come l’emigrazione da questo comune sia stata favorita dalla chiusura del settore industriale . Il Sindaco ha inoltre parlato della sua esperienza come italiano all’estero in Germania e dell’importanza della memoria del proprio territorio, e “del mantenere vivo il ricordo delle proprie radici”. “L’obiettivo – ha aggiunto Angilletta – è quello di costruire e mantenere i legami con i nostri emigrati, che sono presenti in tutto il mondo. Io ritengo che i nostri italiani nel mondo rappresentino una risorsa per tutto il territorio, in quanto il loro ritorno rappresenta per noi una crescita socio – economica, ma anche un collegamento con il resto del mondo”. È poi intervenuto il Sindaco di Badolato Giuseppe Nicola Parretta, che ha parlato dell’importanza di esportare la storia calabrese all’estero per far scoprire il territorio agli italodiscendenti. Il Sindaco ha anche segnalato come vari turisti stranieri si siano trasferiti definitivamente a Badolato, mentre molti badolatesi sono emigrati verso altre città. Parretta ha infine annunciato l’inizio della costruzione di un museo dell’emigrazione a Badolato.. Dopo l’intervenuto del Sindaco del comune di Spadola Cosimo Damiano Piromalli, che ha auspicato un turismo delle radici non episodico ma continuativo nel tempo che consenta di combattere anche il fenomeno dello spopolamento , ha preso la parola da remoto Rosaria Anele, rappresentante della comunità calabrese e membro del Comites di Porto Alegre, che si è soffermata sul rapporto con la Calabria e con l’Italia. Anele ha anche sottolineato la necessità di puntare , per la realizzazione di questo progetto, sulle nuove generazioni di italiani all’estero in modo di fargli scoprire le proprie radici. Per Anele appare inoltre fondamentale l’utilizzo di adeguate risorse volte ad agevolare il rientro dei connazionali ed i progetti per gli italiani in Brasile.  È poi intervenuto il Sindaco di Morano Mario Donadio che ha segnalato sia la grande comunità originaria di Morano che si trova a Porto Alegre, sia l’importanza della creazione di una rete tra i comuni e gli emigrati all’estero al fine di mantenere le proprie radici. Anche il Sindaco di San Nicola da Crissa Giuseppe Condello ha parlato dell’importanza della creazione di una rete tra i paesi dell’entroterra della Calabria, rilevando come lo spopolamento rappresenti un problema anche per il suo comune.  E’ poi intervenuta da remoto Claudia Carbone, avvocato e membro del Comites di New York, che ha raccontato la sua esperienza da italiana all’estero, ricordando come tutto sia iniziato per motivi di studio. Carbone ha poi sottolineato l’importanza di mantenere le proprie radici e di costruire un turismo di ritorno capace di far conoscere la cultura calabrese. Carbone ha anche auspicato, al fine di favorire anche questo tipo di turismo, un miglioramento dei mezzi di trasporto all’interno della regione.  Di quest’ultimo tema ha parlato anche il sindaco di Polia Luca Alessandro, sottolineando l’importanza di rimodernare le infrastrutture della Calabria e di diffondere all’estero l’arte e la cultura calabrese. E’ infine stato invitato a parlare il Consigliere comunale di Paludi Francesco Pane, il quale ha si è soffermato sulle caratteristiche del proprio paese ed ha ribadito l’importanza di mantenere vive le proprie radici. Il dibattito si è concluso con i saluti della deputata Vittoria Baldino, che ha ringraziato i sindaci per gli interventi sviluppati durante l’incontro e ha segnalato la storia dei suoi compaesani di Paludi , che  in occasione delle elezioni comunali, sono tornati nel comune per votare.  “Gli italiani nel mondo – ha affermato dal canto suo il deputato Nicola Carè  – sono una risorsa, una grandissima risorsa che va valutata ed apprezzata qui in Italia, la stessa cosa vale per i calabresi”.  “Io credo che fare il Sindaco della propria città – ha infine rilevato il deputato Fabio Porta concludendo l’incontro – sia la cosa più bella, ma sappiamo anche cosa oggi voglia dire fare il Sindaco, forse il mestiere più difficile”. Porta ha anche ricordato un disegno di legge presentato volto a favorire il rientro in Italia delle giovani generazioni italiane nate all’estero, soprattutto verso i  piccoli comuni, con incentivi fiscali anche verso le famiglie “Perché – ha concluso il deputato – noi non abbiamo solo bisogno di turismo, ma anche di persone che possano ripopolare i nostri centri”.  (Lorenzo Morgia/Inform)

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