mercoledì, 4 Dicembre, 2013 in
NOTIZIE INFORM
ITALIANI ALL’ESTERO
Dino Nardi (Cgie- Uim) sulla mappatura Mae delle associazioni italiane all’estero
ROMA – Dino Nardi, coordinatore Uim Europa e membro Cgie, segnala le proteste delle associazioni italiane all’estero, e di alcuni Comites che se ne sono fatti portavoce, per la richiesta tramite lettera, da parte degli uffici consolari di riferimento, di tutta una serie di informazioni, tra cui l’ammontare del capitale sociale e l’elenco nominativo dei soci, allo scopo di aggiornare la mappatura delle associazioni operanti nelle rispettive circoscrizioni consolari anche in previsione del prossimo rinnovo del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie) in cui una rappresentanza dell’associazionismo italiano avrà, per legge, un ruolo di elettorato attivo. Una richiesta, quella degli uffici consolari, che fa seguito alla Circolare n. 2 dello scorso 9 ottobre della direzione generale del Mae per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie (DGIEPM).
“Sia la Circolare della DGIEPM, che la conseguente lettera della rete consolare, – ricorda Nardi – sono state oggetto di richieste di chiarimenti e di contestazioni nella recente assemblea plenaria del Cgie tenutasi alla Farnesina. Soprattutto perché alcune delle richieste come, per esempio, quella di fornire l’elenco nominativo dei soci, cozza sicuramente contro la “privacy”, una norma ormai applicata molto rigidamente in tanti Paesi di emigrazione”.
Nardi, pur ritenendo utile l’aggiornamento dello schedario delle associazioni italiane nel mondo considera però, come già evidenziato nel Consiglio Generale, “esagerato il metodo individuato per il riconoscimento di una associazione rispetto all’obiettivo da raggiungere”. Alla luce di queste considerazioni viene quindi chiesta una nuova stesura delle circolare, che tenga conto dei rilievi mossi, oppure, in subordine, di accettare comunque la registrazione di tutte quelle associazioni che, per motivi di privacy, non abbiano fornito o non fornissero l’elenco nominativo dei loro soci. “D’altra parte – conclude Nardi – l’esperienza all’interno dell’associazionismo italiano e delle istituzioni di rappresentanza della comunità italiana (Comites e Cgie) ci insegna che sia gli Uffici consolari che i rispettivi Comites conoscono benissimo quali sono le associazioni serie ed attive sul territorio e quelle così dette monoparentali o esistenti solo sulla carta”. (Inform)