direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana: intervista di We the Italians al direttore Pierangelo Campodonico e alla curatrice Giorgia Barzetti

ITALIANI ALL’ESTERO

 

Pierangelo Campodonico e Giorgia Barzetti,  rispettivamente Direttore e Curatrice del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana , intervistati da We the Italians raccontano genesi e struttura del Mei nonché  i propri percorsi di vita  e professionali.

Così Pierangelo Campodonico: “Ci confrontiamo con le altre realtà all’estero che si occupano di emigrazione. Sicuramente in Italia ci sono tanti musei locali di diverse dimensioni che si occupano di questa tematica: li conosciamo, con molti di loro abbiamo delle ottime collaborazioni, ad alcuni abbiamo dato un piccolo contributo in termini di materiali e di apporto realizzativo. Ma devo dire che è stato anche soprattutto il confronto all’estero che ci ha aiutato a far evolvere la nostra museologia delle migrazioni e ad arrivare a un risultato, che è quello di quest’anno, di cui siamo orgogliosi. Ci sembra, infatti, che il nostro sia un museo piuttosto innovativo, realizzato non in base a collezioni fisiche quanto sullo sharing di una serie di materiali digitalizzati messi a disposizione da musei, archivi, associazioni e singoli”.

Giorgia Barzetti , che da  fine 2020 ha accompagnato la realizzazione del percorso espositivo insieme alla  dottoressa Nicla Buonasorte, spiega: “Il nostro ruolo è stato quello di coordinare anche le attività con gli altri enti di ricerca, gli archivi, i musei locali e internazionali che hanno collaborato con noi per lo studio e la raccolta dei documenti e delle testimonianze che sono presenti all’interno del museo, insieme allo staff di professionisti del mondo multimediale che ha lavorato con noi. Questo perché essendo il MEI un museo nuovo che non ha una tradizione storica alle spalle, né un patrimonio di raccolte di oggetti, collezioni o documenti, la scelta è stata quella della digitalizzazione. Nessuno degli enti che ha collaborato con noi si è dovuto privare delle proprie collezioni o documentazioni originali, e questo ci permette di valorizzare tutte quelle realtà locali che non hanno quella visibilità che può invece avere un museo di rilievo nazionale come è stato pensato il MEI”. L’intervista,  a cura di Umberto Mucci, è disponibile in italiano e in inglese sul sito di We the Italians. (Inform)

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