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Montecitorio, in Commissione Esteri l’audizione dei vice direttori generali del Maeci Trichilo e Crudele sulla situazione della rete consolare onoraria

CAMERA DEI DEPUTATI

(fonte immagine Camera dei Deputati)

ROMA – La Commissione Esteri della Camera ha svolto ieri l’audizione del vice direttore generale/direttore centrale per le risorse umane del Maeci, Paolo Trichilo, e del vice direttore generale/direttore centrale per le questioni migratorie e i visti del Maeci, Paolo Crudele, nell’ambito della discussione della risoluzione sulle iniziative per il rafforzamento e per la semplificazione dei servizi consolari. Il vice direttore generale Trichilo ha parlato degli aspetti organizzativi generali degli uffici dei consoli onorari, la cui ampia rete risponde a specifiche esigenze funzionali e garantisce una presenza diffusa sui territori, lì dove non presente l’Ambasciata oppure in mancanza di un ufficio di carriera o a prescindere dalla pregressa presenza di uffici consolari di prima categoria. Come ricordato da Trichilo, l’organizzazione di questa rete è in via generale determinata dal DPR 18/67. I funzionari onorari di norma non ricevono compensi ma possono comunque richiedere dei contributi per le attività svolte. La direzione generale evidenzia sempre nel bilancio di previsione l’importanza dei funzionari onorari; nella riorganizzazione del 2012 molte funzioni sono state infatti attribuite a questi uffici. Tra le spese ammesse si parla di quelle telefoniche o postali o per l’assistenza ai connazionali. Le spese di rappresentanza e l’uso delle sedi sono già rendicontabili: l’attuale sistema di rendicontazione dei contributi ricevuti dai funzionari onorari nasce dall’esigenza di adeguamento richiesta dalla Corte dei Conti. Due sono i principali adempimenti: all’inizio dell’anno i titolari di uffici onorari inviano dei preventivi per spese di ufficio e per attività di rappresentanza; entro tre mesi dalla chiusura dell’esercizio finanziario, va allegata la documentazione giustificativa secondo una novità introdotta nel 2017. Sull’opportunità d’innalzare il limite d’età per lo svolgimento delle funzioni onorarie, Trichilo ha ricordato il limite attuale dei 70 anni di età: se da un lato potrebbe essere utile continuare ad avvalersi della loro opera, dall’altro potrebbe essere auspicabile un ricambio generazionale.

Il vice direttore generale Crudele ha sottolineato la capillarità della rete consolare onoraria ed il coordinamento con gli uffici di prima categoria, anche grazie ad una serie di incontri in videoconferenza avuti con Roma. “Molte delle indicazioni che ci pervengono dalla rete dei consoli onorari sono contenute nella risoluzione dell’On. La Marca”, ha spiegato Crudele evidenziando l’importanza di tutta una serie di moduli di formazione continua promossa dal Maeci per il personale della Farnesina estendibile anche alla rete dei consoli onorari. Quindi c’è anche l’idea innovativa del “funzionario itinerante” per esempio per la raccolta dei dati biometrici per il rilascio dei passaporti: soltanto nel 2020 la digitalizzazione e la semplificazione delle procedure ha riguardato 17mila istanze di rilascio del passaporto. In alcune località il console onorario si occupa anche della facilitazione di strumenti come il “prenota on line”. Un altro tema di rilievo è la copertura di incarichi onorari rimasti vacanti, favorendo un deciso ricambio generazionale. Simone Billi (Lega), eletto nella ripartizione Europa , ha sottolineato i dieci anni di tagli di risorse per la rete consolare a fronte di un raddoppio di iscritti Aire e con il peggioramento dato anche dalla crisi pandemica. Il rafforzamento reale della rete consolare non può che passare per l’assunzione di nuovi dipendenti ma è oggi ancora più difficile assumere: la politica però non può non farsi carico delle istanze provenienti dalla comunità all’estero. Stiamo lavorando bene per il rafforzamento della rete consolare”, ha commentato Billi chiedendo quanti siano i neoassunti realmente già in forza. Francesca La Marca (PD), eletta nella Ripartizione America Centrale e Settentrionale, ha ricordato come la risoluzione sia certamente un tentativo di superamento di alcuni problemi ma come al contempo necessiti di essere accompagnata da una riforma organica. La Marca ha chiesto conferma del fatto che solo una parte dei consoli onorari nel mondo abbia di fatto partecipato al ciclo di videoconferenze. Sui limiti d’età, invece, ha chiesto se fosse possibile innalzare il livello fino ai 75 anni. In sede direplica Trichilo ha ricordato il recente concorso per 27 informatici, in svolgimento in questi giorni, e il bando di concorso per 400 posizioni di seconda area; ulteriori 100 assunzioni saranno calibrate, secondo un’articolazione ancora da stabilire, e saranno aggiunti 50 funzionari diplomatici per il prossimo triennio. “Auspichiamo che l’attenzione di Parlamento e Governo possa proseguire nel prossimo futuro”, ha commentato Trichilo rispondendo ai deputati e sottolineando che il numero esatto dei consolati onorari ammonta ad oggi a 512 di cui 348 attivi e gli altri 160 in attesa di nomina del titolare: di questi ultimi, 70 circa sono effettivamente in corso di rinnovo. “Sull’età dei funzionari invece non c’è da parte nostra una chiusura di principio”, ha aggiunto Trichilo. Sulle videoconferenze, Crudele ha sottolineato che sono state avviate con 58 consolati onorari in rappresentanza del 15% della platea dei consoli onorari dell’intera rete: un termine numerico che potrebbe sembrare non alto, ma che è in realtà positivo se si considera che l’iter innovativo è partito solo di recente, ha voluto esprimere in sostanza Crudele che ha anche parlato degli  ottimi risultati pervenuti da questi primi incontri. Il ciclo di videoconferenze verrà, dove possibile, completato nell’arco dell’anno con tutti i consoli onorari. (Inform)

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