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Progetto ideato da MIDJ in collaborazione con il Maeci, con il sostegno della SIAE e la partecipazione di Europe Jazz Network
L’iniziativa si pone l’obiettivo di promuovere il jazz italiano all’estero attraverso la creazione di una rete di residenze, per un periodo di quattro settimane, per giovani musicisti presso Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura nel mondo
ROMA – E’ stata presentata alla Farnesina la seconda edizione del progetto “AIR – Artisti in residenza”, che si terrà nel corso del 2020. Si tratta di un progetto ideato da MIDJ (Associazione Musicisti Italiani di Jazz), con il sostegno della SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) e la partecipazione di EJN (Europe Jazz Network), in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. L’iniziativa si pone l’obiettivo di promuovere il jazz italiano all’estero attraverso la creazione di una rete di residenze, per un periodo di quattro settimane, per giovani musicisti presso le Ambasciate, i Consolati e gli Istituti Italiani di Cultura nel mondo. Dopo il successo della prima edizione, quella del 2018, i numeri hanno soddisfatto le aspettative di crescita del progetto: il bando per l’edizione 2020 si è chiuso con oltre 150 domande di partecipazione che sono il doppio rispetto a quella della passata edizione. Roberto Vellano, Direttore Centrale della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Maeci, ha evidenziato come in questa seconda edizione siano stati coinvolti circa 200 uffici esteri, tra Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura, per adempiere agli impegni programmati nelle 20 città di destinazione degli altrettanti giovani musicisti selezionati. “Promuovere la cultura e la musica italiana nel mondo fa parte della nostra missione: ci poniamo l’obiettivo ambizioso della promozione di forme culturali innovative e contemporanee all’insegna della creatività. La cultura italiana nel mondo è infatti identificata nel patrimonio storico-artistico e nelle forme classiche che si promuovono da sé; è altrettanto importante però occuparsi anche di contemporaneità, quindi di musica jazz che è musica creativa per eccellenza”, ha spiegato Vellano ricordando come progetti di tale consistenza consentano occasioni di scambio e di dialogo tra artisti per conoscersi meglio e contaminare i diversi linguaggi culturali. “Questo è lo spirito del progetto AIR che non si esaurisce con i periodi di residenza: per esempio i partecipanti alla precedente edizione impegnati ad Addis Abeba, Nairobi e Dakar sono tornati in queste tre città nel 2019, per un altro progetto culturale tra Italia ed Africa, riprendendo così i contatti con i musicisti africani incontrati nel corso della prima edizione AIR”, ha aggiunto Vellano.
Gaetano Blandini, Direttore Generale SIAE, in un messaggio ha sottolineato “l’importanza di far formare sul campo i nostri giovani musicisti attraverso l’esperienza unica di un periodo di studio all’estero”. Daniela Confalonieri della SIAE ha aggiunto come il progetto sia stato sposato immediatamente dalla Società Italiana degli Autori ed Editori che ha come mission proprio quella di “sostenere la creatività e i progetti rivolti ai giovani artisti che creano e si confrontano in residenza: il posto in cui creare in libertà e senza preoccuparsi di nulla avendo tutto il tempo necessario per fare arte in leggerezza”. Ada Montellanico della MIDJ ha evidenziato come “dopo soltanto un’edizione di questo progetto si siano notati subito i frutti, ma anche l’importanza della residenza per gli artisti quale luogo per sviluppare una dimensione artistica personale”, ha spiegato Montellanico ricordando come il jazz nasca dall’incontro tra più linguaggi e culture, quindi come in sostanza sia la musica che ha maggiori possibilità d’incontrare altre culture con immediatezza e spontaneità. “Dalla prima edizione – ha aggiunto Montellanico – i musicisti sono tornati entusiasti e con un bagaglio enorme dal punto di vista anche umano. Molto positivo è stato il riscontro rispetto agli Istituti Italiani di Cultura per consentire alla nostra musica di farsi conoscere maggiormente all’estero. Stiamo lavorando al progetto di un ‘export office’ quale organismo che molti Stati europei già hanno e che potrebbe essere fondamentale per una maggior diffusione della nostra musica: l’invito al Maeci e al Mibac è dunque quello di lavorare a questo strumento che, rispetto ad altri Paesi, per noi è ancora lontano. Spesso in Italia si stenta a riconoscere il musicista come un professionista a tutti gli effetti”, ha concluso Montellanico. Giambattista Tofoni, General Manager di EJN, ha infine parlato dell’importanza del concetto di network quale industria culturale creativa europea e mondiale. “Organizziamo molte attività e questa connessione ci permette di controllare ciò che accade nell’ambito della musica contemporanea un po’ ovunque. In questi ultimi anni il jazz è cresciuto e ora c’è finalmente una percezione del jazz italiano nel mondo benché altri Stati abbiano finanziamenti sicuramente più elevati dei nostri. La Norvegia, per esempio, investe 4 milioni di euro sull’export musicale e nella formazione”, ha commentato Tofoni.
Marialuisa Pappalardo del Maeci, dopo l’estrazione avvenuta in diretta, ha annunciato le destinazioni relative ai 20 musicisti selezionati per l’AIR 2020, di età compresa tra i 18 e i 40 anni e in rappresentanza di 18 Regioni italiane. Damian Dalla Torre (Trentino Alto Adige) andrà a Lisbona, Federico Milone (Campania) a Budapest, Federica Lipuma (Sicilia) ad Addis Abeba, Federico Pierantoni (Emilia Romagna) a Tokyo, Luca Di Battista (Abruzzo) a Tirana, Andrea Bazzicalupo (Liguria) a Copenaghen, Domenico Napoli (Calabria) a Helsinki, Daniela Spalletta (Sicilia) a Città del Messico, Marta Giulioni (Marche) a Parigi, Simone Alessandrini (Lazio) a Il Cairo, Giuseppe Dimonte (Basilicata) a Vienna, Rosa Amalia Brunello (Veneto) a Dakar, Antonio D’Agata (Molise) a Sofia, Michelangelo Scandroglio (Toscana) a Lima, Giancarlo Pirro (Puglia) a Toronto, Nicolò Francesco Ricci (Lombardia) ad Amman, Daniele Raimondi (Friuli Venezia Giulia) ad Ankara, Pietro Paris (Umbria) a Santiago, Simone Garino (Piemonte) a Stoccolma, Francesco Fratini (Lazio) a Montréal. Ai musicisti è giunto un video di auguri da parte del celebre musicista Paolo Fresu che ha parlato di “progetto coraggioso, contemporaneo e sinergico, lì dove proprio le sinergie sono alla base della nostra quotidianità musicale”.
A margine della presentazione del progetto, tre dei ragazzi presenti in sala hanno commentato con soddisfazione questa opportunità che gli viene data. “Toronto era nella mia top ten personale dei posti in cui avrei desiderato andare e mi incuriosisce molto l’idea di vivere lì questa esperienza musicale”, ha commentato Giancarlo Pirro che trascorrerà il suo periodo di residenza in Canada. Per le destinazioni in Nord Europa hanno invece lasciato un commento Simone Garino e Domenico Napoli, che andranno rispettivamente a Stoccolma e Helsinki. “La scena musicale nordica, ossia quella dei Paesi Scandinavi, è molto sviluppata da questo punto di vista già dagli anni ’70. Penso alla Danimarca, alla Svezia, alla Norvegia e alla Finlandia e sono molto curioso di vivere in prima persona questa esperienza”, ha commentato Garino mentre Napoli ha evidenziato in modo positivo “la forte sperimentazione musicale che c’è nei Paesi del Nord Europa”. Dunque avremo 20 connazionali che si confronteranno con la scena musicale jazz in ambito internazionale, senza dimenticare quanto in realtà il jazz affondi le proprie radici nel nostro Paese già nei primi decenni del ‘900 e quanto sia cresciuto molto negli ultimi anni con eventi quali l’Umbria Jazz Festival o il Jazz per le Terre del Sisma. “Già negli anni ’30 in Italia c’erano dei pionieri del genere: nonostante il Fascismo riuscirono, in maniera quasi clandestina, a portare avanti questa musica ed è bello che oggi il jazz sia così riconosciuto dalle istituzioni, tanto da poter avere un’opportunità come quella contenuta in questo progetto. Ci sono talenti che magari fanno fatica ad emergere e iniziative come questa sicuramente aiutano”, ha sottolineato Garino. (Simone Sperduto/Inform)