ASSOCIAZIONI
Promosso dal Circolo di Bruxelles dell’Ente, su indicazione del Centro di Ricerca DLCM, e realizzato dal sodalizio Ducato di Piazza Pontida
BERGAMO – Favorire l’utilizzo del dialetto come strumento di condivisione di identità linguistica e culturale, rafforzando il legame tra le comunità bergamasche in emigrazione e la propria terra di origine; e promuovere il mantenimento dell’utilizzo del dialetto bergamasco tra i soggetti emigrati, stimolandoli a tramandarne l’apprendimento ai loro discendenti. Questi i motivi che sottendono al nuovo corso di dialetto bergamasco, promosso dal Circolo di Bruxelles dell’Ente Bergamaschi nel Mondo, su indicazione del DLCM- Centro di Ricerca e di Risorse in Didattica/Didattologia delle Lingue-Culture e delle Migrazioni-Mobilità, e realizzato dal Ducato di Piazza Pontida, il più importante sodalizio di tradizioni, cultura, arte e folclore bergamasco, che vanta alte esperienze specifiche in merito.
Il corso, che rappresenta un’iniziativa di chiara promozione della “bergamaschità”, inizierà su piattaforma online il 17 gennaio e terminerà il 30 maggio 2022, articolandosi in 14 lezioni, tenute da Giusi Bonacina del Ducato di Piazza Pontida.
Il corso è gratuito, con obbligo di prenotazione, telefonando o inviando una e-mail all’Ente Bergamaschi nel Mondo (035.7758249) o al Ducato di Piazza Pontida (035.210275). La richiesta di prenotazione è necessaria per registrarsi con i propri dati (nome, cognome, città di residenza all’estero, …) e ottenere anzitempo il link per il collegamento sulla piattaforma online.
Al termine del corso verrà rilasciato agli iscritti un attestato di frequenza.
Il progetto di apprendimento e recupero del dialetto bergamasco punta ad una programmazione triennale: 2022-1° anno: livello propedeutico; 2023-2° anno: livello medio; 2024-3° anno: livello avanzato.
Le lezioni saranno registrate e, quindi, disponibili sul sito dell’Ente Bergamaschi nel Mondo e su quello del Ducato di Piazza Pontida.
Già tante le prenotazioni – spiega l’Ente Bergamaschi nel Mondo -, anche dall’Australia, dalla Cina e dal Sud-America. Del resto, il dialetto si qualifica come indicatore caratterizzante della “bergamaschità”, ovvero di quei valori identificanti del patrimonio culturale e delle tradizioni della terra bergamasca; ne incarna la determinazione di appartenenza a tradizioni e radici legate alle proprie origini.
“Dalle prime prenotazioni si nota un vivo interesse – sottolinea la segreteria dell’Ente Bergamaschi nel Mondo – Nei bergamaschi all’estero c’è una forte nostalgia delle nostre tradizioni e della nostra cultura, veicolate principalmente dalla lingua locale, massima espressione della “bergamaschità””. (Inform)