MIGRAZIONI
ROMA – Si è svolto a Roma, nell’ambito della Festa della rivista Left Wing, la conversazione “Mobilità, migrazioni e diritti”: promossa dalla deputata del Pd Angela Schirò, eletta nella ripartizione Europa. È stata proprio la deputata a introdurre il tema dando via a un dibattito molto proficuo fatto di un confronto di voci esperte. “Ci tenevo molto a dare un contributo sul tema delle migrazione che mi sta molto a cuore. Considero anche la modalità molto bella perché si tratta di persone che discutono intorno ad un tavolo in maniera informale- ha spiegato la deputata- il tema di quest’anno della festa di Left Wing è chiaroscuro. È un titolo che si addice molto al discorso della migrazione perché la migrazione è un argomento complesso e delicato con tanti chiari e scuri che però spesso nella discussione generale e superficiale non vengono considerati perché si tende a promuovere un racconto parziale di questo fenomeno, che poi fenomeno non è più perché ormai è una realtà della nostra contemporaneità”.
“Le migrazioni – ha proseguito la Deputata – sono inevitabili. Lo erano in passato e lo sono oggi. Le migrazioni sono connaturate nella contemporaneità ed è essenziale un approccio organico per avere un quadro concreto che ci consenta di intervenire nel limite del possibile. Io sono nata all’estero e sono insegnante in Germania e sarei favorevole a insegnare le migrazioni comprendendone le potenzialità, convivendoci serenamente. Per questo è necessario intervenire sulle scuole. L’Italia è stata per tanto tempo paese di emigrazione ma oggi è anche paese di immigrazione. I processi di migrazione sono lunghi e profondi e generano problematiche e tematiche sempre più difficili da trattare, con l’aumento dei numeri. È importante capire come per un paese come l’Italia questo fenomeno sia fondamentale e rappresenti un enorme potenziale intrinseco. L’Italia ha una duplice rete in entrata e in uscita; ciò pone il nostro paese in una posizione di vantaggio”. La deputata ha quindi spiegato come il tema della cittadinanza sia la chiave per comprendere al meglio tale complesso fenomeno: “Quando parlo della cittadinanza. Non mi riferisco solo alla carta, ma ai diritti attivi. Vorrei intendere la cittadinanza come costante processo, come superamento dei limiti che ostacolano la formazione di questi diritti. Quindi voglio vedere la cittadinanza come un percorso. Questa mia idea parte da italiana all’estero che vede la differenza nell’affermazione dei diritti. Per questo è necessario capire cosa sia possibile fare per sostenere questo processo di cittadinanza attiva. Un altro tema è la negazione della cittadinanza ai figli di stranieri cresciuti in Italia. Io a 16 anni mi sono sentita tradita dal paese in cui sono nata e cresciuta quando ho chiesto la cittadinanza tedesca. Oggi non ho ancora la cittadinanza tedesca per vari motivi ma come europea ho potuto fare tutto comunque. Ma oggi non posso votare per il mio partito in Germania”.
“Noi dobbiamo comprendere – ha continuato la Schirò – l’enorme valore della rete di 6 milioni di cittadini italiani all’estero proprio in questo momento di rilancio dell’Italia dopo la pandemia. Immaginiamo quale vantaggio possa avere l’Italia da questa rete. Quando si sottolineano le disfunzioni dei servizi non lo si fa perché si voglia rivendicare chissà cosa ma perché noi italiani all’estero sappiamo quanto possiamo fare per contribuire; ma per farlo abbiamo bisogno dei servizi essenziali. Non posso vivere senza un documento di identità valido. Le disfunzioni portano a disaffezionarsi a un paese. Si perde la speranza. Questi limiti li incontriamo anche quando si parla di promozione di lingua e cultura italiana . Mio padre ha lavorato in fabbrica e a casa mia non si parlava un italiano standard. Io ho imparato l’italiano proprio grazie a degli insegnanti e a dei corsi. L’Italia investe in questo. Noi grazie ai governi di centro sinistra abbiamo avuto dei finanziamenti per i corsi di lingua e cultura. Ci serve a poco però sapere che siamo tra le 5 lingue più parlate al mondo se poi per lungaggini burocratiche il tutto diviene difficile”. Sul tema della rappresentanza la Schirò ha infine sottolineato come il taglio dei parlamentari abbia acuito nella circoscrizione Estero lo squilibrio tra elettori e eletti. (Maria Stella Rombolà/Inform)