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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Pensionati dei Balcani, di nuovo insieme

SINDACATI
Da SPInternazionale, notiziario del Dipartimento internazionale del Sindacato pensionati italiani della Cgil
Pensionati dei Balcani, di nuovo insieme
Il 29 novembre a Pola, in Istria, i Sindacati dei pensionati dei Balcani sono tornati ad incontrarsi per l’annuale Conferenza patrocinata dallo Spi-Cgil

ROMA – Il 29 febbraio del 1996, con la fine dell’assedio di Sarajevo, la guerra che per quattro anni aveva insanguinato le regioni balcaniche in seguito al dissolversi della ex Jugoslavia, entrava nella sua fase conclusiva. Una guerra crudele e feroce, che si pensava non potesse più accadere in Europa e che aveva cancellato nella barbarie delle stragi di massa, delle esecuzioni sommarie, degli stupri etnici e dei campi di concentramento, decenni di convivenza civile, ergendo nuove frontiere, fisiche e mentali tra popoli e persone. 
Negli anni che seguirono le difficoltà della ricostruzione non dovettero solo misurarsi con la penuria delle risorse divorate da anni di guerra, ma soprattutto con la ricerca di un dialogo e di un confronto che erano andati smarriti. In questo contesto lo Spi-Cgil che, con le sue strutture e regioni di prossimità (il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, la Lombardia e molte altre), era stato presente con aiuti umanitari durante gli anni del conflitto si impegnò ulteriormente, favorendo e accompagnando la nascita di nuove forme di rappresentanza sindacale, in particolare quella delle persone pensionate e anziane.
Dalla Croazia alla Bosnia Erzegovina, dalla Slovenia alla Serbia, dentro un sindacalismo confederale che stava rinascendo sulle macerie del vecchio regime, i Sindacati dei pensionati, mutuati dall’esperienza e dagli statuti dei sindacati dei pensionati italiani, andarono via via radicandosi sempre più profondamente. Sono anni nei quali lo Spi-Cgil condivide con loro i primi passi e li sostiene per l’accesso al sindacalismo europeo, che oggi li vede tutti membri della Ferpa, pur se espressione di realtà diverse e con status modulati sul rapporto dei loro Paesi e delle loro Confederazioni con l’Unione Europea e la Ces.
L’Europa come orizzonte e comunità di destino è stata così alla base della Conferenza dei Sindacati dei pensionati di Croazia, Slovenia, Bosnia Erzegovina e Serbia, che si è tenuta a Pola il 29 novembre, con la presenza dello Spi-Cgil nazionale e delle strutture regionali del Friuli Venezia Giulia e Veneto.
I temi all’ordine del giorno, sulle condizione di vita dei pensionati e la cura della non autosufficienza, hanno dato vita ad una serie di riflessioni particolarmente importanti, mettendo a confronto Paesi che scontano le stesse problematiche, le stesse difficoltà, spesso indipendentemente da come ognuno di loro è uscito dalla guerra, se da vincitore o da vinto. A Pola, il 29 novembre scorso, la Conferenza dei Sindacati dei Pensionati dei Balcani è stato tutto questo … ma anche qualcosa di più.
La qualità del dibattito su problemi affrontati, vissuti da tutti i presenti con particolare intensità, ha reso visibile e emblematico quanta forza e importanza ci siano nel ragionare insieme sulle cose che accomunano, nel sentirsi parte di un quadro di riferimento inclusivo come quello che l’Europa può offrire a tutti i suoi cittadini, dove nessuno deve essere lasciato indietro, in particolare quelli che più hanno sofferto e pagato gli errori dei loro governi.
E’ di questa Europa che oggi hanno bisogno i pensionati, i lavoratori, i popoli delle della ex Jugoslavia e, con loro, lo Spi-Cgil continuerà a combattere la sua battaglia per una Unione Europea sempre più giusta e solidale. (SPInternazionale del 2 dicembre 2013 /Inform)
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