ITALIANI ALL’ESTERO
(Fonte immagine Facebook)
ROMA – Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha partecipato oggi, 8 agosto, alla presenza dei Reali del Belgio, alla 67ma commemorazione della tragedia di Marcinelle, in Belgio in cui, nel 1956, persero la vita, nella miniera di carbone del Bois du Cazier, 262 minatori, di cui 136 italiani. Hanno preso parte alla cerimonia la Regina emerita del Belgio Paola Ruffo di Calabria, l’Ambasciatore italiano in Belgio Federica Favi e l’Ambasciatore italiano presso la Nato Marco Peronaci, rappresentanti del Cgie, delle associazioni e del parlamento. “Il sacrificio dei nostri nonni a Marcinelle e in tanti altri luoghi ci deve rendere orgogliosi per lo straordinario contributo degli emigrati italiani allo sviluppo dei Paesi in cui arrivarono”, ha osservato il Vicepremier, “ma deve farci riflettere anche sulla nuova emigrazione”. Secondo Tajani – che ha disposto recentemente anche la riapertura di un Consolato indipendente a Bruxelles per il rafforzamento dei servizi ai cittadini – “i nostri connazionali all’estero sono Ambasciatori dell’Italia nel mondo, in quanto sono portatori della nostra cultura e dei nostri valori, così come delle nostre eccellenze imprenditoriali, tecnologiche e scientifiche”.
Nel suo intervento durante la cerimonia il Ministro ha sottolineato come ancora oggi vi siano troppe vittime sul lavoro e la necessità di rispettare le regole sulla sicurezza e stabilire delle buone regole per le imprese per difendere i diritti dei lavoratori- “Abbiamo davanti a noi – ha rilevato Tajani affrontando il problemi degli attuali flussi migratori – tante donne e tanti uomini che vengono da lontano, che sono i nuovi migranti che a volte rappresentano preoccupazioni per molti, ma dobbiamo ricordare che sono esseri umani, sono persone. La dignità delle persone è sempre qualcosa che dobbiamo mettere al centro del nostro agire. Il Mediterraneo non può essere un cimitero di esseri umani, bisogna lavorare per favorire una immigrazione regolare per dare lavoro, dignità, e diritti a chi viene a lavorare nella nostra Europa. Dobbiamo combattere i criminali che organizzano il traffico di esseri umani – ha continuato il Ministro – e dobbiamo lavorare tutti quanti insieme noi europei per favorire la crescita del continente africano, per combattere il cambiamento climatico, per combattere il terrorismo, per difendere la pace e per curare malattie dove ci sono bambini che muoiono di fame. Ecco perché serve un impegno di tutta l’Europa, quell’Europa che hanno contribuito a costruire i tanti lavoratori che sono venuti da lontano anche qui in Belgio. Voglio dire – ha aggiunto Tajani – a tutti i nostri minatori alle famiglie dei nostri minatori agli eredi di coloro che sono morti qui a Marcinelle, che l’Italia è fiera di loro e che sono un esempio che non dobbiamo dimenticare. Non si tratta soltanto di ricordarli il giorno della tragedia ma dobbiamo ricordarli ogni giorno. Con il loro esempio hanno dimostrato cosa significa essere uomini coraggiosi, essere uomini che si battono per le loro famiglie, essere uomini che si battono per vivere in maniera dignitosa, tutte queste cose hanno contribuito a saldare l’amicizia all’interno dell’Unione Europea tra due paesi come il Belgio e l’Italia. La presenza oggi di sua maestà– ha rilevato Tajani – è l’esempio di questa unità fraterna tra Italia e Belgio e noi vogliamo che le amicizie fra popoli crescano e che in Europa barriere scompaiano, perché rappresentiamo un modello positivo. Siamo l’unico continente in cui non c’è la pena di morte. Dobbiamo sempre ricordarci quanto sia importante per noi essere parte dell’Unione Europea che deve rappresentare per i nostri giovami il benessere e la speranza di andare avanti con ottimismo”. Dopo i tradizionali 262 rintocchi di campana la commemorazione, che ha avuto luogo al sito della miniera, è stata caratterizza dal sorvolo di due Tornado dell’Aeronautica Militare italiana. Il Ministro Tajani ha in programma anche un incontro con una rappresentanza della comunità italiana e la partecipazione alla presentazione di un progetto scolastico in corso nelle scuole belghe e italiane dal titolo “Belgio Chiama Italia”, finalizzato a una rilettura in chiave attuale della tematica dell’emigrazione e a rafforzare la cultura identitaria nelle nuove generazioni. (Inform).