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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Bonino: l’Italia in prima linea per l’emergenza umanitaria in Siria

FARNESINA
Convegno Unicef
Bonino: l’Italia in prima linea per l’emergenza umanitaria in Siria
Le cifre del disastro: un milione di bambini costretti a fuggire dal paese
ROMA – “So di poter contare sull’appoggio del parlamento per la conversione in legge del prossimo decreto missioni”, in cui è previsto un ulteriore stanziamento di 50 milioni di dollari per l’emergenza umanitaria in Siria. Così il ministro degli Esteri Emma Bonino, nel suo intervento al convegno svoltosi ieri alla Farnesina sulla campagna raccolta fondi Unicef in favore dei bambini siriani profughi. Bonino sottolinea che il decreto arriverà in aula entro fine mese. La soluzione alla crisi siriana “non è’ militare o umanitaria, ma gli aiuti umanitari sono comunque un valore per ogni vita salvata”, aggiunge il ministro.
Una generazione a rischio di scomparsa
I bambini siriani sono una generazione a rischio di scomparsa, stritolati da una guerra che dura ormai da tre anni: le prime vittime, perché le più deboli, che l’Unicef cerca di aiutare con una nuova campagna di raccolta fondi, illustrata alla Farnesina. I soldi raccolti, grazie alla “generosità del popolo italiano”, ricorda il ministro Bonino, serviranno a costruire un ospedale in Giordania, dove si concentrano parte dei rifugiati siriani.
Le cifre del disastro umanitario siriano sono fornite dal presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrera: un milione di bambini costretti a fuggire dal paese verso Libano, Giordania, Turchia, Iraq ed Egitto, 740mila dei quali hanno meno di 11 anni. Le vite di quattro milioni di minori, dentro e fuori dal paese, sono private della casa, della scuola, degli affetti, e “sono annientate” dalla violenza e dalla distruzione di servizi e beni di sussistenza generate dal conflitto, che ne ha uccisi settemila. Unicef finora ha destinato circa un milione e mezzo di euro, ma sono necessari molti altri fondi. Bisogna sostenere i paesi limitrofi che accolgono i rifugiati, in cui i villaggi ‘scoppiano’ e non riescono a soddisfare le esigenze di acqua, cibo e assistenza sanitaria di una popolazione che arriva a triplicarsi.
L’Italia è in prima linea per l’emergenza umanitaria in Siria, ricorda il ministro Bonino, sottolineando che la soluzione del conflitto “non può essere né militare né umanitaria”, ma il sostegno ai più deboli “è un grande valore per ogni vita salvata”. La Cooperazione Italiana, soltanto quest’anno, ha stanziato venti milioni di euro per diversi progetti di assistenza in Giordania, Turchia, Libano e Iraq. Inoltre, dovrebbero arrivare altri cinquanta milioni di dollari nel prossimo decreto missioni. La nuova scuola nel campo profughi giordano sarà utile “a sottrarre i bambini dal non far nulla e soprattutto dalle tensioni degli adulti”.
Serve intervento coordinato governi-ong-società civile
Una catastrofe umanitaria di queste proporzioni ha bisogno di un intervento coordinato governi-ong-società civile, afferma il direttore generale della Cooperazione Giampaolo Cantini. E anche i media cercano di fare la loro parte. “Siamo impegnati tutti i giorni per informare i cittadini e quando parliamo del lavoro dell’Unicef, è uno dei momenti in cui ci sentiamo davvero utili”, spiega il direttore dell’Ansa Luigi Contu, ricordando che l’agenzia di stampa ha un accordo con l’Unicef per promuovere le sue campagne.
L’impegno sul fronte umanitario deve aggiungersi a quello sul fronte diplomatico, per arrivare ad una soluzione politica della crisi, ha sottolineato il ministro , citando l’incontro tra il Segretario di Stato americano John Kerry ed il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov a Ginevra. Gli eventi degli ultimi giorni – conclude Bonino .hanno “aperto una finestra di tempo” che va sfruttata. “Non c’è una soluzione perfetta, e bisogna anche accettarne la gradualità”. (Inform)
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