LINGUA FRIULANA
“L’appartenenza a una lingua minoritaria non allontana la conoscenza di altre lingue, anzi ne favorisce l’apprendimento”
UDINE – – “La Regione Friuli Venezia Giulia ha investito molto quest’anno nella formazione degli insegnanti in lingua friulana, con un finanziamento disposto in assestamento di Bilancio di 150.000. euro: lo ha fatto perché crede nell’importanza dell’innovazione didattica, nella convinzione che questa sia la strada per evitare la precarietà progettuale e per costruire una prospettiva solida per il futuro della lingua”.
Lo ha affermato l’assessore regionale all’Istruzione Loredana Panariti alla folta platea di insegnanti convenuti all’Auditorium della Regione a Udine per la giornata di formazione “L’insegnamento della lingua friulana a scuola: stato dell’arte, risorse, novità e prospettive per l’anno scolastico 2014-2015”, organizzata da Regione, ARLeF-Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane e Ufficio Scolastico Regionale (USR).
“Esprimo grande soddisfazione per questo incontro a cui hanno partecipato molti insegnanti e che ci dà la misura di quanto è stato fatto fino a questo momento e di quali sono le prospettive future”, ha affermato Panariti, ribadendo come la tutela della lingua minoritaria, oltre a rispondere ad un diritto costituzionale e ad affermare la diversità come un valore, sia uno strumento formidabile di coesione sociale e di sviluppo.
“La lingua è un ponte, è un esercizio quotidiano di democrazia”, ha affermato Panariti, aggiungendo che la diffusione di un qualificato insegnamento delle lingue minoritarie nella scuola permetterà di abbattere anche i residui pregiudiziali che ancora, talvolta, avvolgono le lingue locali. “L’appartenenza a una lingua minoritaria non allontana la conoscenza di altre lingue, anzi ne favorisce l’apprendimento”, ha ribadito l’assessore.
Panariti, che ha aperto i lavori della sessione mattutina del convegno assieme al rettore dell’Università di Udine Alberto De Toni, ha ricordato il fattivo rapporto con l’Ateneo friulano sul tema della formazione. “Insieme siamo impegnati affinché venga inserito un percorso universitario di preparazione specifico per gli insegnanti di friulano. A ottobre il ministro dell’Istruzione sarà in regione e contiamo di presentare questa richiesta come una priorità”, ha concluso Panariti.
Al convegno, introdotto dall’intervento del presidente dell’ARLeF Lorenzo Fabbro – che ha presentato anche le linee e le azioni specifiche dell’Agjenzie per la scuola – e moderato dal direttore William Cisilino, sono intervenute Paola Floreancig e Paola Cencini, ispettore e referente per l’insegnamento del friulano dell’USR; Alessandra Burelli, delegato del rettore per la promozione della lingua e della cultura friulana, che ha presentato il nuovo piano di formazione e di aggiornamento per gli insegnanti di lingua friulana; Rosalba Perini e Nidia Batic, componenti della Commissione valutazione scuola dell’ARLeF.
Per il Dicastero dell’Istruzione, Daniela Marrocchi ha illustrato le linee ministeriali di indirizzo per le lingue minoritarie, ricordando i criteri di selezione dei progetti finanziati (il nuovo bando uscirà ad ottobre). Nello specifico, Marrocchi ha indicato, a titolo di esempio, due progetti significativi – il primo, “Ducj inte rêt” concluso nel 2013 e, l’altro, “Aghis Lab” ancora in corso – sottolineandone i punti di forza.(ep/Inform)