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ROMA – Nell’ambito della trasmissione “Casa Italia” il direttore di Rai Italia Fabrizio Ferragni ha intervistato nei giorni scorsi il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il Ministro ha in primo luogo rilevato l’importanza dei milioni di italiani all’estero che, tra piccoli e medi imprenditori e artigiani, rappresentano il Paese nel mondo. Sulla questione dell’Ucraina, Tajani ha rilevato: “Dobbiamo fare di tutto affinché la diplomazia continui a lavorare, non chiudendo le porte al dialogo. L’obiettivo è garantire l’indipendenza dell’Ucraina e concludere una stagione di guerra”. Il Ministro ha anche auspicato un tavolo di pace entro il 2023 anche al fine di evitare un’altra tragedia nucleare come quella di Chernobyl, stavolta però a causa dei bombardamenti. Sui territori conquistati anzitempo dalla Russia, come la Crimea, per sapere se l’Ucraina potrà tornarne in possesso secondo Tajani bisognerà aspettare la fine delle ostilità e vedere cosa accadrà al tavolo di pace. Tajani ha poi spiegato che i bombardamenti hanno causato gravi danni alla rete elettrica nazionale e gli aiuti consistono anche nel consentire di ripristinare questa rete. Sulla coalizione, Unione Europea e Nato, quale alleanza politica e difensiva, Tajani ha auspicato in un’Italia protagonista in entrambi i fronti. “Dobbiamo lavorare per avere una comune politica estera e un esercito comune a livello europeo”, ha spiegato il Ministro degli Esteri. Sul prezzo del gas Tajani ha spiegato che bisognerà garantire un’indipendenza italiana dalla Russia facendo diventare magari l’Italia un hub europeo: Algeria e Libia saranno partner italiani su questo fronte. Sulla presenza dell’Italia nell’Unione Europea Tajani ha rilevato: “Dobbiamo conquistarci spazi a livello europeo perché siamo uno dei Paesi fondatori e secondo più industrializzato”. “ Se noi vogliamo lavorare a sostegno dei nostri cittadini, che non sono solo quelli sul territorio nazionale, ma anche quelli che vivono all’estero, noi dobbiamo mettere a sistema tutte le nostre forze”, ha aggiunto il Ministro . “Bisogna sviluppare anche una diplomazia parlamentare e poi abbiamo milioni di cittadini che devono essere parte di questo mosaico”, ha spiegato Tajani invitando a lavorare in squadra “per rispondere anche alle aspettative di tanti Paesi nel mondo che vogliono più Italia”. “Dobbiamo favorire le esportazioni, c’è un incremento ma dobbiamo fare molto di più e occupare quegli spazi di mercato che sono riserva del cosiddetto ‘italian sounding’. Abbiamo prodotti di altissima qualità a livello industriale”, ha precisato Tajani. Su Expo 2030, il Ministro degli Esteri ha dichiarato che Roma vincerà se l’Italia sarà capace di comunicare al mondo che si tratta del miglior luogo dove organizzare l’evento. Alla fine di settembre a Roma ci sarà anche la Ryder Cup, noto torneo internazionale di golf che dimostrerà la capacità delle Capitale di ospitare grandi eventi . “Per promuovere la candidatura della capitale utilizzeremo anche il Giro d’Italia la cui ultima tappa sarà Roma”, ha sottolineato Tajani. Il Ministro si è anche soffermato sul progetto del Turismo delle Radici, nell’ambito del PNRR, che consiste nell’invitare gli italiani e gli italo-discendenti a visitare non solo le grandi città ma il borgo del quale sono originari i propri antenati. Sui primi cento giorni di Governo, Tajani ha parlato di una legge di bilancio che ha guardato sia agli anziani che ai giovani. “Siamo riusciti a riportare a casa una giovane, Alessia Piperno, che era stata arrestata in Iran”, ha poi ricordato Tajani precisando come sia stato convocato l’Ambasciatore iraniano per esprimergli la ferma condanna dell’Italia alla pena capitale per i manifestanti.
Sulla rappresentanza degli italiani all’estero il Ministro ha sottolineato la necessità di cominciare a riflettere su qualche correttivo da apportare da parte del Parlamento per cambiare il sistema del voto all’estero. Per Tajani è comunque “giusto avere dei parlamentari che rappresentino gli italiani all’estero”. Sempre sulla questione migratoria italiana, Tajani ha spiegato che gli italiani che vanno oggi all’estero sono giovani che cercano di valorizzare i loro studi mentre le migrazioni del dopoguerra, quindi quelle del secolo scorso, erano per lo più legate a situazioni di povertà. “Spesso sono i migliori cervelli che abbiamo e dobbiamo fare in modo che abbiano il diritto di lavorare a casa propria”, ha spiegato Tajani delineando quindi la figura del cosiddetto ‘expat’. “Dobbiamo valorizzare questi giovani e riportarli a casa: l’esperienza all’estero può essere servita per rinforzare la loro preparazione. Bisogna fare in modo che il matrimonio tra ricerca e industria sia fertile”, ha concluso Tajani. (Inform)