SENATO DELLA REPUBBLICA
ROMA – La senatrice eletta nella ripartizione Europa Laura Garavini (Italia Viva) ha presentato un’interrogazione indirizzata al ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, a quello per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio per segnalare alcuni problemi riscontrati dai connazionali all’estero nell’accesso ai servizi online della pubblica amministrazione.
Garavini sottolinea di condividere il coinvolgimento nel processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione dei connazionali iscritti all’Aire ma ritiene necessario un intervento per semplificare le procedure per l’ottenimento dell’identità digitale Spid e per favorire una maggiore conoscenza delle nuove modalità di accesso alla pubblica amministrazione.
Proprio per le difficoltà riscontrate dai connazionali all’estero nella creazione della propria identità Spid è stata infatti prevista – sottolinea la senatrice – “una dilazione dei tempi dal 28 febbraio 2021 (termine originario della proroga) al 31 dicembre 2022 e al 31 marzo 2023 rispettivamente per la necessità di rilascio e utilizzo di credenziali Spid e Cie (Carta d’identità elettronica) per l’identificazione e l’accesso dei cittadini ai servizi consolari in rete”.
“Per l’acquisizione dell’identità digitale, molti gestori (identity provider) hanno posto dei requisiti che non sono compatibili con quelli dei cittadini iscritti all’Aire, l’Anagrafe dei connazionali residenti all’estero – segnala Garavini, ricordando che “ad esempio, nella modulistica messa a disposizione per l’iscrizione allo Spid, non compare l’opzione della residenza all’estero e pertanto vi è la richiesta di un indirizzo esclusivamente italiano”. “Alcuni – prosegue Garavini – prevedono inoltre la possibilità di utilizzare solamente una tessera sanitaria italiana in funzione della verifica del codice fiscale e un numero di cellulare italiano, che pochissimi possiedono, rendendo quindi complessa anche la sola registrazione ai portali”.
Ulteriori difficoltà sono legate alla necessità di utilizzare per la registrazione esclusivamente un documento in corso di validità, senza poter indicare la data del rilascio del documento da parte di un consolato, e ai tempi di attesa per la carta di identità elettronica. “Infine – ricorda Garavini, – una serie di gestori di identità non prevede e non ammette l’utilizzo del passaporto biometrico per accedere allo Spid, cosa che, invece, sarebbe estremamente agevole e faciliterebbe il tutto”.
Poiché “l’acquisizione dell’identità digitale rimane un passo fondamentale verso la progressiva digitalizzazione della pubblica amministrazione”, per Garavini “è necessaria una revisione dei requisiti da parte degli identity provider al fine di semplificare e snellire le procedure che ostacolano i nostri connazionali nell’accesso ai servizi consolari”. La senatrice ricorda inoltre che “a causa delle distanze, il fatto di accedere a tutti i servizi della pubblica amministrazione da remoto è ancora più proficuo di quanto non possa essere a livello nazionale”.
Per queste regioni si chiede ai Ministri interrogati se “non intendano sensibilizzare le amministrazioni e i gestori di identità in merito alla necessità di semplificare e snellire le procedure di registrazione per l’ottenimento dell’identità digitale, sollecitando una modifica di tali procedure e la revisione di alcuni aspetti tecnici”; e “se non ritengano opportuno prevedere una campagna informativa, in collaborazione con l’intera rete diplomatico-consolare e i Comites, indirizzata ai cittadini italiani residenti all’estero in merito alle nuove modalità di accesso alla pubblica amministrazione”. (Inform)