ISTITUZIONI
(fonte immagi ne presidenza del consiglio)
ROMA – Si è tenuta la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla manovra finanziaria posta in essere dal Governo per la quale il Premier si è detto “soddisfatto del lavoro svolto per due ragioni: perché abbiamo scritto in appena un mese una legge di bilancio che non si limita a un lavoro ragionieristico ma che ha una visione politica”. Meloni ha espresso soddisfazione per l’approccio paragonandolo a quello di “un bilancio familiare dove non ti preoccupi del consenso bensì di cosa sia giusto fare partendo dalle cose irrinunciabili e assumendotene la responsabilità”. Il Premier ha dunque definito “coraggiosa e coerente” questa manovra rispetto agli impegni presi con l’Italia. Meloni ha sottolineato come questa manovra da 35 miliardi di euro abbia due priorità: “la crescita e la messa in sicurezza del tessuto produttivo, incentivando il lavoro, e altresì la giustizia sociale, con un’attenzione alle famiglie e ai redditi più bassi”. Focus particolare della manovra riguarda il problema del caro bollette cui saranno destinati circa 21 miliardi di euro. Sul credito di imposta alle imprese, il Premier ha confermato un aumento dal 40 al 45% per quelle energivore e dal 30 al 35% per tutte le altre: il tutto per 9 miliardi di euro. Sulle famiglie l’intervento dello Stato per il contrasto al caro bollette riguarderà i nuclei familiari con ISEE fino a 15mila euro: anche qui la manovra è di 9 miliardi. “Molta attenzione la riserviamo al tessuto produttivo incentivando il lavoro. Ci sono tre tasse piatte: quella sui redditi incrementali cioè alle partite IVA cui si applica un 15% sul maggiore utile conseguito con una soglia massima di 40mila euro e non è una misura per favorire i ricchi; c’è poi una tassa piatta al 15% per gli autonomi con un fatturato portato a 85mila euro; infine per i lavoratori dipendenti c’è una tassa piatta al 5% sui premi di produttività fino a 3mila euro”, ha spiegato Meloni parlando anche di taglio del cuneo fiscale del 2% per i redditi fino a 35mila euro aggiungendo un ulteriore 1% per i redditi fino a 20mila euro. “L’altra grande priorità l’abbiamo data al taglio del costo del lavoro”, ha aggiunto Meloni parlando di incentivi per chi assume i lavoratori: essi valgono per assumere di più o per stabilizzare lavoratori a tempo indeterminato. “L’altro grande capitolo su cui ci siamo concentrati riguarda la famiglia con provvedimenti per la natalità: l’assegno unico viene aumentato del 50% a tutti per il primo anno di vita del bambino e aumentato del 50% per tre anni per famiglie numerose. L’IVA sui prodotti per la prima infanzia viene portato al 5%”, ha spiegato Meloni parlando poi di agevolazioni per le giovani coppie che vogliano acquistare la prima casa con la garanzia di copertura dello Stato fino all’80% sui mutui. “Un’altra misura importante è sul congedo parentale: al netto di quello obbligatorio, quello facoltativo viene retribuito fino al 30%. Ho sempre pensato che molte madri non potessero permetterselo”, ha precisato Meloni parlando di un aumento temporaneo fino all’80%. “C’è poi una maggiorazione per figli disabili all’interno dell’assegno unico: un qualcosa finora considerato transitorio rendendo la misura strutturale”, ha sottolineato il Premier che sulle politiche sociali ha menzionato interventi anche sullo scalone pensionistico ossia possibilità di andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi. “Rivaluteremo tutte le pensioni con una percentuale diversa in base all’importo: rivaluteremo del 120% le pensioni minime”, ha evidenziato Meloni. Sono al vaglio misure per calmierare il cosiddetto ‘caro carrello’ per lo meno sui prodotti di prima necessità con un invito a produttori e distributori a collaborare con il Governo. Sul reddito di cittadinanza Meloni torna su una sua posizione da sempre chiara: “uno Stato giusto non mette sulla stessa posizione chi può lavorare e chi non può farlo ed è da questa filosofia che ci muoviamo”, ha ricordato il Premier precisando che si continuerà ad aiutare disabili, anziani, famiglie prive di reddito e donne in gravidanza mentre viene abolito alla fine del 2023 – quindi in via comunque transitoria – l’attuale reddito di cittadinanza che in ogni caso decade al primo rifiuto di una proposta di lavoro”. ha segnalato Meloni sottolineando come lo strumento del reddito di cittadinanza non abbia funzionato per come era stato pensato. Un altro aspetto che viene introdotto per il reddito di cittadinanza è l’obbligo di presenza sul territorio nazionale per chi continuerà a percepirlo fino a fine 2023. Meloni ha poi parlato della cosiddetta ‘tregua fiscale’ innestando un rapporto diverso tra Stato e contribuente. “Uno Stato che non sia più aggressivo o punitivo ma non ci sarà alcun condono. Verranno annullate le cartelle inferiori a mille euro e quelle più vecchie di sette anni ossia quelle per le quali la riscossione è più costosa della cancellazione”, ha spiegato Meloni evidenziando la possibilità di rateizzazione sostituendo tutte le maggiorazioni da un incremento unificato del 3%. L’uso del contante sarà portato a 5mila euro e viene introdotta una norma di contrasto alla concorrenza sleale dell’abusivismo e degli esercizi ‘apri e chiudi’. La manovra riguarderà infine settori nevralgici come infrastrutture, trasporto pubblico e sanità. In conclusione Meloni ha ricordato Roberto Maroni scomparso a 67 anni dopo una lunga malattia. (Inform)