CULTURA
ROMA – “La Napoli di mio padre”: è il docu-film di Alessia Bottone che parteciperà al 42° Festival “Cinema e Donne” in programma dal 25 al 30 novembre, in una edizione per la prima volta tutta online (sulla piattaforma Più Compagnia).
La regista, veronese con radici partenopee, ha raccolto i ricordi del padre, che descrive la sua Napoli e la sua infanzia nel quartiere Vicaria, tra i migranti che affollavano la stazione, Nanninella, Don Mario e il suo amico Napoleone con cui esplorava la città con due taralli nelle tasche e tanti sogni nella testa.
Il racconto si focalizza anche sul tema della fuga e sulla paura dell’ignoto : “Mi sono dedicata – si legge nelle note di regia di Alessia Bottone – al tema della migrazione per sintetizzare la mia esperienza sia come giornalista che come dipendente di un centro di accoglienza in Svizzera, dove ho lavorato con persone che vivevano in fuga alla ricerca di un posto nel mondo. Ho deciso di allontanarmi dai numeri e dalle statistiche per porre l’attenzione sulla paura dell’ignoto che accomuna gli emigranti italiani del secolo scorso con la valigia di cartone, ai migranti e richiedenti asilo sui barconi dei giorni nostri”.
Il docu-film è stato prodotto nel 2020 nell’ambito del Premio Zavattini 2018/19, in collaborazione con Archivio Aamod, Istituto Luce e K-Studio. (Inform)