Da “Le 12 Stelle” newsletter della Rappresentanza a Milano
MILANO – Lotta alla disoccupazione, aiuti alle piccole e medie imprese ed investimenti per lo sviluppo di una rete infrastrutturale dell’energia. Se a lungo si è parlato delle sfide a cui è chiamata, ora l’Unione europea vuol far parlare di sé per le iniziative che sta mettendo sul piatto.
I progetti volti a favorire la nascita e lo sviluppo di infrastrutture energetiche trans-europee rientrano tra le priorità. A tal proposito, con l’apertura del primo bando, l’Unione europea mette a disposizione un totale di 750 milioni di euro per i progetti rivolti al settore del gas e dell’energia. Questi, che non solo riguarderanno la sicurezza degli approvvigionamenti e che contribuiranno a porre fine all’isolamento energetico di alcuni Stati membri, potranno anche contribuire al completamento del mercato interno dell’energia e all’integrazione delle energie rinnovabili alla rete energetica grazie a finanziamenti sia pubblici che privati.
Perché si possa ottenere un finanziamento, il progetto deve essere incluso nella lista dei “progetti di interesse comune”. La prima di queste liste, adottata dalla Commissione europea nell’ottobre 2013, includeva 250 progetti chiave per le infrastrutture energetiche, ciascuno dei quali, una volta portato a termine avrebbe dovuto assicurare vantaggi significativi per almeno due stati membri, migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti, contribuire all’integrazione del mercato e ad una maggiore concorrenza oltre che a ridurre le emissione di CO2.
Ma non solo. Considerato il ruolo cruciale in fatto di crescita e creazione di nuovi posti di lavoro, l’Unione europea ha intrapreso una serie di impegni anche nel campo delle PMI.
La Banca europea per gli investimenti (BEI), l’organo di proprietà dei 28 paesi membri che assume prestiti sui mercati dei capitali e concede prestiti a un basso tasso d’interesse per finanziare progetti all’interno dell’Unione europea o nei Paesi limitrofi, sta svolgendo un ruolo di primaria importanza in questo senso. Il 13 maggio, per citare il più fresco degli esempi, la BEI e la Cassa depositi e Prestiti hanno firmato un nuovo accordo per 500 milioni di euro destinati a sostenere gli investimenti in Italia di progetti avanzati dalle PMI. L’iniziativa, che come si è detto prevede una collaborazione sul piano finanziario, prevede anche scambi di funzionari tra le due strutture.
Da ultimo, ma non per importanza, l’Unione europea si sta muovendo a supporto dei giovani. I miglioramenti raggiunti rispetto allo scorso anno sono indubbiamente un buon punto di partenza ma non possono far passare in secondo piano i dati che parlano di un livello di disoccupazione che ha raggiunto il 22,8% e dei 7,5 milioni di persone comprese tra i 15 e i 24 anni che non soltanto hanno abbandonato gli studi ma non trovano un impego nel mondo del lavoro. La Youth Guarantee (Garanzia per i Giovani) si inserisce proprio in questo contesto ed è una strategia volta a garantire che gli Stati membri offrano a tutti i giovani fino a 25 anni un lavoro di qualità, formazione continua, apprendistato o tirocinio. La Garanzia per i Giovani è una delle riforme strutturali più importanti e pressanti che gli Stati membri sono chiamati ad introdurre per affrontare la disoccupazione giovanile e per migliorare il processo di transizione tra scuola e mondo del lavoro.(Fabrizio Spada*-Le 12 Stelle/Inform)
*Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea