CAMERA DEI DEPUTATI
Nella richiesta, sottoscritta anche da Christian Diego Di Sanzo (ripartizione America settentrionale e centrale), Toni Ricciardi (Europa) e Fabio Porta (America meridionale), si chiede di valutare la possibilità di prorogare l’iniziativa
ROMA – Il deputato eletto nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide Nicola Carè (Pd) ha presentato, in qualità di primo firmatario, un’interrogazione al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e al ministro del Turismo Daniela Santanché sul fondo istituito per consentire ai cittadini italiani iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) di accedere gratuitamente a musei, aree e parchi archeologici gestiti dallo Stato.
Hanno sottoscritto l’interrogazione anche i deputati del Pd Irene Manzi, Mauro Berruto, Christian Diego Di Sanzo (eletto nella ripartizione America settentrionale e centrale), Toni Ricciardi (ripartizione Europa) e Fabio Porta (ripartizione America meridionale).
Nel testo si ricorda che l’iniziativa prevista per gli anni 2021, 2022 e 2023 consente, nei limiti di un fondo appositamente istituito, l’accesso gratuito a musei, aree e parchi archeologici gestiti dallo Stato, a seguito dell’esibizione di un idoneo documento comprovante l’iscrizione all’Aire da parte del connazionale. Si tratta di “un’iniziativa importante e sostenuta dal Partito Democratico come un segnale di rispetto verso gli italiani all’estero” e “una misura utile su entrambi i versanti, quello dei connazionali che vivono fuori e che potranno conoscere meglio l’arte e la bellezza dell’Italia e quello del nostro Paese che dall’intensificarsi dei flussi ricaverà risorse preziose per la sua ripresa”.
“In questo modo si è voluto incentivare il cosiddetto «Turismo delle origini», che coinvolge tutte quelle persone che tornano verso il Paese di origine della propria famiglia per riavvicinarsi alle radici della propria storia familiare e culturale – prosegue l’interrogazione, evidenziando come tale settore turistico sia in crescita in Italia, e coinvolga “tra i 60 e gli 80 milioni di persone provenienti da tutto il mondo (dati Enit – Agenzia nazionale del turismo)”.
Si ricorda quindi che nella legge di bilancio 2020 è stato previsto un fondo da un milione e cinquecentomila euro fino al 2023 per tale scopo e, nello stesso tempo, che i connazionali non hanno potuto usufruire appieno dell’iniziativa perché a causa della pandemia i viaggi sono stati molto limitati così come l’accesso ai siti museali. Per questo motivo si chiede ai Ministri interrogati “quanta parte del fondo previsto per l’iniziativa sia stato effettivamente speso e se ci sia la possibilità, qualora ci fosse ancora disponibilità, di prorogare oltre il 2023 l’iniziativa”. (Inform)