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Draghi in Ucraina: Questo è il momento dell’Europa. Dobbiamo raccogliere le sfide che abbiamo davanti a noi con coraggio.. Lo dobbiamo agli ucraini e lo dobbiamo agli europei

ESTERI

(fonte immagine Presidenza del Consiglio)

KIEV- “Questo è il momento dell’Europa. Dobbiamo raccogliere le sfide che abbiamo davanti a noi con coraggio, con lo stesso coraggio che ha dimostrato il presidente Zelensky, con determinazione, con unità. Lo dobbiamo agli ucraini e lo dobbiamo agli europei”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza  stampa  a Kiev dove si è recato insieme al presidente francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco Olaf Scholz per incontrare il presidente ucraino.

“La visita di oggi, insieme a quelle di tanti altri leader europei venuti a Kiev nelle scorse settimane, conferma inequivocabilmente il nostro sostegno, quello dell’Europa e dei nostri alleati”, ha tenuto a sottolineare Draghi  in conferenza stampa congiunta con Macron e Scholz –  . “A questo proposito – ha continuato  – voglio dire però oggi che il messaggio più importante della nostra visita è che l’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea. E vuole che l’Ucraina abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo. Il presidente Zelensky  naturalmente comprende che la strada da candidato a membro è una strada, non è un punto. E’ una strada che dovrà vedere le riforme profonde della società ucraina”.

“Vogliamo che si fermino le atrocità e vogliamo la pace. Ma  l’Ucraina – ha aggiunto Draghi  – deve difendersi se vogliamo la pace, e sarà l’Ucraina a scegliere la pace che vuole.  Qualsiasi soluzione diplomatica non può prescindere dalla volontà di Kiev, da quello che ritiene accettabile per il suo popolo. Soltanto così – ha avvertito – possiamo costruire una pace che sia giusta e duratura”. “Dobbiamo anche sbloccare i milioni di tonnellate di grano che sono bloccati nei porti del Mar Nero”, ha detto ancora Draghi. “Ho appreso oggi che ci sono due settimane per sminare i porti, il raccolto arriverà alla fine di settembre, e una serie di scadenze che diventano sempre più urgenti. Sono scadenze che ci avvicinano regolarmente, inesorabilmente al dramma.  Per farlo, per evitare questo terribile evento, occorre creare con la massima urgenza dei corridoi sicuri per il trasporto del grano. Perché la crisi umanitaria in Ucraina non deve trasformarsi in una catastrofe mondiale. L’unico modo di procedere è avere una risoluzione delle Nazioni Unite che regoli la creazione di corridoi nel Mar Nero. La Russia finora l’ha rifiutata” . (Inform)

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