SUDAN
“Salto di qualità importantissimo nelle relazioni con i Paesi africani per la lotta contro la tratta e il traffico di esseri umani”
ROMA – “Oggi a Khartoum abbiamo fatto un salto di qualità importantissimo nelle relazioni con i Paesi africani per una cooperazione rafforzata e più efficace nella lotta contro la tratta e il traffico di esseri umani nel Mediterraneo e contro l’emigrazione irregolare”.
Il vice ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale Lapo Pistelli è tornato in Sudan – da dove, solo qualche mese fa, aveva portato in Italia Meriam Ibrahim la giovane donna condannata a morte per il reato di apostasia – per prendere parte, nella sua duplice veste di capo della delegazione italiana e di rappresentante della Presidenza dell’Unione Europea, alla Conferenza regionale sul traffico ed il contrabbando di esseri umani organizzata a Khartoum dall’Unione Africana con il sostegno di IOM e UNHCR.
La Conferenza ha segnato l’avvio di un dialogo rafforzato tra i Paesi Africani e l’Unione Europea su impulso dalla Presidenza italiana, che ha posto le questioni migratorie al centro della propria azione. Il “Processo di Khartoum”, come viene ormai informalmente denominato in analogia con il Processo di Rabat, verrà lanciato a Roma il prossimo 28 novembre nel corso di una conferenza ministeriale cui prenderanno parte i rappresentanti dei Paesi di origine e transito della principale rotta migratoria che ha come destinazione l’Europa, la cd “Horn of Africa Migatory Route”.
Pistelli ha sottolineato che il Processo di Khartoum fornirà il quadro di riferimento che mancava per una politica strutturata ed un dialogo operativo sulla gestione dei fenomeni migratori tra l’Unione Europea ed i Paesi del Corno d’Africa.
Nel suo intervento, il vice ministro ha inoltre ricordato – raccogliendo il plauso di tutti i partecipanti – l’impegno italiano in attività di “search and rescue (SAR)” e soprattutto l’operazione Mare Nostrum che, dal suo avvio all’indomani della tragedia di Lampedusa, ha soccorso più 100.000 persone e di arrestare oltre 500 trafficanti; e che, a breve, su impulso italiano dovrebbe essere integrata da una operazione denominata “Triton” sotto il cappello dell’agenzia dell’Unione Europea Frontex.
“Let’s be brave, let’s go together”. Con queste parole rivolte tanto agli Stati membri dell’UE che ai paesi africani, il vice ministro Pistelli ha quindi concluso ribadendo l’importanza di proseguire lungo questo percorso, avviato dall’Italia, che vede finalmente insieme i Paesi di destinazione, di transito e di origine dei flussi migratori. Rivolgendosi proprio a questi, egli ha sottolineato come la lotta al traffico ed al contrabbando di esseri umani costituisca solo il primo passo di un percorso più ambizioso che vuole arrivare ad affrontare le cause profonde dei fenomeni migratori irregolari, evidenziando in tal senso lo stretto legame tra migrazione e sviluppo. “L’Italia e l’Unione Europea – ha concluso Pistelli -considerano la cooperazione alla sviluppo la via maestra per limitare i flussi migratori. Lavorare per assicurare condizioni di vita migliori garantisce agli africani il diritto di rimanere nella propria terra”. (Inform)