MOVIMENTI POLITICI
ROMA – “Sono sempre più numerosi i giovani italiani che lasciano lo Stivale per trasferirsi all’estero, alla ricerca di nuove opportunità o migliori condizioni lavorative. Secondo un’indagine del Corriere della Sera, il numero dei giovani italiani all’estero – e degli italiani nel mondo in generale – sarebbe assai maggiore rispetto a quanto riportato nei dati ufficiali. Ma questo, noi che viviamo all’estero e che ci occupiamo tutti i giorni di emigrazione, lo sapevamo già: sono moltissimi, infatti, gli italiani che scelgono di andare a vivere oltre confine ma che non si iscrivono all’AIRE, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, sfuggendo così alle stime ufficiali”. Lo dichiara Vincenzo Odoguardi, vicepresidente Maie.
“L’Italia – continua – dovrebbe certamente sforzarsi di più per fare in modo di mantenere i propri figli a casa; sono ragazze e ragazzi su cui Stato e famiglie hanno investito, giovani che hanno studiato e si sono formati nel Belpaese. E’ davvero un peccato lasciarli andare: con le loro conoscenze e la loro preparazione contribuiranno allo sviluppo di altre Nazioni, non della nostra. C’è tuttavia l’altra faccia della medaglia, di cui si parla poco. Questi giovani che abbandonano la Penisola diventano veri e propri promotori d’italianità nel mondo. Parleranno italiano oltre confine, diffondendo la nostra lingua e la nostra cultura; porteranno in tavola prodotti made in Italy, alimentando così l’export italiano; nella maggioranza dei casi probabilmente vestiranno capi d’abbigliamento italiani, promuovendo così la moda tricolore. Insomma, ciascuno di loro comprerà, mangerà, vivrà italiano. Dobbiamo essere intelligenti e lungimiranti; se vogliamo che l’Italia conquisti posizioni a livello mondiale, dobbiamo essere capaci di investire sugli italiani nel mondo, in particolare su quei giovani che lasciano il nostro Paese – il 30% di loro con una laurea in tasca – e che, dovunque vadano, si porteranno l’Italia nel cuore. Come Movimento Associativo Italiani all’Estero stiamo rafforzando ulteriormente la nostra rete di assistenza ai connazionali, per dare supporto di ogni tipo non solo a chi già vive oltre confine, ma anche a tutti coloro che hanno scelto di ricominciare una nuova vita all’estero. Continuiamo a lavorare affinché il Maie diventi un punto di riferimento sempre più conosciuto e considerato per gli italiani di tutto il mondo”, conclude Odoguardi.(Inform)