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Biblioteche: MiC, alla Casanatense di Roma con un nuovo percorso museale

MINISTERO DELLA CULTURA

 

Nel salone monumentale le Bibbie messe all’indice dei libri proibiti

 

ROMA – Con la Biblioteca Casanatense di Roma prosegue il racconto delle meraviglie del patrimonio librario italiano che ogni settimana accompagna i visitatori in un viaggio virtuale alla scoperta delle 46 biblioteche dello Stato grazie a una serie di reportage promossi sui canali social del Ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini.  La Casanatense ha avuto la sua origine grazie al lascito di Girolamo Casanate bibliofilo e mecenate, affinché fosse edificata una biblioteca pubblica aperta a tutti di tipologia universale. Il Cardinale lasciò ai padri Domenicani oltre 20.000 volumi, i quali a loro volta incaricarono l’architetto Borioni di progettare un edificio nell’area del chiostro del convento: il risultato fu una sala di vaste dimensioni, austera e di grande eleganza – inaugurata nel 1701 – con un doppio ordine di scaffalature lungo le pareti per accogliere i volumi, scandito ancora oggi da cartigli lignei sui quali sono leggibili le indicazioni delle diverse scienze e discipline.  “La biblioteca nasce sotto una buona stella perché il Casanate porta con sé il suo emblema: una torre con la stella della conoscenza – racconta nel video la Direttrice Lucia Marchi – nel Salone monumentale sono conservati 60.000 volumi divisi in 27 materie che spaziano dalla storia alla letteratura e al diritto, dalla filosofia alla geografia, dalla storia alla poesia, dalla fisica alla medicina fino ad arrivare alle materie teologiche”. La facciata è infatti piena di Bibbie, le prime ad essere inserite nell’ Index Librorum Prohibitorum, che avevano in carico i padri Domenicani. “Da qui l’idea di costruire un salone tanto grande – spiega la direttrice – è perché i padri vollero inserire anche i libri proibiti”.  Il patrimonio complessivamente comprende oggi oltre 450.000 volumi, tra cui 6.300 manoscritti, 2.200 incunaboli, 120.000 volumi a stampa pubblicati a partire dal 1501 fino al 1830, e circa 300.000 testi moderni. Accanto alla raccolta bibliografica, la Casanatense conserva anche ricchissime collezioni di altri beni culturali di diverso tipo: stampe e i disegni, le partiture musicali, le fotografie, i quadri, le sculture, gli strumenti scientifici, i reperti archeologici, gli arredi di pregio e una importante serie di 609 monete romane di età imperiale, di cui 40 d’argento o metallo bianco e 55 di bronzo. La presenza di questo materiale solo apparentemente lontano dai libri si deve allo spirito con cui è stata inaugurata questa Biblioteca, da subito luogo di studio e di ricerca. “Nasce come una piazza, o come una universale piattaforma della conoscenza, dove i libri sono i protagonisti principali, ma non assoluti perché si incontrano, com’era in uso al tempo, con altri beni culturali di vario genere”, dice ancora Marchi.  Con quello stesso spirito, la Casanatense ha messo a punto un nuovo percorso museale. “I percorsi della conoscenza del terzo millennio saranno osmotici, si integreranno”, spiega la direttrice. Dall’ingresso della Biblioteca partiranno due itinerari diversi: “ci sarà quello museale, che porterà fino al Salone monumentale, dove i visitatori potranno osservare le monete dell’epoca imperiale e, parallelamente, saranno esposti anche i libri che parlano di numismatica, proprio perché si possa osservare la congiunzione tra un patrimonio monetale, dunque non librario, e un testo. Poi- prosegue- ci sarà il percorso bibliografico che partirà dalle Sale che sono state istituite con l’avvento di Roma Capitale, e quindi con il passaggio delle biblioteche delle corporazioni religiose allo Stato. Così, si è creata la sezione novecentesca formata da tre Sale di lettura, la Sala cataloghi e poi il Salone dei depositi che custodisce i manoscritti, gli incunaboli, le rarità e le incisioni. Il nostro patrimonio è molto variegato, ha fondi di tantissimi generi, da vedere”. È così che “questa ricchezza continuerà a parlare ai giorni nostri e alle generazioni che verranno. Perché sicuramente la stella della conoscenza darà luce per tanti secoli ancora” conclude la direttrice.  Il documentario sulla Biblioteca Casanatense di Roma fa parte della serie di reportage promossi dal Ministero della Cultura e disponibili sui canali social istituzionali e sul profilo Instagram @bibliotecheditalia https://www.instagram.com/tv/CfJFnxTt-7i/. (Inform)

 

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