venerdì, 2 Agosto, 2013 in
NOTIZIE INFORM
RETE CONSOLARE
Una lettera al ministro degli Affari Esteri
I Comites e i consiglieri del CGIE Australia contro la chiusura dei Consolati di Adelaide e Brisbane
La richiesta è di bloccare la decisione della chiusura e di aprire un tavolo di discussione con i rappresentanti istituzionali delle comunità italiane all’estero ed i parlamentari eletti all’estero
ADELAIDE – “I Comites d’Australia e i Consiglieri del CGIE Australia esprimono la loro più profonda opposizione alla chiusura dei Consolati di Adelaide (South Australia) e Brisbane (Queensland) come annunciato dall’Ambasciata d’Italia in Australia il 30 luglio 2013”.
Inizia così la lettera inviata, tramite l’ambasciatore a Canberra, al ministro degli Affari Esteri Emma Bonino, a firma Daniela Costa, Franco Papandrea, Francesco Pascalis, Luigi Casagrande (consiglieri CGIE), nonché dei presidenti dei Comites Vincenzo Papandrea (South Australia), Giuseppe Musso (New South Wales), Vittorio Petriconi (Western Australia) e Paola Cerrato (Australian Capital Territory).
“La Comunità italiana in Australia si aspettava da questo governo e dal MAE una maggiore sensibilità e disponibilità al dialogo- è detto ancora nella lettera -, rispetto ai governi precedenti. Governi che hanno di fatto inclinato profondamente i rapporti tra Stato e cittadini italiani all’estero, con politiche riduttive che di fatto hanno quasi azzerato gli interventi di sostegno, e non solo finanziari, dall’insegnamento della lingua e cultura, agli Istituti di Cultura, alle Camere di Commercio, ai Comites e all’intera struttura diplomatica-consolare, messa in una situazione di disagio complessiva per la forte diminuzione di personale e mezzi”.
Secondo i consiglieri del Cgie e i presidenti dei Comites “i risparmi dalle chiusure dei Consolati di Adelaide e Brisbane sarebbero minimi per le casse dello Stato. Risparmi che sarebbero invece facilmente ottenibili attraverso una più attenta revisione della spesa all’interno dello stesso Ministero. Sarebbero invece enormi i danni della chiusura dei due Consolati nei rapporti con la comunità italiana e con i governi statali, con i quali esistono accordi di diversa natura che andrebbero rafforzati e non sminuiti”. Inoltre “i Comites e il CGIE hanno ripetutamente segnalato la particolare situazione australiana, caratterizzata dalle enormi distanze tra le città e tra le città e i centri rurali, della composizione della comunità italiana formata ancora da una larga parte di emigrati di prima generazione: anziana e bisognosa di sostegno, sicuramente non in grado di usare tecnologia e lunghi viaggi per rinnovare un passaporto o per sbrigare una qualunque pratica con l’Italia”.
“Le drastiche chiusure dei Consolati – sostengono i rappresentanti della comunità italiana in Australia nella lettera al ministro degli Esteri – metterebbero a serio repentaglio il processo, da Lei auspicato nel corso dell’Assemblea Plenaria del CGIE del giugno scorso, di ripresa e di internazionalizzazione dell’Italia che vede la nostra comunità italiana e le nuove presenze in un ruolo cruciale”.
I presidenti dei Comites e i consiglieri CGIE chiedono infine “di bloccare la decisione della chiusura dei Consolati e aprire un tavolo di discussione che veda la partecipazione dei rappresentanti istituzionali delle comunità italiane all’estero e i Parlamentari eletti all’estero. Confronto, non solo necessario, ma sicuramente utile per la realizzazione di un progetto condiviso che dovrà avere al centro la comunità italiana all’estero e gli interessi dello Stato a livello internazionale”. (Inform)