GIORNATA DELLA DONNA
“Immaginare un futuro diverso per noi donne vuol dire pensare ad una società più giusta per tutti”
ROMA – “Un futuro diverso per noi donne vuol dire una società più giusta, più ricca, più progredita per tutti. Deve cessare lo spreco di talenti e di risorse culturali, professionali, civili che le donne possono dare a se stesse e alla collettività”. Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini in occasione della Giornata Internazionale della Donna.
“Guardiamo al nostro Paese, – ha proseguito la Boldrini – e proviamo a immaginare un futuro in cui le donne abbiano accesso al mercato del lavoro allo stesso livello degli uomini: oggi in Italia solo il 48% delle donne lavora, e assieme a tante vite ne risente anche il prodotto interno lordo. Proviamo a immaginare un futuro in cui non siano mosche bianche le donne ai vertici delle aziende; in cui non abbiano bisogno di quote rosa per l’accesso in politica, in cui siano pagate allo stesso modo dei colleghi uomini a parità di ruolo e funzione. Proviamo a immaginare un futuro in cui non sia una notizia che un imprenditore assuma una donna incinta al nono mese di gravidanza. Un futuro in cui una donna non sia costretta a scegliere tra lavoro e famiglia, come non lo sono i colleghi uomini. E ancora proviamo a immaginare un futuro in cui le donne siano libere dalla violenza: quella brutale, arcaica, che conoscono da millenni, e quella solo apparentemente più ‘moderna’ che viaggia in rete. Immaginare e praticare questo futuro – ha concluso la Boldrini – dovrebbe essere un compito di tutti, uomini e donne. Ma tocca in primo luogo a noi fare azione di empowerment, darci reciprocamente forza, fiducia, sostegno. E l’obiettivo dovrebbe stare a cuore a chiunque consideri intollerabili le disuguaglianze: il divario di genere è oggi una zavorra che frena anche la nostra ripresa. Il 50% della popolazione non può più continuare ad essere discriminato. È una questione di giustizia sociale, è una questione di sostenibilità, è una questione di democrazia”. (Inform)