ITALIANE ALL’ESTERO
TORINO – Al Salone del Libro di Torino la storia di tre donne italo-canadesi, tra la Montréal contemporanea e la Calabria degli anni Cinquanta. Connie Guzzo-McParland ha presentato il suo libro “Le donne di Saturno”, pubblicato in italiano da Rubbettino editore (2021).
Nata a Miglierina (Catanzaro), Connie Guzzo-McParland è emigrata in Canada con la famiglia nel 1957. È laureata in letteratura italiana e ha conseguito un master in scrittura per il quale ha ricevuto il David McKeen Award per il romanzo di tesi, Girotondo. Nel 2005 con “Verso Halifax” è arrivata seconda al Premio Letterario Cosseria, in Italia. Nel 2013 ha pubblicato il romanzo “The Girls of Piazza d’Amore”, selezionato per il Concordia First Novel Award, e nel 2017 “The Women of Saturno”. Connie Guzzo-McParland è condirettore, presidente e direttore amministrativo della casa editrice canadese Guernica Editions.
“Le donne di Saturno”: Cathy, Lucia e Angie sono perseguitate dai ricordi di misteriose vicende accadute in un lontano passato, nel paesino calabrese da cui provengono. Cathy torna in Italia nel 2019, per rivedere i luoghi della sua infanzia e tentare di finire un romanzo, iniziato molti anni prima, sulla tragica storia di Lucia. L’amica era stata trovata in fin di vita, a Montréal, nel 1980, per un brutale atto di violenza domestica. Il racconto dell’evento traumatico origina una spirale di ricordi, che riportano in vita le memorie del borgo, tra piazze, vicoli e passeggiate serali a una fontana di acqua sorgiva, dove i ragazzi si scambiavano bigliettini amorosi. Il mondo gioioso del paese si frantuma strada facendo, per il sopravvenire di disillusioni e di disgrazie, e poi scompare nel 1957, con la traversata da Napoli ad Halifax, cui seguono gli anni del difficile adattamento al Canada. Nel periodo euforico degli ultimi anni Sessanta, quelli dell’Expo 67, e poi degli anni Settanta e Ottanta dell’integrazione, il senso delle radici sembra indebolirsi. Spinta dalla violenza subita da Lucia, Cathy inizia a ricercare i nessi di causa-effetto, i legami e le concatenazioni tra il passato e il presente. E riflette così sull’esperienza migratoria, sugli stereotipi etnici, sul tokenismo culturale, sul multiculturalismo canadese, sulla condizione della donna italo-meridionale. Sarà solo dopo il suo ultimo viaggio di ritorno che i fili, tanto della coscienza quanto del racconto, riusciranno a riannodarsi, trovando un finale capace di dare senso alle lacerazioni della diaspora. (Inform)