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MADRID – “È il momento di agire per permettere agli italiani residenti in Spagna di ottenere la doppia cittadinanza”: così Luciano Vecchi, responsabile del Dipartimento Italiani nel Mondo del Partito Democratico, Pietro Mariani, segretario della Federazione Pd Spagna e Michele Testoni, segretario del Circolo Pd “Sandro Pertini” di Madrid.
Negli scorsi giorni il Circolo Pd “Sandro Pertini” ha organizzato, insieme a Mauro Bafile, direttore del quotidiano online “La Voce d’Italia”, una duplice intervista online a Héctor Gómez, portavoce della Commissione “Asuntos Exteriores” del Congreso de los Diputados e Marina Sereni, vice ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale. Una delle questioni affrontate – si legge nella nota diffusa dal partito in proposito – è stato il delicato nodo del diritto alla doppia cittadinanza italiana e spagnola.
Perché – è stato chiesto a Gómez e Sereni – Italia e Spagna non possono seguire il modello dell’accordo recentemente siglato tra Francia e Spagna?
“Per la comunità italiana residente in Spagna (275.000 “empadronados”, 340.000 con “certificado de registro”) questo è un tema sempre più importante che riguarda l’integrazione, i diritti, la partecipazione alla vita pubblica spagnola – hanno affermato gli esponenti del Pd, ribadendo come si tratti di “una questione di parità ed equità”. “L’Italia – ricordano – concede la doppia cittadinanza ai cittadini spagnoli mentre la Spagna la permette soltanto ai cittadini dei paesi latinoamericani, delle Filippine, del Portogallo e della Francia. Gli italiani residenti in Spagna non possono più essere considerati come cittadini di Serie B – sottolineano Vecchi, Mariani e Testoni.
“Italia e Spagna sono unite da una quantità, e qualità, di relazioni politiche, commerciali e umane in aumento esponenziale. Ferme restanti le legislazioni nazionali, pensiamo sia giusto e necessario che i nostri due paesi diano finalmente inizio a un dialogo costruttivo ed efficace a proposito della doppia cittadinanza – rilevano gli esponenti del Pd, sottolineando la comune appartenenza all’Unione europea e la crescente interdipendenza.
“Chiediamo alle autorità italiane – concludono i rappresentanti del Partito Democratico – di farsi carico di questa istanza e muovere il primo passo per camminare stabilmente nella giusta direzione”. (Inform)