venerdì, 18 Ottobre, 2013 in
NOTIZIE INFORM
CAMERA DEI DEPUTATI
In commissione Esteri, comitato Cooperazione e Partenariato pubblico-privato
L’audizione del direttore generale del Mae per la Cooperazione allo sviluppo Giampaolo Cantini
Si è parlato dell’esito della missione del Comitato di Aiuto allo Sviluppo dell’OCSE, dello sforzo compiuto dal Governo per mantenere risorse essenziali per la Cooperazione e della carenza di organico in questo settore
ROMA – Al Comitato permanente della Commissione Esteri della Camera sull’Agenda post-2015, la Cooperazione allo sviluppo e il Partenariato pubblico-privato si è svolta l’audizione del direttore generale del ministero degli Esteri per la Cooperazione allo sviluppo Giampaolo Cantini. Hanno preso parte al dibattito Lia Quartapelle Procopio e Paolo Beni deputati del Pd, Pia Elda Locatelli del Gruppo Misto Psi-Pli e Maria Edera Spadoni del Movimento 5 Stelle.
Nel suo intervento di apertura, il direttore generale ha illustrato l’esito della missione del Comitato di Aiuto allo Sviluppo (DAC) dell’OCSE che ha avuto luogo la scorsa settimana. Il sistema di cooperazione italiano è sottoposto ad un controllo che si svolge ogni quattro anni, il rapporto della missione composta dal segretariato del DAC e da due nazioni, che in questo caso sono Svezia e Spagna, sarà pronto nel prossimo gennaio e verrà discusso in una seduta pubblica a Parigi nel marzo 2014.
“Le prime impressioni che ci sono state consegnate dai colleghi sono sostanzialmente positive – ha assicurato Cantini – Sono stati registrati progressi per quanto riguarda la cooperazione italiana. Abbiamo anche ricevuto delle prime raccomandazioni informali come quella di avere un approccio maggiormente strategico che deve coinvolgere non solo il ministero degli Esteri ma anche gli altri attori istituzionali attivi nella cooperazione allo sviluppo. La questione delle risorse disponibili per la cooperazione allo sviluppo è stata centrale: da parte della Commissione è stata sottolineata l’aspettativa che l’Italia ritorni a svolgere un ruolo importante nella cooperazione, i miglioramenti e le riforme sono importanti ma l’elemento della disponibilità delle risorse è una condizione indispensabile. Da parte dell’OCSE-DAC e di Svezia e Spagna – ha proseguito Cantini – sono stati sottolineati degli elementi fondamentali cioè che per fare cooperazione allo sviluppo bisogna avere una prevedibilità di risorse, quindi la prevedibilità non è solo una questione di gestione a livello globale ma è anche una questione di efficacia degli aiuti, di programmazione e quindi di continuità di interventi e di efficacia. Noi abbiamo sottolineato che il Governo ha compiuto un passo molto importante con il DEF (il Documento di Economia e Finanze) che esprime la volontà di mantenere e perseguire un’inversione di tendenza con l’intento di riallinearsi progressivamente agli obbiettivi internazionali”.
Il presidente del Comitato Maria Edera Spadoni, in apertura dei lavori aveva chiesto a Cantini a che punto fosse arrivata la programmazione degli interventi.
In risposta, il direttore generale ha spiegato che al momento è in corso un processo molto avanzato di approvazione e di realizzazione delle iniziative rispetto allo stanziamento della Legge di Stabilità 2013 e che già molte iniziative sono state portate all’approvazione. “Nel mese di ottobre ci dovremmo avvicinare al 70% degli impegni presi sullo stanziamento che ci porta vicino all’obbiettivo completo alla fine dell’anno, quindi lo stanziamento ricevuto dalla Legge di Stabilità è stato subito impegnato in nuove iniziative importanti”.
Cantini ha inoltre ricordato la serie di impegni che nel prossimo futuro aspettano l’Italia a livello internazionale: il processo che porterà all’approvazione dell’Agenda post-2015, la Presidenza dell’Unione Europea nel 2014, a settembre a Roma la seconda conferenza mondiale sulla nutrizione e nel 2015 l’Expo. “Il filo conduttore – prosegue Cantini – è quello dei grandi temi della sicurezza alimentare a cui si legano gli aspetti della corretta alimentazione e della lotta agli sprechi. A mio avviso questo potrebbe essere un terreno su cui l’Italia potrebbe sviluppare delle best practices di coerenza di politica dello sviluppo a livello internazionale. Credo che questi temi potrebbero essere al centro della nostra azione e del nostro programma di presidenza dell’UE nel settore sviluppo. Noi pensiamo che per poter puntare ad una maggiore efficacia dell’aiuto debba restare fondamentale la questione della quantità delle risorse. Il Governo ha compiuto uno sforzo eccezionale in questo contesto per mantenere le risorse essenziali per la nostra cooperazione e per mantenere l’inversione di tendenza”.
Altro tema toccato dal direttore generale del Mae è quello delle missioni, in particolare nel territorio siriano, sotto il profilo della crisi umanitaria. “I numeri della crisi siriana sono impressionanti, oltre due milioni di profughi nei paesi vicini e più di cinque milioni di sfollati interni -illustra Cantini- Si tratta di popolazione a rischio malnutrimento e violazione diritti umani. E per far fronte a questa emergenza il Presidente del Consiglio ha assunto l’impegno al vertice G20 di San Pietroburgo di destinare risorse aggiuntive all’assistenza umanitaria in Siria pari a 50 milioni di dollari che equivalgono a circa 38 milioni di euro. Le risorse dovrebbero arrivare dai prossimi provvedimenti missioni”.
Alla deputata Lia Quartapelle Procopio (Pd) , che ha chiesto dati più precisi sui costi sostenuti con il decreto missioni, il direttore generale ha risposto: “Noi abbiamo fatto una richiesta leggermente superiore ai 24 milioni di euro; per l’Afghanistan 8 milioni, Pakistan 800mila euro, Myanmar un milione, Iraq 800mila, Siria e Paesi limitrofi 6 milioni, Libia mezzo milione, Somalia, Sudan e Sud Sudan 1,5 milioni, Mali e Paesi limitrofi 2 milioni e 750mila euro per lo sminamento. In più speriamo di avere, sempre per l’emergenza Siria e Paesi limitrofi, un altro stanziamento”.
Quartapelle Procopio ha anche voluto sapere quando verrà consegnato alla Camera il Consuntivo 2012 e qual è la situazione degli esperti che operano nella Cooperazione allo sviluppo. «Il consuntivo è pronto – ha risposto Cantini – noi lo consegniamo al Comitato interministeriale per la politica economica e verrà poi trasmesso alla Camera. Per quanto riguarda gli esperti, quelli dell’unità tecnica centrale sono attualmente 52 (nella Legge 49 ne erano previsti 120), ne erano previsti anche altri 30 provenienti dalle organizzazioni internazionali. In questo momento siamo a un terzo dell’organico previsto, questo vuol dire che nella Cooperazione allo sviluppo non c’è solo carenza di risorse finanziarie ma anche di risorse umane. Un altro problema si aggiunge a questa situazione: l’età media dei nostri esperti è avanzata, stanno andando in pensione a ritmo di due o tre all’anno e siamo impegnati a rinnovare l’organico; per questo abbiamo stanziato delle risorse, all’interno della Legge Stabilità, per fare un nuovo concorso, speriamo nel 2014. Per gli esperti esterni che vengono mandati in missione ricorriamo sempre al reclutamento attraverso avvisi pubblici e, per questione di trasparenza, contiamo a breve di inserire online i CV selezionati”. (Debora Aru- Inform)