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Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
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Interrogazione di Fausto Longo (Psi, ripartizione America meridionale) sulle istanze di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis richieste in Brasile da discendenti italiani emigrati nella seconda metà del XIX secolo

CAMERA DEI DEPUTATI

 

ROMA – Il deputato eletto nella ripartizione America meridionale Fausto Longo (Psi) ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese e a quello degli Esteri, Luigi Di Maio in merito alle istanze di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis richieste in Brasile da discendenti italiani emigrati nella seconda metà del XIX secolo.

Nell’interrogazione si richiama in particolare la circolare inviata in proposito dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno il 6 ottobre 2021 che segnala gli “effetti innovativi di due sentenze della Corte di appello di Roma, dove si dichiara la tacita perdita della cittadinanza italiana da parte di italiani che risiedevano in Brasile nel periodo tra il 1889-91, con conseguente interruzione della linea di trasmissione della cittadinanza italiana ai discendenti”

“La circolare e le indicazioni del Maeci ai funzionari di stato civile della rete consolare provocano conseguenze operative per gli interessati, visto che in sostanza – si legge nell’interrogazione – dispone di accantonare le pratiche di riconoscimento iure sanguinis, in vista di un riordino delle norme vigenti in materia”. Longo in  proposito esprime perplessità “sull’immediata applicazione di una circolare nelle istruttorie in corso per la definizione dell’iter di rilascio della cittadinanza iure sanguinis”, ricordando sempre nell’interrogazione “la mancata applicazione della sentenza n. 4466 del 25 febbraio 2009 ove la Suprema Corte di cassazione, alla luce dei pronunciamenti della Corte costituzionale, ha riconosciuto lo status di cittadino italiano anche ai figli di donne che hanno perduto la cittadinanza a seguito di matrimonio con stranieri, anche se contratto prima del 1° gennaio 1948”.

Il deputato richiama inoltre i lunghi tempi che già si registrano nei consolati brasiliani per l’iter di definizione delle pratiche per il riconoscimento della cittadinanza e chiede ai Ministri interrogati se “non ritengano di adottare iniziative urgenti affinché alle legittime istanze di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis, avanzate da discendenti di italiani emigrati in Brasile nella seconda metà del XIX secolo, venga data una risposta certa almeno fino a quando il Parlamento non disponga diversamente”. (Inform)

 

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