ELEZIONI EUROPEE
“Costruire una grande unione democratica: fu il sogno dei padri fondatori”
ROMA – Richiama l’attenzione sull’importanza delle imminenti consultazioni per il rinnovo del Parlamento europeo Gianni Farina, deputato eletto per il Pd nella ripartizione Europa, che nella sua ultima Newsletter segnala il pericolo per il progetto europeo e la partecipazione democratica rappresentato da partiti e movimenti euroscettici o di estrema destra.
Partiti e movimenti, presenti in diversi Paesi dell’Unione – Farina cita la Lega Nord in Italia, Alba Dorata in Grecia, il Fronte Nazionale di Marine Le Pen in Francia, l’avanzata dell’ultradestra in Ungheria alle ultime elezioni presidenziali e Alternativa per la Germania nella Repubblica Federale Tedesca – il cui successo è alimentato dalla grave crisi economica attraversata dal continente.
L’esponente democratico ripercorre le ragioni della nascita dell’Europa, dopo le macerie di due guerre mondiali e l’orrore dell’Olocausto: “Come non capire che la costruzione europea – afferma, – ideata dai quattro grandi, Adenauer, Monnet, Schuman, De Gasperi, i rivoluzionari tranquilli, e perseguita dai disegni ispiratori di Spinelli, è stata l’afflato salvifico per riconciliare popoli e nazioni? Garanzia di pace e di fratellanza nel continente e per tutte le nazioni che ne hanno fatto parte, dalle fondazione e sino ad oggi. Come non vedere che – aggiunge, – oltre i suoi confini – penso alla ex Jugoslavia – abbiamo di nuovo assistito allo scatenarsi dell’odio razziale raffigurato dalle pendici mortuarie di Sarajevo?”
Farina ricorda come l’Unione Europea sia stata “nel crollo dell’utopia comunista e nel disfacimento dell’impero sovietico, l’ancora a cui quei popoli hanno affidato la speranza di progresso e democrazia”. “Non di meno Europa abbiamo bisogno – afferma, – ma di più Europa. Di un rinnovato e maturo senso di appartenenza. Di un ulteriore abbattimento dei residui ostacoli, anche gravi, che ancora rallentano il cammino di costruzione di una comunità solidale che sappia affrontare le sfide del mondo globale portando con sé il bagaglio della sua storia plurimillenaria. Più Europa a una sola voce, meno centralismo burocratico, e più democrazia. All’altezza di rispondere alla sfida del rinnovamento che sale dalla voce di milioni di uomini e donne, dei tanti giovani che ci vivono oggi da cittadini europei. Nelle grandi metropoli continentali ove hanno costruito la melange dei linguaggi a significare l’abbattimento di ogni e qualsiasi ostacolo di carattere linguistico e culturale”.
“Ancora poco più di un mese – scrive l’esponente democratico – per dire ai popoli europei quale è la posta in gioco. Farsi affascinare dalle sirene di un nazionalismo, gretto e primitivo, o ancor più, dalla nicchia protettiva delle valli alpine, sperando di fare a meno dell’Europa e del mondo? O portare il cuore al di là del fossato per abbattere ogni qualsiasi ostacolo verso una nuova Europa: l’Europa dei cittadini, l’Europa dei giovani, l’Europa dei 50 milioni di Europei che vivono fuori dai vecchi confini nazionali di origine. L’Europa dei 30 milioni di immigrati a cui assicurare il cammino dell’integrazione e della convivenza civile e umana. L’Europa che sappia parlare al mondo, consapevole della sua forza politica e morale. L’Europa che sappia indicare la via della pace. L’Europa ideata dai suoi figli migliori”.
“Non possiamo fallire – conclude Farina. – Nell’inizio secolo del nuovo millennio e nel contesto delle straordinarie trasformazioni tecnologiche e scientifiche in atto, l’Europa può essere vetrina planetaria di una nuova cultura democratica. Ai cittadini, alla loro saggezza, ai rappresentanti eletti, l’ardua sentenza”. (Inform)