FARNESINA
ROMA – Il governo indonesiano punta a rafforzare le infrastrutture aeroportuali, con l’obiettivo di assicurare alla popolazione un sempre più ampio accesso ai servizi aerei e, in generale, una maggiore connettività. E’ quanto rende noto la Farnesina ricordando come l’Indonesia sia considerata uno dei mercati emergenti più interessanti a livello globale per il traffico aereo. Dopo quella cinese, la sua è infatti l’industria dell’aviazione che si sta sviluppando più velocemente in termini di ordini di velivoli e di valore commerciale. Inoltre, secondo la IATA (International Air Transport Association), nel corso del prossimo decennio il mercato del trasporto aereo dell’arcipelago raggiungerà la quarta posizione mondiale per importanza: attualmente si attesta attorno al decimo posto.
Il Ministero dei Trasporti, con il Piano Nazionale di Sviluppo di Medio Termine per il quinquennio 2015-2019, aveva già previsto la costruzione di 15 nuovi aeroporti. Con il varo del piano per il periodo 2020-2024, il Ministero dei Trasporti intende adesso imprimere una nuova accelerazione a questo processo, pianificando di costruire altri 12 aeroporti in tutto il Paese nell’arco dei prossimi cinque anni. Tale progetto risponde a una triplice esigenza: allargare la connettività e l’accessibilità alle aree più remote e periferiche dell’Indonesia; promuovere la crescita economica a livello statale e regionale; favorire lo sviluppo del turismo verso nuove potenziali destinazioni, in particolare le cosiddette “10 new Bali”.
Parallelamente alla costruzione delle nuove infrastrutture, il governo sta inoltre proseguendo nel processo di manutenzione, consolidamento e sviluppo di quelle già esistenti, con interventi che coinvolgono diverse centinaia di aeroporti, principalmente nelle zone di confine, in quelle più esposte ai rischi di disastri naturali e nelle regioni più isolate. L’ambizioso programma, gestito dal Ministero dei Trasporti con il supporto degli operatori aeroportuali, richiederà massicci investimenti che non potranno essere interamente garantiti dallo Stato. Per tale motivo, il Ministero sta cercando di coinvolgere il settore privato attraverso la formula della Public-Private Partnership. In termini operativi, lo schema che verrebbe seguito è il cosiddetto “BOT” ossia il Build-Operate-Transfer. (Inform)