FARNESINA
PADOVA – “Spazio, la nuova frontiera dell’internazionalizzazione” è il titolo della tavola rotonda tenutasi durante la Conferenza degli addetti scientifici e spaziali 2023 a Padova. Il Panel è stato aperto dal Viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, in un dibattito moderato dal giornalista Giovanni Caprara. Cirielli si è focalizzato su alcuni punti, anche di natura storica: il Viceministro ha ricordato infatti che la corsa allo spazio è nata nel dopoguerra per una vicenda propagandistica ma si è poi incentrata sullo sviluppo militare in quanto tale. E’ quindi giunto alla moderna diplomazia spaziale intesa ad avvicinare i popoli più che a contrapporli come in passato. “E’ chiaro che nella nostra azione internazionale dobbiamo tener conto di quello che sta accadendo”, ha rilevato Cirielli evocando la vicenda della guerra in Ucraina con tutte le sue conseguenze anche dal punto di vista dei valori fondanti della Carta delle Nazioni Unite. Cirielli ha quindi parlato del Programma Artemis della NASA di cui l’Italia fa parte. “Non è solo un qualcosa di romantico, il ritorno dell’uomo sulla Luna, noi partecipiamo a una missione che ha l’obiettivo di far rimanere l’uomo sulla Luna. Non è difficile immaginare come il giorno dopo esserci riusciti partirà una corsa e bisogna essere pronti a stringere alleanze”, ha spiegato Cirielli che ha parlato dell’Italia come di un Paese leader con una filiera completa in questo settore, non dimenticando l’importanza di Paesi strategici come quelli presenti nel continente africano e in altre aree in via di sviluppo definiti come “una grande sfida per l’Italia e per la sua capacità diplomatica”. Ha infine ricordato come la Farnesina sarà impegnata nel percorso di avvicinamento al Congresso internazionale dell’astronautica che si terrà a Milano nel 2024: “il più grande raduno mondiale che per l’Italia costituisce un’opportunità unica”, ha sottolineato Cirielli.
Marco Tavani (Presidente Istituto Nazionale di Astrofisica) ha ricordato che “capire come funziona un buco nero o come una trivella possa sondare situazioni interessanti dal punto di vista fossile sono cose incredibili che vanno al di là della politica e dell’applicazione industriale stessa”, ha spiegato Tavani evidenziando come l’astrofisica sia più vicina alle questioni della vita quotidiana di quanto non si possa immaginare. “Quando navighiamo con il nostro cellulare, bisogna sapere che la precisione del suo posizionamento non potrebbe essere così accurata senza la teoria della relatività generale e senza il sincronismo tra satelliti”, ha sottolineato Tavani. Elena Grifoni Winters (Capo Ufficio politiche spaziali e aerospaziali PCM) ha ribadito come lo spazio sia sinonimo di internazionalizzazione per sua natura. “La fase iniziale di competizione si è poi trasformata in una fase di collaborazione globale a tutto campo con molti attori. Il mondo è cambiato e da cinque anni a questa parte abbiamo avuto un’evoluzione impressionante nel settore”, ha spiegato Winters evidenziando che difendere e vendere il “prodotto spazio” non sarà facile. “Lo spazio oggi permea la nostra vita: fa parte della nostra economia e del nostro futuro sostenibile”, ha aggiunto Winters parlando di una inevitabile crescita anche dei budget investiti negli ultimi anni. Erasmo Carrera (Presidente Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica – AIDAA) ha ricordato che il 2024 sarà l’anno dell’aerospazio con Milano che sarà la sede del già menzionato 75° Congresso astronautico internazionale che sarà accompagnato dal Convegno internazionale dell’aeronautica e quello sulla cosiddetta ‘space law’. Carrera ha annunciato una serie di eventi, anche all’estero, in questo cammino di avvicinamento al 2024, dove l’aiuto degli addetti scientifici sarà determinante. Il motto del Congresso di Milano sarà, tradotto in italiano, “responsabilità spaziale per la sostenibilità”. Simonetta Di Pippo (Direttrice del Laboratorio di Evoluzione dell’Economia Spaziale, SDA Bocconi) ha evidenziato come sia necessario definire la cosiddetta ‘space economy’. “Ad oggi l’unica definizione ufficiale, di una decina di anni fa, la descrive come l’insieme del settore spaziale propriamente detto più tutto l’indotto”, ha spiegato Di Pippo sottolineando però che “mentre il settore spaziale propriamente detto è più o meno misurabile, quando invece si parla dell’indotto esso non è categorizzato come dovrebbe essere né nel nostro Paese, né in Europa o a livello internazionale”, ha aggiunto Di Pippo precisando che nel futuro tanto la ‘space economy’ quanto la diplomazia spaziale saranno determinanti per la vita di tutti i giorni. Cristina Leone (Presidente CTNA-Cluster Tecnologico Nazionale Aerospaziale) ha definito l’industria italiana come un qualcosa di presente in maniera significativa nel settore producendo un fatturato di circa 2 miliardi: due terzi provengono dall’industria manifatturiera e il restante proviene dai servizi. Si tratta però di una filiera complessa perché, tornando indietro al ragionamento posto da Di Pippo, essa non deriva soltanto da ciò che tradizionalmente è stato categorizzato nei decenni precedenti come ‘spazio’. Pertanto Leone ha definito a sua volta questa ‘economia spaziale’ come un qualcosa di strettamente correlato per esempio anche alla transizione digitale. “Questo ha portato a una rivoluzione e ad un’apertura del settore dello spazio a un’industria che prima non aveva in mente di sviluppare servizi e applicazioni spaziali”, ha precisato Leone sottolineando come tutto ciò abbia influito positivamente anche nel campo manifatturiero. Giorgio Saccoccia (Presidente Agenzia Spaziale Italiana) ha ricordato come l’Italia sia in questo settore un’eccellenza a livello mondiale. “I progetti spaziali nascono il più delle volte come uno sforzo congiunto dei nostri partner internazionali. Il lavoro degli addetti scientifici e spaziali aiuta l’Agenzia a compiere al meglio la propria funzione”, ha spiegato Saccoccia. (Inform)